Che dire, a me Sandro Curzi piaceva. E pure tanto! Il suo viso per me è sempre stato rassicurante, con quella pipa in bocca che mi ricordava un altro Sandro che ho amato molto, e non solo per l'unico motivo per il quale viene sempre ricordato e che risale al 1982, ma anche perché almeno per 7 anni della mia vita mi sono sentito rappresentato. Dicevo di Curzi, quel viso così dolce e rassicurante mi dava piccoli barlumi di speranza che almeno qualcosa del sommerso venisse a galla, in un mondo dove purtroppo non è lecito sapere.
Da ragazzo ero uno dei lettori di Paese Sera! Me lo faceva leggere i primi tempi mio zio Ercole, marito di una mia prozia, che era uno dei rarissimi comunisti veri che vivevano nella mia città, democristiana per antonomasia (compresa sua moglie). E questo zio era un po' schivo e poco considerato in giro, con una NSU Prinz che curava sempre nei minimi dettagli. Forse è per tutte queste caratteristiche di minoranza che mi era simpatico. Oltre che per avermi fatto amare Paese Sera. Mi ricordo quando tutt'a un tratto quel giornale nel quale spesso mi identificavo, e di cui conoscevo perfettamente l'odore (Maria ride ogni volta che mi vede annusare alcuni giornali, che riconosco dal loro odore), non uscì più in edicola. Ci rimasi malissimo e ricordo che continuai a cercarlo ancora per diversi mesi prima di rassegnarmi. E ora mi piace salutare Sandro Curzi guardando la foto che ho allegato, pensando che al posto di Liberazione ci sia Paese Sera. Come colori ci siamo senz'altro! Come profumo un po' meno però! :-)
Nico