Quella data per me ha voluto dire molto. Per due motivazioni parallele, due vite iniziate proprio quel giorno. Sono motivazioni altrettanto belle, anche se completamente separate fra loro e senza nessunissima intersezione. Vorrei condividere qui con voi
la prima delle due storie, almeno temporalmente, quella meno nota e che nella mia vita è cominciata prima, circa vent'anni dopo quella data.Mia madre era la prima di 5 figli. Erano tre sorelle e due fratelli più piccoli. La terza sorella si chiamava Lalla, e mi voleva un bene che non si può descrivere a parole.
Quando ancora ero più piccolo di qualcosa o qualcuno
La mia infanzia, che non è stata delle più belle per tanti motivi che ho già raccontato, visse momenti belli anche grazie a questa zia, che fino al giorno in cui morì di infarto una quindicina di anni fa, continuò a dire a tutti che io ero il suo nipote preferito, contrariamente alla solita ipocrisia tuttora esistente e che vuole si debba dire per forza "
per me sono tutti uguali". Ma quello che mi legò più a mia zia Lalla non fu solo il rapporto che aveva con me, non fu solo quel caffellatte
col pane che mi preparava al mattino con affetto immenso, non furono solo quei baci che mi dava e che soprattutto io mi facevo dare senza protestare e tollerando anche quella eterna sigaretta in bocca che poco amavo e che ora mi ricorda l'altra delle due persone legate a questa data...furono la vita e l'infanzia triste che anche lei ebbe, molto più della mia. L'egocentrismo da primadonna di mia mamma, uniti alla prepotenza della loro seconda sorella e a quella terribile essenza piccolo borghese della città in cui vivevano, l'hanno segnata secondo me a tal punto da convincerla di non essere accettata da nessuno, inducendola a scappare di casa tante volte (e non vi dico la cittadina filo-fascista in cui vivevo come l'ha considerata), fino a quando non ebbi più notizie di lei per anni. Il suo stato di ultima mi affascinò sempre...si vede che ero di sinistra anche da bambino :) La ritrovai a Torino parecchi anni dopo, ero già laureato, e da lì non ci separammo più fino alla fine. Anche il suo ultimo viaggio fu un atto d'amore...pur sapendo che il suo cuore non stava benissimo, volle lo stesso farsi una salita ripidissima sotto la pioggia per andare a trovare in ospedale una persona a lei cara che non aveva nessuno...l'infarto la colpì per strada, dove cadde distrutta dalla fatica.Qualche anno dopo la sua morte mi successe una cosa stranissima. Era sempre il 18 febbraio, e la mattina suonò qualcos'altro al posto della sveglia. Io avevo una vecchia segreteria telefonica, quella con le cassette piccole. La segreteria si accese di colpo, forse grazie a un mio movimento. Il nastro avanzò un po', si fermò e partì una voce che diceva "Ciao Nico, sono zia Lalla. Ti ricordi di venirmi a trovare che ti ho preparato una cosa che ti piace!"...mi prese un colpo, soprattutto dopo, quando matematicamente feci due conti. Era il 18 febbraio (suo compleanno), il nastro che non era posizionato si posizionò proprio all'inizio di un suo messaggio, la segreteria era spenta, ma si accese e partì giusto quel suo messaggio al posto della sveglia, uno delle decine di messaggi del passato inclusi in quel nastro. L'unica cosa normale in tutto questo era che quel messaggio di qualche anno prima in effetti io me lo ricordavo bene. Ci mancava solo che anche il messaggio fosse stato nuovo :-) La cosa che più mi è dispiaciuta è che se ne è andata da sola, e che la maggior parte delle persone che negli ultimi anni l'avevano amata e che lei ha amato le hanno voltato le spalle.
Ironia del destino, il mio incrocio con queste due persone che oggi avrebbero compiuto 72 anni è avvenuto in momenti completamente diversi della mia vita e mai contemporanei. E' infatti quando mia zia Lalla fece perdere le sue tracce che conobbi il mio Fabrizio De André, dal quale mi staccai qualche anno quando uscì Creuza...e proprio in quei pochissimi anni ritrovai mia zia, per perderla definitivamente prima dell'uscita de Le nuvole. Ritrovai sempre lo stesso amore per gli ultimi, la stessa eterna sigaretta in bocca, lo stesso affetto smisurato che mi fecero vivere forti emozioni direi in maniera costante in tutti gli anni che ho vissuto finora.
Buon compleanno zia Lalla, buon compleanno Faber!