Per riprovare a raccontarmi partendo dai tre elementi esterni caratterizzanti la mia giovinezza e per condividere qualcosa con chi mi vuole bene. Nulla di prestabilito. Solo quello che mi va di raccontare.
Avevo già parlato in questo mio precedente post della manifestazione "I can't breathe", avvenuta alcuni anni fa negli Stati Uniti, in cui si manifestava contro il grilletto facile della polizia, soprattutto diretto nei confronti di persone di colore o appartenenti a stati cosiddetti "nemici" e comunisti!
La cosa mi aveva piacevolmente impressionato, il fatto che ci fossero tanti statunitensi a sentire addosso questo grande problema! Ma quello che è successo qualche giorno fa ha dell'incredibile, e mi fa sentire ancora più vicino a questo popolo, che quando serve si incazza per davvero!
A tantissimi, ma tantissimi americani non basta solo la polizia, e ora con Trump il problema è decisamente aumentato, con il fatto di rendere sempre più facile il possesso delle armi, causando anche omicidi di massa come quelli nelle scuole, avvenuti senza motivo!
Questa è una delle immagini che la mia amica Olga, ormai da anni residente negli Stati Uniti, ha pubblicato e che io mi permetto di riportare qui su questo post. Mi sento tanto vicino a Olga in questo momento, e la ringrazio tantissimo di avermi dato il LA per scrivere ancora una volta su questo argomento che mi sta molto a cuore. Quasi un milione di persone sono scese in piazza per manifestare contro l'uso delle armi, mai così tanti si sono radunati a Washington, e non solo, anche in quegli stati smaccatamente liberisti ci sono state manifestazioni e proteste chiare!
Owning a gun is not freedom! Proprio Olga tiene in mano questo cartello, importantissimo, che deve assolutamente entrare nelle teste delle persone, va fatto capire sempre di più. Io sono molto preoccupato per l'Italia, per questa gente di potere che incita sempre di più alla violenza, nascondendola come legittima difesa, ma senza sapere quali potrebbero essere le conseguenze! Gli statunitensi se ne sono accorti da tempo, e a loro spese! Continuo a ripeterlo da anni, stiamo prendendo sempre di più il peggio dagli USA, come i licenziamenti facili o la sanità sempre più a pagamento e un Welfare ormai distrutto, lasciando però stare il meglio degli USA, ovvero il fatto che tutti, ma proprio tutti, pagano le tasse che devono.
Protect people, not guns! Olga grazie di tutto, davvero, mi hai fatto commuovere! Sei una vera amica!
Nico
Credo di non aver parlato mai qui di come ho conosciuto Francesco Guccini! Senza nemmeno sapere che fosse lui! :-) Quindi, visto che ho ritrovato alcune righe che avevo scritto in proposito un bel po' di anni fa, le posto qui con qualche aggiunta a posteriori!
Bellissima caricatura di Guccini del grande Cavezzali
Avevo comprato Via Paolo Fabbri un anno dopo che uscì. Alcuni
miei compagni di scuola se lo
comprarono subito…per moda, strano a dirsi, proprio per moda! Mi fecero ascoltare una canzone…si rise tanto insieme per tutte quelle parolacce, e non subito capii quanto una canzone come quella, di cui anche lo stesso Guccini si stancò presto, potesse rispecchiare quella rabbia che quasi tutti abbiamo provato nella nostra vita! La cosa si fermò lì, e non lo riascoltai per parecchi mesi, quasi dimenticandomene, fino a quando per fortuna dopo un po' di tempo io ebbi l'opportunità di vedere L’avvelenata con altri
occhi.
Circa un anno dopo mi trovavo a casa da solo, così come ero
sempre da solo durante una certa partita Italia-Germania, momenti molto intimi,
miei, che ho condiviso solo con me stesso. Avevo la radio accesa quando a un certo punto…e sembra dire ai contadini curvi quel fischio che si spande
in aria…ehi, ma io questo qui lo conosco, sembra quello dell'Avvelenata…no no, questo E’ PROPRIO LUI. Premetti subito il tasto REC nel radio
registratore di allora, e successivamente riascoltai il pezzo che avevo
registrato almeno un'altra decina di volte. Non si capiva però quale
fosse il titolo della
canzone, che era bellissima, perché ne era registrata soltanto la seconda metà. Subito mi
precipitai sul corso della mia città,
al negozio di dischi, e cominciai a “sfogliare” nervosamente tutti gli
LP 33 giri presenti. Ne trovai solo due di Guccini. Uno era Via Paolo
Fabbri, che individuai subito da quel faccione quasi disegnato che ricordavo e che poi diventò il manifesto ufficiale di tutti i suoi concerti. L'altro aveva la
copertina marroncina, con una foto di famiglia. Li presi tutti e due di
scatto e li comprai
subito, correndo a casa per ascoltarli, sperando che in uno dei due ci
fosse quella
canzone. Ascoltai prima Radici, e la individuai immediatamente...era La locomotiva!
La locomotiva e...quella famosa copertina marrone con la foto di famiglia :-)
Fu una felicità
incredibile quando riuscii ad ascoltarla per intero. Ma la felicità fu ancora maggiore quando
ascoltai Incontro e le altre di Radici, e subito dopo Via Paolo Fabbri per intero ma con occhi completamente diversi. Avevo 17 anni e cominciai a pensare al boom che questo disco ebbe nella mia città l'anno prima, non
riuscivo a capire come in una cittadina come la mia si potesse ascoltare e cantare Canzone di notte n. 2,
che per me significò tantissimo da quel momento in poi (ricordo ancora quando il mio amico Red mi commosse dedicandomela in un suo post), così come mi risultava
incomprensibile che cosa avesse a che fare la realtà un po' bigotta in
cui vivevo con il
travaglio interiore di una ragazza che si era fatta mettere incinta e
che quella cittadina, da cui dopo qualche anno sono andato via
per sempre, avrebbe sicuramente condannato, esattamente come raccontò
Guccini.Né
infine potevo capacitarmi di come la storia di un
vecchio povero e semplice potesse prendere così tanto quella piccola
borghesia che Lolli così bene ha descritto e che non conosceva veramente
la
povertà.
Radici restò il mio album preferito per tanti anni. Poi scoprii Stanze di vita quotidiana, un autentico capolavoro, e grazie al mio amico Gianni seppi anche dei suoi primi due album, Folk Beat n. 1 e Due anni dopo. In seguito uscirono i bellissimi Amerigo e Signora Bovary. Ma Radici per me resta legato a
emozioni che non si ripeteranno.