Lo avevo promesso già da qualche giorno alla nostra Sara che le avrei fatto una sorpresa, per cui mi prendo un quarto d'ora di pausa per fare questo mezzo repost di un pezzo che avevo scritto diversi anni fa su come una delle più belle canzoni di Guccini, che appunto Sara mi ha detto essere la sua preferita, mi rappresentasse. Forse l'album di Guccini a cui sono più legato è Radici, ma devo dire che in tutti gli altri ci sono canzoni come "Canzone di notte n. 2", "Amerigo", "Keaton" (di cui c'è ovviamente anche la versione di Lolli, visto che la canzone è sua) e tantissime altre a cui sono legato.
In quel post, scritto quando i newsgroup erano all'apice e quello dedicato a Guccini era fra i più attivi, scrissi quanto una canzone come Eskimo potesse rappresentarmi, quando mi sentissi vicino a quello che il Guccio raccontava. Oggi probabilmente tante parole e tanti concetti non li riscriverei esattamente nel modo che leggerete, però non voglio cambiare nulla al pezzo che sto ripostando. Del resto, come disse lo stesso Guccini nella canzone, sarà per aver 15 anni in meno :-)
Un abbraccio a tutti
Nico
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SENTIRSI RAPPRESENTATI DA UNA CANZONE
(it.fan.musica.guccini, nicochillemi, Luglio 2000)
Qualche giorno fa, nel mio consueto appuntamento serale con me stesso e la chitarra, mi e' venuto in mente di come ci si puo' sentire rappresentati da una canzone, e inevitabilmente il mio pensiero e' andato a Guccini e De Andre'. Ma, mentre nel caso di De Andre' la scelta era piu' semplice e cadeva senza dubbio su Giugno 73 per tutta una serie di motivi molto personali, nel caso di Guccini mi sono reso conto che tutto era molto piu' difficile. Per questo mi sono messo a pensare, in silenzio, vale a dire senza strimpellare nulla, perche' avevo voglia di cominciare proprio con la canzone del Guccio che maggiormente penso mi rappresenti.
Ci sono tante canzoni di Guccini che amo in modo particolare, e una di queste e' sicuramente "Canzone delle osterie di fuori porta" (colgo qui l'occasione per ringraziare un carissimo amico, Antonello, per le cene consumate insieme durante le mie trasferte romane in questo tipo di osterie, ai castelli romani). Infatti ero indeciso se cantare questa o quella che poi ho invece cantato.
Avrei potuto scegliere Piccola storia ignobile, che secondo me e' una delle canzoni piu' belle e piu' coraggiose che sia mai stata scritta, per l'epoca in cui lo e' stata, cosi' come avrei potuto scegliere Incontro, che amo particolarmente e che fa parte del mio album preferito, Radici. E dello stesso album avrei potuto sceglierne tante, tutte, prima in classifica La locomotiva, per la magia che ti fa vivere cantarla con il pugno alzato!
O avrei potuto scegliere una delle canzoni di notte, in particolare la 3 che mi ricorda una suonata con alcuni amici carissimi in piena notte, quando pensavamo di essere sufficientemente lontani da ogni casa abitata, mentre invece... sob... ci sbagliavamo (ci hanno detto di non fare piu' casino, non disturbare, canteremo solo in modo clandestino, senza vociare, poi gignando ce ne andremo pian pianino per sederci lungo il fiume ad aspettare)... e in effetti dopo aver smesso di cantare per cause di forza maggiore ce ne andammo ad aspettare l'alba!
O anche avrei potuto scegliere Inutile (a Rimini la spiaggia com'e' vuota quasi inutile di marzo) che ti fa piombare in un film che, tolta la storia d'amore triste descritta dal Guc, tutto sommato mi manca molto. Parlo delle passeggiate che, anche d'inverno, prima di venire a Milano facevo nei paesini di mare abruzzesi e siciliane... per esempio Francavilla al Mare, che raggiungevo da Chieti in 15 minuti... o le passeggiate lungo il porto di Messina, sempre pieno di pescatori che si portano la sedia e la scodella con un piatto di pasta, e rimangono li' fino a tarda notte... si', il mare mi manca molto, anche d'inverno!
Cosi' come avrei potuto scegliere Ti ricordi quei giorni, che anche nella tristezza ti fa ricordare che nella vita sono esistite anche cose belle che non e' giusto dimenticare, soprattutto in un mondo in cui si tende a ricordare soltanto cio' che e' brutto e negativo.
Non ho scelto nessuna di queste.
Ho scelto Eskimo. Perche' Eskimo? Prima di tutto perche', anche se avevo solo 8 anni, penso che il 68 sia stato uno degli eventi di massa piu' belli del secolo, forse l'unico in cui si lottava veramente per qualcosa di comune, l'unico in cui spesso anche personaggi dell'altra sponda si sono identificati, l'unico che abbia nei secoli davvero aggregato anziche' dividere, come nel mondo generalmente e' sempre accaduto, e soprattutto l'unico dove nessuno aveva paura di prendere delle iniziative di massa! Penso soprattutto a oggi, in cui quasi non ci si mette d'accordo neanche per fare solo un piccolo sciopero.
Ho scelto Eskimo anche perche' l'album che la contiene, Amerigo, e' uscito nel 78, e io preferisco i numeri dispari a quelli pari :-) e quindi quel 7 al posto del 6 mi dava quasi l'impressione di vivere i momenti di quegli anni di cui purtroppo conosco solo la storia, e che mi dispiace tanto non aver potuto condividere con altri. Eskimo con certe frasi (per esempio questa: di soldi in tasca niente e tu lo sai, che mi pagavi il cinema stupita e non ti era toccato farlo mai) mi faceva capire che in fondo erano i miei ideali, piu' paritari, di maggiore uguaglianza, a meritare molto piu' rispetto rispetto (e te dai... come dice Guccini ne "I fichi"... ma che potevo metterci?) alla moto di un compagno o allo stereo che soltanto a 30 anni mi sono potuto permettere.
E infine ho scelto Eskimo perche' penso sia una delle canzoni politiche piu' belle che siano mai state scritte.
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Religiosismi !!
9 ore fa