Ci sono tanti modi di vivere la musica che più ci piace, quasi sempre usuali. Per me la macchina è sicuramente la maniera più frequente per farlo, come scrissi in
questo mio vecchio post, a cui non riuscirei mai a rinunciare, soprattutto quando sono in compagnia della mia Maria. Poi ci sono i concerti, c'è lo stereo di casa, c'è YouTube, ci sono i Social Network, c'è la radio e c'è anche la mia adorata chitarra, che ora purtroppo suono molto meno di una volta a causa della mia periartrite, ma che è capace di farmi sognare. Con lei ho suonato e cantato, soprattutto per me e qualche volta per pochi intimi, Lolli, Rosso, Guccini, Faber, Graziani, Branduardi e tanti altri, ma fra questi ce n'è uno che è sempre stato fortemente presente sulle corde della mia chitarra, così come sugli apparati che uso in macchina come l'iPod, il CD, o la piccola ma sempre utile pennetta USB. Si tratta di Pierangelo Bertoli. Io e Maria ce lo siamo sempre vissuto in pieno, tanto che anche durante il giorno del nostro matrimonio i nostri amici hanno voluto regalarci un momento di grandissima intimità, separandoci da tutti i parenti per cantare insieme un paio di strofe di
Dal vero, grandissimo pezzo di Pierangelo scritto insieme al carissimo amico
Luca Bonaffini, e che ci piace particolarmente. Federico era alla chitarra, e intorno c'eravamo io e Maria, con Anna, Roberto Massimo Maila e Ada.
Ma nello scorso weekend ci sarebbe stato un altro modo di viversi Bertoli, decisamente diverso e che sicuramente né io né Maria ci saremmo mai aspettati. Sì, sabato sera c'è stato il Premio Pierangelo Bertoli a Sassuolo, a cui ci eravamo organizzati per partecipare arrivando da Roma, e la serata a teatro non ha per nulla deluso, tutt'altro. C'erano otto ragazzi selezionati per tutta Italia con dei pezzi di grande rilievo e che si giocavano il premio. C'erano poi Luca Carboni, Dario Brunori, i Modena City Rambrers e Teresa De Sio, che hanno regalato tantissime emozioni, in particolare i Modena con il loro ricordo a Peppino Impastato e Teresa De Sio per il modo con cui ha coinvolto tutti. Immancabile anche Luca Bonaffini, che ha interpretato magistralmente
Maddalena, di cui vi propongo una sua bellissima recente interpretazione!
In tutto questo non può mancare il maggiore artefice di quest'altro modo inaspettato di viversi Bertoli durante il weekend. Si tratta del figlio di Pierangelo,
Alberto Bertoli, un vero trascinatore oltre che davvero bravo. C'era anche lui sul palco, che ha cantato sia canzoni di suo padre (per tenere aperta la porta di famiglia, come lui stesso ha detto), sia canzoni sue. Il momento più emozionante secondo me è stato quando, a sorpresa, ha chiamato sul palco Filippo Graziani, bravissimo figlio di Ivan, e i due si sono abbracciati. Due ragazzi accomunati dallo stesso destino, entrambi di notevole spessore.
Ma il bello doveva ancora venire! Potevamo mai immaginarlo, dopo una serata del genere? Ebbene, dopo una nottata di combattimento con le zanzare a Formigine, un bel giretto a Maranello domenica mattina e...rotta per il ristorante Ca' Marta, alle porte di Sassuolo, dove...dove il weekend non poteva avere una conclusione più bella. Abbiamo conosciuto tanti ragazzi, appassionati anche loro di Bertoli, che con me costituiscono il fan club e che ci hanno accolto in una maniera meravigliosa e calorosa, dimostrando che conoscere delle belle persone è sempre possibile, anche quando meno te lo aspetti.
Ci siamo sentiti a casa! E il bello era solo iniziato, fra risate, ravioli, gramigna, tigelle, gnocco fritto e una buona dose di affetto...a tavola con noi c'erano anche Bruna, stupenda moglie di Pierangelo, e il grande Alberto Bertoli, che non ha aspettato nemmeno di finire di mangiare che assieme ad altri ragazzi ha preso la chitarra e ha cominciato a intonare
Il centro del fiume, passando poi a
Varsavia, con un batterista di eccezione con piatti e bicchieri, e a
La luna è sotto casa.
E qui c'è il video :-)
Poi bellissimo quando ha cantato La fatica, di cui non si ricordava le parole, ma ci ha scherzato su in allegria scompisciandosi di risate, sotto lo sguardo attento della sua meravigliosa mamma. Non è da tutti fare quello che Alberto ha fatto per noi, è davvero un grande!
Avevamo quasi 500 chilometri da fare per cui siamo andati via un po' prima...ma nemmeno i lavori in corso sulla Bologna-Firenze e i 6 chilometri di fila fatti in un'ora hanno potuto rovinare il ricordo di questo weekend, la voglia di rivedersi ancora con questi ragazzi e soprattutto di riviversi, che ci porteremo dentro per un bel po'.
Un abbraccio ragazzi!
Nico