Resistente nel tempo

e i miei amici io li ho chiamati piedi
perché ero felice solo quando si partiva...
(analfabetizzazione - claudio lolli)




lunedì 8 maggio 2023

Cecilia Lavatore scrive di Paola Egonu nel suo libro "Mia sorella è figlia unica"

Mia sorella è figlia unica (Cecilia Lavatore)

Cecilia me lo aveva preannunciato che una delle storie di donne del suo libro "Mia sorella è figlia unica" l’aveva dedicata a Paola Egonu, una delle persone pubbliche a cui mi sono sentito più vicino in questi ultimi mesi, come si può vedere dalle poche cose che pubblico sui social ❤️ 

Paola Egonu

Mi sono sentito tanto vicino a Paola sia per la forte empatia che nutro nei suoi confronti e sia soprattutto per le cattiverie infami che ha dovuto subire da certa stampa vergognosa, primo fra tutti da un certo Porro, che si dovrebbe solo vergognare, come si dovrebbero vergognare i suoi colleghi che insieme a lui hanno provocato quest’ondata di odio social che fa semplicemente ribrezzo 😡 E lo si vede dal numero impressionante e disumano di like che ci cono nel tweet che ho riportato qui sotto!

Uno dei vergognosi tweet su Paola

Dissi a Cecilia che non vedevo l’ora di arrivare alla storia dedicata a Paola, e ci sono finalmente arrivato. 

Dalla storia dedicata a Paola Egonu

La mia empatia saliva durante la lettura, e questa immagine qui sopra è uno dei pezzi della storia di Paola che mi ha colpito di più, sicuramente per l’azzeccatissima citazione degregoriana ("Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore").

La leva calcistica della classe ‘68 (Francesco De Gregori)

Come scrive Cecilia, nel corredo atletico di Paola Egonu di paura non v’è traccia, ma di dolore sì ❤️ Proprio per questo la frase di Paola, che è proprio la chiave di tutto ("La cosa più fastidiosa è quando si dimenticano che sono un essere umano"), è quella che mi ha toccato di più nel profondo e che rappresenta in pieno, ahimè, la peggiore destra dal dopoguerra! 😡 

Diverse delle altre storie che ho letto finora esprimono tutte esattamente questo concetto del dimenticarsi che siamo tutti indistintamente esseri umani, e sicuramente lo esprimeranno anche altre delle prossime che leggerò.

Cecilia e io mentre mi scrive la dedica alla libreria di Roma “Il libraccio”

Dedica di Cecilia

Ancora grazie di cuore Cecilia per questo libro, per la bella dedica che mi hai fatto e per essere la bella persona che sei! ❤️ Ti voglio bene 🤗 

giovedì 20 aprile 2023

Matematica coricata o ignoranza?

Oggi ho riso per almeno un quarto d’ora quando ho visto questa immagine postata dalla mia amica Joe (si chiama Giovanna, ma è così che si faceva chiamare ai tempi dell’Università, per cui per me è sempre la mia amica Joe). Devo ammettere che è decisamente una delle immagini più geniali che abbia mai visto sulla matematica, davvero un genio chi l’ha pensata 😂😂😂

Matematica coricata

Però il dubbio che una cosa del genere sia successa veramente c’è 🤔 Soprattutto quando si vedono certe trasmissioni dove ormai al giorno d’oggi conta molto di più essere influencer, spesso ignoranti pur di fare audience, piuttosto che essere ragazzi con un minimo di cultura! Proprio sulla matematica, seguita a ruota dalla geografia, si vedono gli strafalcioni più preoccupanti. Molti di questi influencer non sanno nemmeno le tabelline! Non solo, ma lo spettacolo che danno è veramente indecente, come quando per esempio a uno di loro viene chiesto quanto fa 7x9 e lo vedi prima fingere di pensarci e poi anziché rispondere 63 incominciare a ridere a crepapelle come un forsennato, e il conduttore a ridere dietro di lui, come se questa cosa facesse ridere anziché far piangere come in realtà dovrebbe essere. Questo fa parte di una decadenza generale della scuola, in cui spesso ai professori viene chiesto di promuovere il più possibile per non perdere le sovvenzioni. Cosa che diventa ancora più vera con tutti i tentativi di finanziare sempre di più la scuola privata ai danni di quella pubblica.

Tuttavia, anche se il dubbio che quanto accaduto nella foto possa essere un’ennesima dimostrazione di ignoranza, io sono invece convinto che l’addizione coricata dell’immagine qui sopra sia stata fatta volontariamente, e per questo ritengo un genio chi l’ha pensata. Mi sembra infatti impossibile che una persona che non ha voluto studiare grazie anche al degrado della scuola italiana di questo millennio a vantaggio dell’epoca dei follower (dico "voluto", non "potuto", che è molto diverso) possa aver pensato una simile genialata. 

Qui sotto voglio riproporre una vignetta che mi ha fatto un caro amico, che si chiama Pas, che di simpatia e goliardia se ne intende! 😅 Davvero un bel regalo per un matematico, grazie Pas 🙏🏻

Regalo di Pas


sabato 18 marzo 2023

De André bipartisan 🤔

In questi ultimi tempi stiamo vivendo un periodo storico terribile e pericoloso grazie alle persone ignobili e disumane che stanno al governo, periodo in cui l'odio aumenta dismisura, in cui i ricchi vengono sempre più tutelati e i poveri diventano sempre più poveri, in cui si proibiscono le manifestazioni soprattutto da parte di studenti e non si interviene sui pestaggi, anzi si minacciano addirittura insegnanti e presidi, in cui i lavoratori contano sempre meno, in cui si fanno i forti con i deboli e i deboli con i forti, in cui si citano tranquillamente frasi appartenute a gentaglia del passato, di cui si conservano addirittura cimeli nonostante siano fuorilegge 😡

L'onestà vista da Mauro Biani (grazie)

Ancora, un periodo storico  in cui la solidarietà e la fratellanza fra simili va sempre più a farsi benedire, in cui ci si indigna (soprattutto da parte di giornalistucoli da strapazzo) perché una vera campionessa come Paola Egonu, che ha ragioni da vendere, ha detto che il suo paese è razzista (ovvero l'ITALIA visto che è nata a Cittadella, e ci sono ancora connazionali che le dicono di tornarsene al suo paese, cosa che non farebbero mai con i calciatori stranieri della loro squadra, dimostrando che purtroppo Paola aveva ragione), in cui non si accoglie e ogni scusa è buona per respingere, in cui i diritti vengono sempre meno concessi e addirittura negati, soprattutto alle donne, alla comunità LGBT e ai nostri connazionali nati qui in Italia o vissuti qui fin da piccoli, a cui viene addirittura negata la cittadinanza, come ha scritto la meravigliosa Insaf Dimassi nel suo bellissimo libro intitolato "Dialoghi sul diritto di cittadinanza", di cui riporto qui sotto la copertina.

Dialoghi sul diritto di cittadinanza, di Insaf Dimassi e Antonio Salvati (grazie)

Ce ne sarebbero ancora moltissimi di segni di inciviltà vergognosi da dire! 😥

Non credo assolutamente che De André avrebbe approvato tutto questo, anzi ne avrebbe avute di cose da dire, eccome! Soprattutto sui fatti disumani di Cutro, lui che ha sempre scritto pensando agli ultimi e agli emarginati 😥 Qui sotto c'è una storiella di Antonio Cabras, che insieme a Mauro Biani (autore della precedente bellissima vignetta) è uno dei vignettisti a cui sono più affezionato, che dice tutto sulla disumanità a cui abbiamo dovuto assistere!

La disumanità vista da Antonio Cabras (grazie)

Mi è venuto in mente di scrivere questo post, che conterrà anche considerazioni simili a quelle che facevo diversi anni fa, proprio pensando a Faber, e allo stupro della sua figura a cui abbiamo ultimamente dovuto assistere da parte di questi politici di governo, che dopo aver ammazzato 70 persone a pochi passi dalla spiaggia di Cutro (possono dire quello che vogliono e trovare quante giustificazioni ipocrite vogliono, ma per me e non solo per me sono ASSASSINI) hanno addirittura pubblicato sui social un video in cui cantano "La canzone di Marinella" (sì, quella di una ragazza annegata, sì avete capito bene, nel fiume Tanaro). Qui sotto una bella vignetta del vignettista siciliano Franco Donarelli.

Migranti e karaoke, rapptresentati da Franco Donarelli (grazie)

Su Facebook sono membro di diversi gruppi dedicati a Lolli ovviamente, a Guccini, Bertoli, Rosso, Graziani e molti altri, e anche di qualche gruppo dedicato a Faber. I primi tempi, dopo la nascita di Facebook, mentre non avevo difficoltà a diventare membro di gruppi tipo quelli citati all'inizio, ne ho avuta invece a sottoscrivermi a gruppi dedicati a Faber, cosa che per fortuna poi è scemata. Qui sotto una bella vignetta di Faber disegnata da Laura Ciriello, in arte lavolpe_illustrator, una delle migliori vignettiste di cantautori!

Faber con una delle sue frasi più belle visto da lavolpe_illustrator (grazie)

Eppure De André è sempre stato in testa alle mie preferenze in tutti i periodi della mia vita, dall'adolescente all'adulto. Ma mentre ad esempio il numero di fan di tutti non era mai veramente esorbitante, in quelli dedicati a Faber trovavo sempre numeri stratosferici di sottoscrittori, e allora mi rifiutavo di sottoscrivere anch'io! Era un mio pallino! Infatti il mio primo pensiero era sempre lo stesso, e cioè che il quantitativo di neofascisti inclusi in quel numero, al quale io mi sarei dovuto unire, era per me sempre enorme.

Già, Faber è sempre stato bipartisan come consensi... purtroppo! 🙄 E io non ho mai capito questa cosa in cuor mio. Come è possibile che una persona di destra, soprattutto quella di oggi che è la peggiore dal dopoguerra, piena di odiatori seriali, disumana, razzista, non rispettosa delle diversità e per nulla inclusiva (la lista potrebbe continuare), possa essere amante di De Andrè? Era un anarchico! Non amava il perbenismo! Difendeva i deboli, gli emarginati, gli zingari, le prostitute, era uno che ebbe parole di comprensione anche nei confronti dei suoi sequestratori! Ma nella maniera giusta, vera, non in quella di chi vuol redimere ponendosi al di sopra.

Che cosa ci trovano i neofascisti negli album di Fabrizio? Storia di un impiegato va via subito! I primi tre volumi? Beh, mi pare alquanto strano, visto chi prendeva di mira e di quali persone trattava! Allora magari La buona novella. Ma lì o non hanno capito un accidenti, oppure mi pare strano allo stesso modo. Quindi si passa a Non al denaro...ma Spoon river non era stato proibito dal perbenismo interessato ricordato da Guccini? Quindi nisba. Allora forse Rimini! O addirittura L'indiano! No, non credo proprio che tutti questi odiatori intransigenti, che sarebbero pronti a ripristinare la pena di morte se potessero, possano amare questi due dischi. Creuza de ma' allora! Mah, lì forse è possibile per i non genovesi, ma solo perché non ci capiscono una mazza e non hanno nessuna intenzione di capire. E coloro che qualcosa hanno capito, pensate possano accettare che uno faccia una canzone contro il perbenismo domenicale a cui loro stessi appartengono?  Uhm...i dubbi sono sempre più forti. Subito dopo c'è Le nuvole. Cosa cosa? Una canzone per Cutolo? Un'altra che ricorda la caduta del muro di Berlino? Mah...resta solo Anime Salve, ma anche qui, abbiamo i rom, che oggi sono come gli immigrati, gli LGBT, gli stranieri e anche coloro che pur essendo italiani sono considerati ancora stranieri, esseri umani tanto bistrattati da queste persone che se ne vorrebbero liberare con tutti i mezzi.

E' lecito chiedersi tutto questo? 🙄 No, continuo a non capire e me ne resto con i miei dubbi! 🤔

Nico

venerdì 10 marzo 2023

Vita da cestista (terza parte)

Direi che sarebbe anche ora che iniziassi a scrivere la terza e ultima parte, quella della vecchiaia 😍😂 Preparatevi, a differenza delle prime due puntate quest'ultima, contrariamente a quanto avevo anticipato, sarà ancora lunga più o meno come la seconda (contiene circa 30 anni di vita) 😳 Forse il titolo più appropriato avrebbe dovuto essere Vita da post cestista...però no, dai, anche in questi 40 anni dopo quel 110 e lode in matematica, con cui il periodo messinese non avrebbe potuto concludersi meglio, c'è stato un considerevole numero di anni di basket giocato e di amicizia 💛 Quindi è più corretto dire post Messina che post cestista 😂 Vabbè, sto già facendo parecchio casino con questo inizio! D'altra parte anche quando andavo a scuola iniziare un tema per me era sicuramente una delle cose più stressanti, e ne parlo in questo post dedicato a Guccini e De André 😂 Quindi megghiu mi cuminciu (permettetemi questo vezzo in messinese, che vuol dire è meglio che comincio 😍).

Subito dopo l'uscita dall'Università sono rimasto senza pallacanestro per alcuni anni. Per un paio d'anni sono tornato in Abruzzo, dove per un anno ho fatto il servizio militare come carabiniere a Giulianova e per il resto ho insegnato matematica e Fisica prima in un liceo linguistico, e poi in un istituto tecnico per programmatori. Pochi giorni prima che terminassi l'anno scolastico, mi chiama l'IBM per dirmi che avevo passato tutti i colloqui e a luglio sarei dovuto andare a frequentare il corso per essere definitivamente assunto. Quando l'ho detto ai miei ragazzi, il dispiacere si vedeva negli occhi di tutti, ed è stata una delle cose più commoventi che mi sia mai capitata! Ricordo benissimo il viso di due mie alunne, Emilia Marcello e Sandra Di Santo, che avevano gli occhi lucidi, è una cosa che non si può assolutamente dimenticare e ringrazierò sempre quei miei dolcissimi alunni per questo. Con Emilia sono rimasto in contatto su Facebook (è una collega di mio cognato), e mi chiama ancora prof ("il mio professor Chillemi" dice), facendomi sciogliere anche adesso che ho superato i 60. Di quell'anno al tecnico c'è una cosa simpatica che vi voglio raccontare, non l'avevo mai detta a nessuno finora. Nella mia classe c'erano un ragazzo e una ragazza di origine anglosassone che erano seduti al primo banco. Qualche settimana prima di dire loro che l'anno successivo non ci sarei stato, un giorno arrivando a scuola mentre i ragazzi erano ancora fuori entrai in aula, e vidi sulla lavagna questa scritta: Chillemi is a hunk of spunk. Poco dopo i ragazzi entrarono, e si accorsero di essersi dimenticati di cancellare la lavagna! Mi accorsi che la ragazza inglese diventò rossissima e si vergognò da morire, anche se sapevo che la scritta era stata decisa anche dagli altri. Non feci nulla, nemmeno andai dal preside, ci facemmo una risata mentre la lavagna veniva cancellata, e capii che i ragazzi apprezzarono molto che l'accaduto fosse rimasto fra me e loro. Ma timido com'ero non ebbi il coraggio di chiederglielo, e per tantissimi anni non ebbi idea di che cosa significasse veramente quell'espressione, visto che la traduzione letterale, che non sto qui a dirvi, era fuorviante! Ma ce l'avevo sempre in testa! Lo scoprii quasi 10 anni dopo, quando passai 3 mesi in Kuwait dove frequentai alcuni colleghi inglesi, e con uno di loro che si chiama Shafiq Hamid ridevamo sempre a crepapelle. Un giorno mi tornò in mente questa espressione, e dopo avergli raccontato l'episodio gli chiesi se sapeva che cosa volesse dire! Iniziò a ridere come un matto per diversi minuti, facendomi anche venire l'ansia! Quando si calmò mi disse che praticamente i ragazzi avevano scritto alla lavagna che io ero un gran pezzo di figo!!! 😂😂😂 

Torniamo al basket. Come ho scritto fui chiamato a Milano dall'IBM. Per almeno tre anni, grazie anche all'inqualificabile mia moglie di allora che sosteneva che la pallacanestro degradasse le persone 😡, il basket rimase solo nella mia testa! Ma un giorno mi stancai, e aprii gli occhi grazie alla mia carissima vecchia amica Annalisa Novellini, che aveva giocato anche lei a basket, a cui un giorno raccontai di quest'assurdità. Qualche giorno dopo ci sentimmo, e lei mi disse se volevo andare a giocare in una squadra di promozione a Segrate, in un campo dove anche lei aveva giocato. Lei mi accompagnò a Segrate a chiedere e ne fui davvero tanto felice! Non vi dico la mia compagna, da cui per fortuna divorziai qualche anno più tardi, che casino che fece quando le dissi che andavo! 😲 Ma io non mi feci intimorire più, e andai con Annalisa a Segrate. Era autunno, e si stava allenando proprio la squadra di promozione maschile, che aveva iniziato gli allenamenti solo da qualche giorno. Entrammo e chiesi se c'era posto anche per me! Non mi posso mai dimenticare la gioia dei miei compagni e quella dell'allenatore! Dissero "Certamente, dai vieni, abbiamo proprio bisogno di un altro pivot". Un primo ricordo di quei due anni va a Stefano Beretta, mancato purtroppo giovane alcuni anni fa. Di quell'anno ricordo con affetto Mauro Balestriero, che mi chiamava sempre Big Nico (lo fa tuttora) perché non solo ero grande e grosso, ma in difesa non facevo passare quasi mai nessuno e i miei tagliafuori erano proverbiali (ricordo che i fondamentali me li insegnarono benissimo i cari Adriano Palumbo, mancato come ho scritto nel primo post da pochissimo tempo, e Orazio Di Gregorio). Ricordo con simpatia e affetto anche l'allenatore Angelo Di Nicastro (proverbiali durante l'allenamento i suoi famosi "suicidi", ai quali nessuno poteva sottrarsi e se vedeva che non li facevamo bene si incazzava di brutto)! Poi c’era Maurizio Venturi, che ritrovai collega nella mia stessa azienda, di cui ricordo i velocissimi cambi di direzione! Infine ci sono due fratelli, soprattutto uno, che non posso non ricordare, ovvero i fratelli Verzicco! Il più piccolo è Luca Verzicco, a cui è legato anche il cammino successivo che facemmo insieme sul lavoro. Luca era molto grintoso, e in allenamento come suo fratello voleva tirare sempre lui 😂 Mi voleva molto bene, anche io per lui ero un fratello maggiore. Un giorno durante un allenamento, in campo mentre correvamo sudati, come ama ricordare lui, mi disse che non aveva ancora trovato lavoro, e io gli dissi "Dai Luca, portami il tuo curriculum che io lo porto in IBM e lo faccio vedere in ufficio!" E così è stato, me lo portò e io lo feci vedere al mio manager che lo considerò interessante e mi disse di portarlo all'Ufficio del Personale! Dopo qualche mese, come con Maurizio di cui ho scritto prima, anche io e Luca eravamo colleghi! Ci sentivamo abbastanza spesso e io gli davo dei consigli, come negli allenamenti, perché lui iniziò a occuparsi di AS/400 e io di software di System Management, che gestiva anche l'AS/400. In azienda si diceva che io ero uno dei suoi mentor e lui uno dei miei mentee. Questo però non fu mai formalizzato fino a quando il mio manager non diventò il carissimo Federico Botti! Non ricordo perché uscì il discorso, e lui nominò Luca...allora io gli raccontai tutta la storia. Federico ne fu molto felice, e senza battere ciglio e mi disse che io dovevo assolutamente essere il mentor ufficiale di Luca Verzicco perché voleva che la mia technical leadership lo facesse crescere 😂😍 Davvero bellissimi ricordi!

Tornando a quel periodo, dopo due anni la squadra si sciolse, e io restai senza basket per circa un anno, quando...quando in ufficio arrivò una ragazza molto simpatica che venne a lavorare con me e diventammo molto amici, un'amicizia che dura ancora nel tempo. Si chiama Elena Piantoni. Quante risate che ci siamo fatti insieme, prima io e lei e l'anno successivo con l'altro collega e amico Claudio Canevazzi! Un giorno, chiacchierando con Elena al caffè, le raccontai che stavo cercando una squadra con cui poter tornare a giocare a pallacanestro...miracolo, lei mi disse che aveva un amico che si chiamava Alberto Conti e che giocava in una squadra, per cui glielo avrebbe chiesto. La settimana dopo me lo fece conoscere, e lui subito mi disse "Ma che stai a fare fermo? Vieni a giocare con noi!" Alberto fu davvero un grande e non lo dimenticherò mai! Prima di ogni allenamento veniva a prendermi a casa con la sua macchina, e dopo mi riaccompagnava a casa! ❤️ Una persona speciale Alberto, di cui purtroppo avevo perso le tracce fino a qualche giorno fa (non l'ho mai trovato in nessun social), e che ora ho potuto ritrovare grazie a Elena che ha chiesto alla sua compagna di liceo Camilla, moglie dello stesso Alberto. Per 2 anni giocammo insieme nella squadra di promozione di San Giuliano Milanese! Andare ad allenarsi era un viaggio, perché lui abitava a Sesto San Giovanni a nord di Milano, io abitavo in zona Lambrate e San Giuliano era a sud. Questo già da sé dimostra quanto fosse speciale! Interista sfegatato, mi ricordo che allora nell'Inter giocava Lotar Matthaus, e in quel periodo lui diventò papà e mi fece ridere un sacco quando disse che "Se mio figlio non dice Lotar niente latte!" Di quei due anni ricordo molto poco, solo che l'allenatore si chiamava di nome Ranieri, che con noi giocava Paolo Felotti che era il cugino della grande nuotatrice olimpica Roberta Felotti (e noi scherzosamente lo chiamavamo "cugino della più famosa"), e infine che insieme a me e Alberto il terzo pivot era il bravo e simpatico Stefano De Bernardi, che tutti chiamavamo amichevolmente Debe!

E così finirono gli anni '90. Mi dispiace solo di non avere immagini cestistiche di quegli anni. Ma non restai senza basket molto a lungo stavolta. Per questo devo ringraziare, non ci crederete mai, il newsgroup dedicato a Guccini, che si chiamava it.fan.guccini! ❤️ Da qui sono partite anche diverse amicizie importanti che durano tuttora. Vi racconto che cosa c'entra Guccini col basket (e meno male che questo post sarebbe stato più corto 😂). In questo gruppo in rete si scrivevano post riguardanti principalmente Guccini, ma anche altri che venivano chiamati OT (Off Topic). Dopo un po' di mesi ci si conosceva già, e si organizzavano spesso concerti insieme, raduni e pranzi (e la famosa Trattoria Toscana da Aldo a Milano di cui ho parlato molto in questo blog, basta fare una ricerca). Il primo di questi raduni fu, naturalmente, a Pavana! Qui conobbi finalmente dal vivo alcuni amici newsgruppari (magari ne parlerò in un futuro post di quell'epoca), e anche quello che è diventato il mio migliore amico a Milano, ovvero Massimo Volpi, un’amicizia fra lui e sua moglie Maila e me e mia moglie Maria che dura nel tempo, anche se abitiamo lontani. Lui è stato fra l'altro il nostro testimone di nozze e noi il suo. Fra le varie cose scoprimmo che non avevamo solo Guccini fra gli interessi comuni, ma anche il basket. Quando lo scoprimmo ne fummo molto felici, e Massimo mi portò insieme a lui a fare qualche partitella con dei suoi amici, fra cui il caro Massimo Barba, e un altro ragazzo che si chiamava Riccardo e che faceva un gran casino in campo e voleva tirare sempre lui 😂 L'anno dopo Massimo mi propose di fare il campionato UISP Over 35 (che poi quasi subito diventò Over 40) insieme ad alcuni suoi amici, e ci allenavamo in una palestra a Pero, a nord ovest di Milano. Passai 3 anni bellissimi, e si formarono diverse amicizie fra me, Massimo ed alcuni compagni di squadra! Andavamo sempre a mangiare la pizza tutti insieme con le nostre mogli (nel frattempo io e Maria ci eravamo sposati ❤️), e sicuramente i ragazzi, con le loro compagne, cui eravamo più affiatati erano Guido Basilico, Tony Russo, Claudio Cornalba e Simone Fanin! Anche con Roberto Biagioli, Mauro Basilico, fratello di Guido, con Domenico  Rijillo e con Tubo (che solo qualche giorno fa ho scoperto si chiama Corrado Modolo 😂), si scherzava sempre! Ma è stato soprattutto con Guido e Tony che si stabilì un legame molto forte, e ci siamo sentiti spesso anche dopo fino a oggi grazie all'affetto che ci ha legato. Con Claudio siamo rimasti in contatto su Facebook, e con Simone purtroppo ci siamo persi di vista, anche se lo ringraziamo tuttora per averci portato a vedere una casa da comprare vicino Roma quando ci trasferimmo. I tre anni di basket che passai con loro furono fantastici, perché raggiungemmo tutti e tre gli anni le finali nazionali del campionato UISP Over 35/40. Io primo anno a Rimini, il secondo a Loano e il terzo a Piombino. Qui sotto c'è una foto di squadra che mi ha mandato Guido, fatta proprio a Piombino, in cui ci sono, in piedi da sinistra Claudio Cornalba, Guido Basilico, Domenico Rijillo, Nico Chillemi (io), Alessandro Arcari, Simone Fanin, Tony Russo, accosciati da sinistra il primo di cui non ricordo il nome ma solo che si chiamava Ciccio, Maurizio Garieri, Corrado Modolo, Roberto Biagioli, Massimo Volpi (giocatore e allenatore), Matteo Moretto. Manca purtroppo Mauro Basilico, che a Piombino non c'era.

Lido Basket Pero, Piombino 2005

Qui invece ci sono un paio di foto di Rimini, la prima in cui si vede come finì il 1° tempo che giocammo con la squadra più forte d'Italia, con Guido migliore in campo in quella partita, e subito dopo Massimo e io con la coppa che vincemmo.


Risultato 1° tempo e Massimo con me e la coppa vinta

Nella seconda invece, purtroppo un po' sfuocata, ci sono io che avevo appena preso un rimbalzo difensivo con il mio compagno Tubo, nostro playmaker, che aspettava di ricevere la palla, e si vede ancora una volta come la difesa fosse sempre stata il mio punto forte.

Mio rimbalzo difensivo

Anche a Loano ci divertimmo molto, e infine la finale di Piombino, a cui si riferisce la foto di squadra, fu l'ultima a cui io e Massimo partecipammo, perché dopo poco io e Maria ci saremmo trasferiti vicino Roma, e Massimo andò a vivere nelle Marche!  Allego qui l'immagine che mi ha mandato Tony di un'azione di quella partita, con me che cerco di smarcarmi per ricevere la palla in mezzo all'area, e secondo me come al solito stavo probabilmente pensando che, se avessi ricevuto la palla, sicuramente avrei fatto un gancio cielo 😂😂😂


Nostra azione offensiva

Fu molto triste abbandonare i ragazzi, e il dispiacere si leggeva negli occhi di tutti in occasione dell'ultima mangiata che facemmo insieme. Ho saputo successivamente che dopo alcuni anni i ragazzi riuscirono a vincere il Campionato UISP, e questo mi rende molto orgoglioso di loro.

Arrivato a Roma, non giocai più a basket a livello agonistico, ma soltanto alcune volte fra amici in due occasioni!

La prima durò circa un paio d'anni. Con alcuni colleghi IBM andavamo a fare la nostra partitella settimanale durante la pausa pranzo, e fu davvero un periodo molto simpatico, anche se ricordo qualcuno si fece anche male purtroppo. Eravamo sia uomini che donne, e ci divertivamo parecchio. I colleghi con cui giocavo erano il caro amico Mauro Bianchi che era spassosissimo con le sue continue battute in romanesco 😂, poi quelli che sarebbero diventati diversi dopo i miei manager, ovvero il barese doc e caro amico Domenico Raguseo, tifoso della Bari (guai a dire il Bari 😂) e della SSD Pallacanestro Molfetta, che mi invitò anche qualche volta a giocare nel campetto del suo condominio, e  il sardo doc Enzo Mudu, con cui in ufficio scherzavamo al caffè perché sia io che lui volevamo sempre offrire noi, e di conseguenza ricordando le nostre partitelle toste ci facevamo il tagliafuori al bar 😂. Poi c'era il carissimo Giancarlo Marino, compagno di squadra a Messina e ora collega di cui ho parlato molto nella seconda parte, che anche durante le partitelle tirava fuori il suo agonismo come se fossimo in campionato. E c'erano anche altri colleghi che si avvicendavano, fra cui i carissimi Rocco Giardullo, Franco Lalli, Alessandro Faustini e Alessandra Frasca. Conservo un bellissimo ricordo di quei due anni, nel primo si andava in un campetto all'aperto vicino l'ufficio, mentre nel secondo il grande Mauro prese accordi con la palestra Tellene al chiuso dove potevamo andare nella pausa pranzo, evitando così che ci potessimo fare male come era già accaduto nel campetto all'aperto. Chi si fece male fu il caro Valerio Summo, un ragazzo del Laboratorio di Sviluppo Software con cui spesso prendevamo un caffè insieme e che colpevolmente avevo dimenticato di citare insieme ad altri due protagonisti assoluti, ovvero il simpaticissimo ala-play Vincenzo Sciacca che da buon siciliano faceva anche lui una marea di battute, e l'altro grande pivottone Gaetano Ruggiero, con cui ovviamente ci marcavamo spesso.

E adesso (sì sì sto per finire questo lunghissimo post 😂, ancora un po' di pazienza) vi racconto dell'ultima volta che sono entrato da giocatore in un campo di basket...una storia legata a...sì, ancora una volta a Messina! Un ex giocatore e allenatore messinese, che purtroppo è mancato qualche anno fa, si chiamava Salvatore Furnari ed ebbe l'idea di creare su Facebook un gruppo, chiamato Vecchie Glorie del basket messinese. Il carissimo amico Sergio Barlassina un giorno mi contattò per chiedermi se ne volessi fare parte. Era l'inizio del 2013, e stava per succedere una delle cose più belle che mi sia successa su un social, ovvero la possibilità di ritrovare tanti vecchi amici, fra cui anche Anna Palazzolo e Daniela Mandini di cui ho parlato nella seconda parte, e non solo, mi ha consentito anche di conoscere alcuni con cui ci conoscevamo solo di vista! Uno di questi è Massimo Castorina, con cui 10 anni fa abbiamo iniziato una delle più belle amicizie della mia vita! Molte vecchie glorie infatti, fra cui le carissime Giusy Ardizzone e la cugina di Massimo Daniela Freni, ci prendono sempre in giro perché siamo sempre insieme a mangiare (Massimo viene spesso a pranzo o a cena da noi). Massimo mi ha raccontato che giocava anche suo fratello Melo, mancato purtroppo diversi anni fa. Poi ho potuto ritrovare Rocco La Torre, amico dei miei cugini Giusi Chillemi e Ugo Tranfo, con cui insieme a Gaetano Barresi, a Ciccio Mirenda e allo stesso Massimo ci siamo ritrovati anche a cena qui a Roma! Qui sotto una nostra proverbiale partita a biliardino fra vecchie glorie fra me e Rocco contro Massimo e Gaetano, e un dopo cena romano fra vecchie glorie con Ciccio, Gaetano, Rocco, io e Massimo!

Ritrovi romani fra amici delle Vecchie Glorie

Fra gli amici ritrovati ci sono anche Carmelo Ferraro, il mio migliore amico a Messina, Sergio Brancato con cui con Carmelo facevamo il trio inossidabile, e i carissimi Carmelo Cammaroto, Nicola Arena, Pino Miceli e Manlio Marino. Poi ho avuto anche il piacere di ritrovare Roberta Mandini sorella di Daniela, e ovviamente Sergio Barlassina, e di conoscere carissime persone con cui non avevo contatti, come il super coach Renato Castorina, piacevole sorpresa di cui ho già parlato anche nelle altre due puntate, Claudio Castorina, Ettore Castorina (pare che Castorina sia il cognome più diffuso nelle Vecchie Glorie 😀), Daniela Merlo, Adalgisa Minà, Pippo Dini, come l'omonimo Nico Bonasera (si chiama Domenico come me) e Maurizio La Rocca, con cui insieme a Anna Palazzolo tuttora si scherza continuamente e ci si fa una valanga di risate, il caro Maurizio Polli che scoprii piacevolmente dopo essere anche amico di famiglia con i miei fratelli e i miei cugini, e poi Barbara Mellini, Claudia Troilo e Tiziana Baccarella, che insieme alle due sorelle Mandini sono state ribattezzate come le cinque grazie 😃,  Paola Piatta, la cara Andrea Pantano Zaccone e i cari Lillo Bonanno, Sergio Iannello e Cesare Santambrogio che ci hanno lasciato 😥, Nicola Tiseno, Giovanni Scozzaro, Giovanni Ruggeri, i fratelli Claudio e Renato Dispenzieri, Elisa Trungadi, Nino Lucchesi, Vittorio Currò, Enrico Grasso, Umberto Ortale, Aurelio Puzone, i grandi Vittorio Smiroldo e Vincenzo Bonaventura, e tanti altri.

A luglio del 2013 ci fu una partitella a Messina, e qui sotto c'è la foto ufficiale del gruppo Vecchie Glorie, fatta proprio in quell'occasione. Come vedete eravamo in tantissimi!

Vecchie Glorie del basket messinese

Lì io ritrovai praticamente tutti, e mi pento ancora di non essermi cambiato per giocare 😓 Mi sono però rifatto pochi mesi dopo, perché in diversi sono venuti a trovarci a Roma, e organizzammo una partitella grazie a Gaetano. Come vi dicevo questa fu l'ultima volta che messi piede in un campo di basket. Ero un po' arrugginito con i movimenti, mi ricordo che Daniela continuava a incoraggiarmi, dimostrando la stessa empatia di 30 anni prima e il suo essere sempre una bella persona 💛, e anche grazie a lei qualche gancio e qualche canestro dalla linea di fondo ci uscì. Però ahimè non schiacciavo più e nemmeno toccavo più il ferro! 😓 Come si suol dire c'è sempre un'ultima volta! Chiudo qui sotto con l'ultima fotografia di squadra fatta in occasione di questa mia ultima partitella ❤️ 


Vecchie glorie a Roma

Ho finito! Finalmente direte voi! 😂 Ringrazio Massimo per la sua bellissima amicizia, e ringrazio anche tutti coloro che vennero a trovarci quella volta a Roma! Il rapporto fra noi vecchie glorie continua tuttora fra tanti di noi, e ne sono veramente molto felice! ❤️ Grazie a tutti per essere arrivati alla fine di questa blog-trilogia, spero tanto di avervi tenuto una piacevole compagnia! 🔚

venerdì 17 febbraio 2023

Vita da cestista (seconda parte)

Eccomi qui, pronto per scrivere la seconda parte di questa mia testimonianza, che racconta quello che ho vissuto in tanti anni di pallacanestro! 😍 Non solo, ma mi sono reso pure conto che questa sarà sicuramente più lunga della precedente e che molto probabilmente ci vorrà anche la terza e ultima parte, che spero di scrivere anche se sarà un po' più corta delle altre (sì sì direte, le ultime parole famose eheh 😅), ovvero quella della vecchiaia! 😂 Adolescenza, giovinezza e vecchiaia! In effetti il basket ha caratterizzato in qualche modo lo scorrere della mia vita, perché è stato parallelo a tutte le cose che si sono susseguite nel mio cammino. Come dicevo, questa seconda testimonianza racconta quello che ho vissuto nei bellissimi 5 anni di pallacanestro  trascorsi a Messina 💛 Il cuore giallo è voluto! Infatti questi 5 anni meravigliosi sono stati carichi di amicizia, e il cuore giallo significa proprio amicizia 💛 

Premetto che Messina è sempre stata una città fortemente baskettara, una vera e propria eccezione per il sud. Durante quegli anni in cui c’ero anch’io c’era una quantità pazzesca di squadre, almeno una decina femminili che giocavano campionati dalla serie B in giù, e altrettante maschili che andavano dalla serie B alla prima divisione. Quasi tutte con il settore giovanile molto attivo. Del resto stiamo parlando della città che ha regalato al basket una figura di assoluto rilievo per la pallacanestro nazionale come Vittorio Tracuzzi! 💯

Comincio con un'immagine e relativo articolo, presi da un giornale dell'epoca (siamo alla fine degli anni '80), La Gazzetta del Sud (me la ricordo fin da piccolino perché la leggeva sempre mio nonno paterno). 

Articolo della Gazzetta del Sud del 20 ottobre 1980

Quello fu il mio anno migliore in serie D, ovvero il 1980-'81. Dall’articolo si legge anche che io e il grande Pino Miceli, conosciuto in tutto l’ambiente messinese come Micio, spesso eravamo insieme i mattatori di quella squadra. Ma la mia avventura messinese cominciò due anni prima nell'autunno del 1978, all'inizio dell'Università. Non mi sarei mai aspettato che avrei vissuto 5 anni di basket da favola, e non solo per la pallacanestro intesa come gioco in campo, ma anche per tutto il bellissimo contorno, che va dalle amicizie vere alla tifoseria da palazzetto alle domeniche intere passate sulle gradinate della palestra Juvara, all'epoca quella che ospitava un po' di tutto, non solo il basket, e che si trovava vicino al lungomare, non so se adesso esiste ancora, visto che c'è il nuovo palazzetto di Messina San Filippo.

Allora, il mio primo anno lo giocai in Promozione e Prima Divisione con La Fondiaria, con cui mi divertii moltissimo e la squadra era molto affiatata, ma mi dovevo ancora ambientare. Tuttavia fu allora che nacque la mia prima vera amicizia, in un modo molto strano perché oltre che di scontri in campo (praticamente ci marcavamo sempre io e lei quando si difendeva a uomo) era fatta spesso di sguardi e lunghe chiacchierate fuori dal campo e durante i momenti di riposo. Con la squadra giocavamo in un palazzetto fuori dal mondo, chiamato guarda caso Il Ritiro, che si trova su una delle strade che da Messina portano ai colli, dove spesso la gente va in estate per prendere un po’ di fresco. Io e lei…sì avete capito bene 😍 Una volta alla settimana dividevamo il campo del Ritiro con la Libertas Messina, una delle squadre femminili di serie B della città. L’amicizia fra me e Anna Palazzolo cresceva di settimana in settimana, in campo nessuno dei due esitava a difendere duro, ma una cosa simpatica, che è rimasta il simbolo della nostra amicizia, era il fatto che quando io la stoppavo le chiedevo scusa ❤️ Lei se lo ricorda tuttora, dopo più di 40 anni, e ogni volta che ce lo ricordiamo insieme scattano risate su risate 😂❤️

Nella foto che segue sono con Anna, ma più di 30 anni dopo, e insieme a noi ci sono due persone, Massimo (che nominerò alla fine) e un'altra bravissima giocatrice dell'eopca, che si chiama Daniela Merlo.

Io, Anna, Massimo e Daniela

L’anno successivo i carissimi Vincenzo Bonaventura e Peppe Termini mi chiamarono per chiedermi se volevo giocare in serie D con la Liberale Messina, che era conosciuta come la Parati Bucalo. Fu un’ottima annata, e anche se il quintetto base era già predisposto, mi divertii tanto lo stesso perché l’allenatore mi faceva entrare in campo quasi sempre, anche se purtroppo mi sa che non gli ero molto simpatico e non ne ho mai capito il motivo. Di quell’anno voglio ricordare un compagno di squadra, che mi voleva molto bene e a cui ero molto affezionato. Purtroppo è mancato qualche anno fa. Si tratta del grandissimo pivot Lillo Bonanno, che giocò in tante squadre sempre da mattatore. Sono stato felice di riuscire a riabbracciarlo poco prima che ci lasciasse. Di questo ringrazio l’amico Sergio Barlassina, anche lui grande giocatore e avversario in serie D, per il fatto di avermi contattato per chiedermi se volevo entrare a far parte del gruppone delle Vecchie Glorie del basket messinese, che mi hanno anche permesso di ricordare l'affetto con cui altri due veterani, Nicola Arena e Carmelo Cammaroto, mi trattavano considerandomi il loro fratellino minore. Vidi Lillo per l’ultima volta a una cena organizzata 10 anni fa dal gruppo. Durante quel primo anno di Parati Bucalo iniziai ad andare sempre al palazzetto dello Juvara a vedere tutte le partite maschili e femminili, inclusa la serie B maschile in cui militava il grande playmaker Renato Castorina, di cui ho già parlato nel mio post precedente su Chieti. In serie C invece militava l’Amatori Messina con Ciccio Mirenda, e alle sue partite mi facevo sempre delle grandi chiacchierate con sua sorella Rosanna 😍 Peccato esserci persi col tempo. Con Ciccio invece siamo rimasti amici tuttora.

E ora passiamo al mio anno migliore, quello a cui si riferisce l’articolo in alto. Un grazie enorme va al caro Giovanni Cocivera e a suo fratello Ernesto, che con entusiasmo mi dissero "dai, rimani alla Parati Bucalo, che quest’anno ci divertiamo un sacco". A rincarare la dose fu Carmelo Ferraro, che ribadì quanto ci saremmo divertiti. Ed è stato proprio così. Qui sotto c’è la foto di squadra di quell’anno fantastico, in cui ci sono, in piedi da sinistra Mastroianni (dirigente), M. Marino, Miceli, Ferraro, Chillemi, Brancato, E. Cocivera (allenatore), accosciati da sinistra Anastasi, Cammaroto, Modica, G. Cocivera, Pavone.

Parati Bucalo 1980-1981 

C'è anche un altro articolo di quell'anno, che vi metto qui sotto. Potete immaginare quando uscì la Gazzetta e io lo vidi come ci rimasi di sasso 😂 Mio nonno mi disse più volte bravissimo continuando a ridere 😀💜

Articolo della Gazzetta del Sud dell'8 marzo 1981

Fuori dal campo facevamo trio fisso io, Carmelo Ferraro e Sergio Brancato. A Sergio va un grazie a posteriori per tutti i passaggi in macchina che ci ha dato in quel periodo 💛😀 Mi ricordo quante risate che mi facevo quando si incazzava con Carmelo e gli diceva “Guarda che non ti faccio più da tassista!” 😂 Nella foto che segue siamo i tre inseparabili di quell'anno!

Sergio, Carmelo e io

A Carmelo va invece un grazie di cuore per la bellissima amicizia che ci siamo regalati. È stato il mio migliore amico in quegli anni, e penso anche io il suo, e tuttora rimane sempre uno dei migliori amici che abbia mai avuto. Era un giocherellone, come si vede dal disegno qui sotto che mi ha dedicato, ma capace di tanto amore e affetto.

Chillemata, disegno di Carmelo Ferraro 😂

Conobbi tutta la sua famiglia, suo papà e sua mamma, mancati purtroppo molto giovani, mi volevano un bene dell’anima, cosa che non potrò mai dimenticare! ❤️ Sia loro che lo stesso Carmelo e i suoi fratelli mi chiamavano professore 😍 Lui è poi venuto anche a Chieti a conoscere la mia famiglia ❤️ Sono rimaste proverbiali le nostre partite a scacchi, che duravano ore, ma ci divertivamo come matti. Carmelo mi aiutò anche a scrivere il mio libro di problemi di scacchi, dove riportai anche pezzi di partita fra me e lui. Cosa che tuttora mi lascia l’amaro in bocca, perché stavo per mandarlo a un editore e come uno stupido prestai la bozza del libro…che purtroppo non è più tornata indietro 😢 Torniamo alle cose belle, la mia amicizia con Carmelo. Eravamo quasi sempre insieme e…questa ve la dico, mi convinse addirittura a fare un corso per arbitro di basket 😂 Finito il corso, la FIP mi assegnò pure diverse partite da arbitrare e spesso i due arbitri eravamo proprio io e Carmelo. Quanto ridere, ve lo assicuro! Però va detto che “arbitro cornuto” non me l’ha mai detto nessuno 😂😂😂 Forse Carmelo sì, visto che ha continuato a livello agonistico e è diventato uno stimato professore di Educazione Fisica, ma io ovviamente non avrei mai potuto raggiungere i livelli dei due super arbitri Nico Bonasera (ci chiamiamo omonimo 😉) e Maurizio Polli (che è stato anche un carissimo amico di famiglia).

Di quell'anno voglio ricordare anche le finali universitarie a Salsomaggiore, e la sfiga che si impossessò di me. Qui un ricordo affettuoso va a un altro giocatore, Cesare Santambrogio, che ci ha lasciato da poco. Ebbi la fortuna di essere convocato col CUS Messina per queste finali, e iniziai con un bellissimo 6-0 per noi con il CUS Milano che aveva giocatori nientemeno che del Simmenthal Milano. Segnai io tutti e tre i primi canestri...ma, come vi dicevo, la sfiga ci vide benissimo e dopo quel 6-0 feci un gancio cielo e mi beccai una storta alla caviglia di quelle peggiori in assoluto! Mi incazzai come una iena, ovviamente mica per il dolore, ma perché non avrei potuto più giocare 😀😪 Tuttavia in quei giorni continuai lo stesso a divertirmi con i miei compagni, specialmente con Pippo Dini (compagno di squadra a Messina di Sergio Barlassina), che continuava a fare scherzi tremendi a tutti! 😂 Quello che mi dispiacque di più fu il fatto che dovetti saltare anche la partita con il CUS Chieti, e immaginate quanto ci avrei tenuto. Fu bello comunque almeno salutare i miei vecchi compagni, dispiaciuti anche loro di vedermi azzoppato!

Prima ho citato delle tante domeniche alla palestra Juvara a vedere dalle gradinate tutte le partite maschili e femminili possibili e immaginabili. Queste domeniche sono state il punto chiave per la seconda bellissima amicizia femminile di quel periodo. C’era una ragazza molto dolce e bravissima in campo, che giocava in serie B e che mi faceva aspettare con ansia le partite domenicali della sua squadra, l’Amedeo Motor. Quello che notai subito in lei è che non se la tirava per niente, al contrario di altri giocatori e giocatrici, e che aveva un modo di giocare contemporaneamente sia egoista che altruista, a seconda di quello che occorreva alla squadra, una vera giovane leader. Non era una cosa che è così facile da vedere. Un giorno fra me e me mi dissi che avrei tanto voluto diventare amico di questa ragazza! 💛 Però non la conoscevo di persona e poi ero ancora tanto timido. E così le scrissi una lettera, dicendole che un’amica come lei l’avrebbero voluta tutti. Lei mi rispose con un’altra lettera, dicendomi che era stata molto felice di ricevere la mia, e io non volevo credere ai miei occhi. E così cominciammo a scriverci, pur abitando nella stessa città 😀 Era timida anche lei! Questa ragazza meravigliosa si chiamava, anzi si chiama Daniela Mandini. Dopo esserci scritti per un po’ di tempo, iniziammo a telefonarci e parlavamo di tutto, fra risate e confidenze. La sua voce timida era dolce come lei. Non siamo mai andati oltre l’amicizia, nonostante qualche simpatica malalingua ci sia stata, perché è questo quello che entrambi volevamo 💛 Per questo scrissi per lei una canzone sull’amicizia. Non sto a citarla tutta, non mi sembra il caso, ma solo un verso importante, che poi era una delle cose che più mi aveva affascinato di lei perché le consentiva quasi sempre di distribuire assist su assist: "vagava un pallone in campo, potevo anche girarmi altrove, tanto ero più che convinto che quasi certamente te ne saresti impossessata". Tuttora io e Daniela siamo molto amici ❤️

Nella foto che segue sono con Daniela, sempre più di 30 anni dopo, insieme sempre al solito Massimo 😉

Io, Daniela e Massimo

Gli ultimi due anni messinesi sono stati meno ricchi di cose da raccontare, le amicizie erano già consolidate, e continuavo ad allenarmi e a giocare come sempre. In quei due anni cambiammo allenatore, e ci allenò Antonio Bucolo, davvero una bella persona. Vi racconto velocemente un episodio che fa morire dal ridere. Lui fumava il sigaro e la pipa, e un giorno andammo in trasferta e ci fermammo a fare benzina. Bucolo mi chiese se per favore gli andavo a comprare in autogrill una scatola di una certa marca. Ora non mi ricordo il nome, ma lui voleva una scatola di tabacco, e non ci pensò al fatto che che io non potevo certo conoscere le marche di tabacco. Il nome però era simile a una marca nota di caramelle. E così gli portai una scatola di caramelle 😂😂 Povero Bucolo quella volta! 😂

Chiudo il mio periodo messinese con una foto di squadra che risale al 1983, l'anno dalla mia laurea e quello in cui, purtroppo, ho dovuto lasciare Messina! Quell'anno io e Carmelo ci divertimmo un sacco con gli scherzi, soprattutto con Jannelli, Ficara, Baldaro e Merlino (Sergio Merlino era molto magro, e per questo Carmelo lo chiamava Stek of Biliard 😂) e con...il numero 9! 🤔

Liberale Messina, 1983

C'è un motivo per cui ho voluto mettere questa foto! 💛 Oltre il mio amico del cuore Carmelo, di cui ho già parlato tanto in questo post, in questa foto c'è anche un'altra persona, quello con la maglia numero 9 appunto (il secondo da sinistra accosciato) che per me è stata importante! Per dirvi di chi si tratta vi racconto un aneddoto abbastanza divertente. Quel numero 9 sarebbe poi stato un mio collega nella stessa azienda per tantissimi anni, e avremmo lavorato un po' di anni dopo sulla stessa area dei sistemi mainframe per oltre 15 anni! Io abitavo ancora a Milano, e un giorno andammo da un cliente insieme a Roma (sarà stato intorno ai primi anni '90), ma nessuno dei due sapeva ancora che eravamo colleghi, me la ricordo come fosse ieri quella scoperta! Quando lui mi ha visto non voleva credere ai suoi occhi (e nemmeno io) e mi ha urlato "Nicooooooo che ci fai qui?" Ci siamo abbracciati forte ed è stato un momento indimenticabile! Lui si chiama Giancarlo Marino, ed è stato una persona chiave per la mia crescita lavorativa, ci siamo sempre stimati tantissimo a vicenda. Un episodio che fa morire dal ridere, ma che dimostra la stima che lui aveva nei miei confronti, è successo poco prima che io lasciassi l'azienda! Eravamo a una conference call, e si discuteva di una soluzione, e io dissi la mia! Un paio di colleghi non erano d'accordo, e allora Giancarlo che era il loro manager disse: "Non si discute, quello che dice Nico è legge!" 😂😂😂 Una cosa bellissima è che in tanti anni non ha perso assolutamente il suo accento messinese, tanto che il suo manager, quando parlava di lui, lo chiamava sempre Cacertu 😂 Un grazie di cuore a Giancarlo e all'amicizia che ci ha legato in tanti anni di lavoro!

Un abbraccio a tutti, scriverò anche la terza parte, quella della vecchiaia! 😂😃 Tornerò a parlare di Messina con le Vecchie Glorie che mi hanno permesso di ritrovare persone splendide che ora sono diventati amici, e sono Gaetano Barresi e Rocco La Torre, ma anche uno in particolare...sì proprio lui, il terzo delle due foto con Anna e con Daniela! Si chiama Massimo Castorina, anche lui giocatore di quell'epoca, e che ora sempre grazie alle Vecchie Glorie è diventato uno dei miei migliori amici, un amico molto importante per me qui nel Lazio, una di quelle persone di cui si può dire senza esitazione che c'è sempre! 💛 Inoltre nella terza parte nominerò anche altre persone, che però a quell'epoca io non conoscevo, e con cui siamo diventati amici grazie al gruppo delle Vecchie glorie! 👍 Alla prossima allora, vi avevo avvisato che sarebbe stato un post più lungo, ma spero non vi siate annoiati! 😍

Nico

mercoledì 1 febbraio 2023

Vita da cestista (prima parte)

Era da un po' che non parlavo di basket qui sul blog, e per questo mi è venuto in mente di farlo scorrendo insieme a voi quelli che sono i ricordi più belli di quelle parti della mia vita legate a questo sport meraviglioso!

Cominciamo col periodo teatino, in Abruzzo. Il mio compagno di scuola Massimo Mili, che era stato anche compagno alle elementari, in seconda media mi disse "Dai Nico, vieni a provare a giocare a pallacanestro che sei alto, sicuramente ti piacerà!" E infatti già durante la seconda media ero arrivato quasi al metro e 90, mi sarei fermato a 13 anni a 1,93, che è la mia altezza di oggi. E così quasi alla fine della seconda media andai a provare, era fine maggio, ma ovviamente non sapevo giocare, e poi i campionati giovanili erano finiti da poco per quell'anno.

Terminai la seconda media con un 7 risicato in Educazione Fisica. Però, siccome la pallacanestro mi piaceva, finito l’anno scolastico durante l'estate andai quasi tutti i giorni al campo, o alla Villa Comunale o alla Civitella accanto al campo del Chieti calcio, spesso anche da solo, ad allenarmi con un pallone da basket. Dopo l'estate all'inizio della terza media entrai a far parte della Birra Moretti Chieti basket e iniziai ad allenarmi insieme ai miei nuovi compagni. Dopo pochi mesi cominciò il torneo propaganda per adolescenti fino a 13 anni compiuti! E qui c'è il mio ricordo più antico della mia prima partita ufficiale, che terminò addirittura 104-2 per noi 😂😂😂 Non ricordo altro, nemmeno quanti canestri segnai, e non erano pochi! Ricordo però i miei compagni e i due allenatori, il meraviglioso Adriano Palumbo mancato da poco tempo lasciando un vuoto incolmabile e il carissimo Orazio Di Gregorio, due persone splendide sotto ogni punto di vista, per i quali eravamo quasi come figli! 💙 Tutti i movimenti che ho sempre saputo fare molto bene, da terzo tempo, giro, gancio, tagliafuori, cambio di direzione, protezione della linea di fondo, e tanti altri, me li hanno insegnati loro! 💪 Li potete vedere nella foto qui sotto, Orazio a sinistra e Adriano a destra! Inoltre c'ero ovviamente io, il più alto della foto, e il secondo dopo di me, quinto della foto a partire da sinistra, era proprio Massimo Mili.

1972-'73 Birra Moretti squadra Propaganda

In terza media al primo quadrimestre presi 9 in Educazione Fisica, col mio professore che non riusciva a credere ai suoi occhi 😅 L'anno dopo andai avanti con i campionati ragazzi e successivamente cadetti, allievi e juniores! Quando iniziai il Liceo Classico entrai subito nella squadra della scuola, dove ebbi l'onore di giocare in quintetto base con l'altro pivot Ciccio Ricci (papà dell'attuale grandissimo giocatore della Nazionale Pippo Ricci), colui che sarebbe diventato diversi anni dopo uno dei sindaci di Chieti più amati, e al primo torneo studentesco della città di Chieti vinsi la mia prima coppa come giovane più promettente del torneo! 😍 Nella prossima foto potete vedere questa coppa, avevo circa 15 anni sono con il mio fratellino Luigi a cui questa coppa piaceva tantissimo ❤️

Luigi, la coppa e io

Qui invece c'è la foto di squadra del Liceo Classico, a cui sono molto affezionato! Ciccio Ricci è il terzo in alto da sinistra e io sono il quinto!

Squadra Liceo GB Vico (1975-'76)

Poi in quel periodo della scuola dell'obbligo ogni anno c'erano regolarmente gli altri tornei cittadini, come il mitico trofeo Ubaldo Ubaldi e il Palio cittadino di Chieti, commentati da tre speaker impeccabili come Carletto De Virgiliis, Carlo Bonetti e Alceo Esposito, che erano loro stessi simboli della città 😊 Questi tornei si svolgevano al famoso campo della Villa Comunale, che una volta era il punto principale e più rappresentativo della pallacanestro cittadina e che vide anche tornei internazionali dove giocò gente come Meneghin, Zanatta, Bob Morse, Masini, Marzorati, Magnifico, Delibasic, Cosic e tanti altri, e che purtroppo adesso è in disuso e senza più manutenzione! E' triste quelle rare volte che ci torno vederlo senza canestri, sporco e con terriccio al lato 😢 Riprendendo il discorso, in quei due tornei cittadini annuali e nel torneo studentesco annuale io ero sempre in prima linea nelle squadre in cui giocavo! 😍 Purtroppo i miei bei ricordi teatini di giocatore di basket dopo il torneo propaganda si limitano a questi tornei, perché nella squadra principale FIP mi capitarono quasi sempre allenatori che mi trattavano a pesci in faccia, facendomi passare anche partite intere seduto in panchina, di cui uno in particolare (pace all'anima sua)! Ce ne fu però uno che invece ricordo sempre con affetto, perché allenò la prima squadra e mi prese sotto la sua protezione, e io lo ripagai con delle partite fantastiche! Purtroppo stette poco tempo a Chieti, era il grande Carlo Rinaldi, mancato purtroppo tre anni fa! 💜 Non mi va di ricordare altro, anche se qualcosa di bello come avete letto ci fu!

Devo però oggi ringraziare il mio vecchio compagno di squadra Gianni Incurvati per aver riportato in vita in questi giorni una nostra vecchia fotografia di squadra che vedete nell'articolo che mi ha mandato Gianni per il mio compleanno (Gianni è il quarto in alto da sinistra e io il quinto) che nemmeno ricordavo più esistesse, e che ha un po' lenito i miei non bellissimi ricordi di quell'epoca! E infatti dall'anno prima la Birra Moretti Chieti Basket si chiamò Rodrigo Chieti 😊

Rodrigo Chieti juniores articolo 1978

Questo è il riassunto della mia prima parte di vita cestistica! Nel prossimo post vi racconterò invece la bellissima esperienza a Messina, nei 4 anni e mezzo di Università! Curioso, ma anche molto bello, un piccolo legame fra il basket di Chieti e quello di Messina che si è creato di recente, ed è rappresentato dal carissimo Renato Castorina, oggi grandissimo allenatore che ha allenato la squadra di Chieti negli anni recenti, e durante il mio periodo messinese grandissimo playmaker che fece grande la prima squadra di Messina! 🏀

lunedì 16 gennaio 2023

Quando Riccardo mi invitò a giocare con i titoli delle canzoni di Guccini 😂

Come ho scritto qui altre volte, a cavallo del millennio prima dell'avvento dei social esistevano quelli che si chiamavano newsgroup, dove gruppi più o meno folti di persone discutevano postando su un tema riguardante qualcosa o qualcuno di specifico. Questo tema poteva essere un personaggio (o più di uno), un luogo, un concetto ben preciso, un insieme di oggetti comuni, o altro. Allora si usava il termine OT per dire che si era usciti fuori tema, o IT per dire invece che il post era in tema. Poi spesso accadeva che i partecipanti al newsgroup, chi più chi meno, diventassero amici! E nel mio caso dopo 20 anni alcuni di loro sono rimasti e l'affetto che ci lega è sempre enorme.

Uno dei newsgroup più attivi nella rete era senz'altro quello dedicato a Francesco Guccini, ed è da qui che ho tratto lo spunto per questo post! Scommetto già che molti di voi rideranno per diversi minuti quando finiranno di leggere 😂 E sì, come è giusto che sia per un newsgroup dedicato a una persona incredibile che ne diceva di tutti i colori ai suoi concerti facendoci ammazzare dal ridere! Voglio ricordarne una su tutte, e cioè quando, prima di cantare "Al trist", diceva sempre (lo riporto dal disco live) queste parole: "E se qualcuno non capisce, sfiga per lui, perché tanto alla radio ascoltate il 90% di musica americana e non capite un cazzo, potete una sera ascoltare il dialetto modenese con lo stesso effetto" 😂 Si rideva davvero tanto nel newsgroup! Certo, si parlava anche tantissimo di Guccini ovviamente e tante discussioni erano incredibilmente interessanti, ma si rideva anche parecchio!

Sono tanti gli amici che ho conosciuto su questo newsgroup e a cui ho voluto veramente bene, e ad alcuni con cui siamo rimasti in contatto ne voglio ancora! Uno di questi, con cui purtroppo ci siamo persi, ma che è rimasto costantemente nel mio cuore, è sicuramente Riccardo Venturi, conosciuto su blogger per i suoi post molto belli su cui non fa commentare sul suo blog dal titolo in greco, e conosciuto anche per il suo bellissimo sito "Canzoni contro la guerra" che trovate citato qui sulla pagina principale sulla colonna di destra. Riccardo è un genio, conosce e parla perfettamente più di 20 lingue, e se non ricordo male ha scritto pure un dizionario islandese-italiano-islandese, o qualcosa del genere. Se ne inventava di tutti i colori, per esempio le riscritture gucciniane, in cui lui riscriveva interi testi di Guccini riadattandoli goliardicamente a argomenti ben specifici. Me ne ricordo uno, "Kimono", in cui orientaleggiava "Eskimo"! Fantastico! E invitava spesso pure noi a farlo, e pure io mi sono cimentato, soprattutto quando c'era da smascherare dei troll! 🤣

Uno dei nostri famosi raduni del newsgroup a Verghereto

Nella foto qui sopra, ritrovata dalla nostra amica newsgrouppara Paola (è una di coloro con cui sono rimasto in contatto e a cui voglio molto bene), c'è uno dei nostri raduni del newsgroup in un posto meraviglioso dove siamo stati due o tre volte, si chiama Verghereto ed è in provincia di Forlì-Cesena. Ci siamo Maria e io in mezzo col cartello di Pavana (che ha una storia anch'esso), alla sinistra di Maria c'è Paola, mentre Riccardo si trova in piedi a destra, sempre guardando la foto. E chissà che non si faccia vedere qui in questo post Riccardo. Non so come fa, ma quando parlo di lui qui sul blog in genere rispunta e commenta! Mi piacerebbe tanto se lo facesse! ❤️

Ma, vi sarete chiesti, perché mi è venuto in mente di scrivere questo post, da cui il suo titolo? Perché ho ritrovato in un mio hard disk un cimelio incredibile! Sto ridendo infatti da un quarto d'ora, non ci si crede! 🤣 Quello che ho ritrovato è una cosa che postai sul newsgroup, su invito del Venturi ovviamente, che mi sta facendo sganasciare dalle risate! Non riesco a smettere, vi giuro! 🤣 E non oso immaginare che cosa potesse avere postato Riccardo 😂😂😂

Chissà, magari farò la stessa cosa con un po' di canzoni di Lolli naturalmente! 💯😂

Pronti per ridere? 😂😂😂 Ovviamente dovete conoscere i titoli delle canzoni di Guccini per massimizzare le risate che spero vi farete 😉

Se qualcuno ovviamente si vuole cimentare, si può accomodare nei commenti 😉🤣


GIOCARE CON I TITOLI DELLE CANZONI DI GUCCINI

Primo giorno di vita di un logorroico: Nacque
Ultimo giorno di vita di un logorroico: Tacque
Punto dove il fiume si getta nel mare: Rio è morto
Combattere con la Matematica : Canzone delle equazioni differenziali
La padrona del locale "La Bella Napoli": Nostra signora della pizzeria
Previsioni del tempo: Le piogge capite
La piazza che si svuota: Un altro attorno è andato
Ordine disdetto: Un altro storno è andato
Ennesimo tradimento: Ho ancora le corna
Cosa fa Berlusconi al processo: Ritratta
Sempre quel famoso logorroico: Prolysseus
Attività lavorativa: Una mansione
Richiesta leghista al governo: Pensione per il Cè (1)
In città alle due del pomeriggio in estate: In piazza si gronda
Uscite fuori porta: Gite
Denominazione di un crocevia romano (zona Eur): Semaforo Colombo
Un genovese quando c'è una colletta: Certo non dai
Una bambina che ottiene sempre tutto: Viziatta
Berlusconi dal parrucchiere: La tua vanità

(1) Il leghista Alessandro Cè