Ma anche un cognome! Un cognome a cui secondo me tutti dovremmo inchinarci, un cognome che è un simbolo, di onestà, di lotta, di giustizia.
All'indomani di un altro scempio del nostro stato, se così possiamo chiamarlo, ben rappresentato da questa foto e che vede tutti assolti per la strage di Brescia, nella mia testa risuona ancora più forte la tenacia e la voglia di giustizia di Pietro Campagna, fratello della povera Graziella uccisa dalla mafia per errore, capite, per errore, quasi 30 anni fa nelle...campagne messinesi.
Non ci dormii per diverse notti quando seppi di questa brutale storia diversi anni fa. Devo ringraziare sicuramente la mia amica Cristina Insinga per avermi fatto venire la voglia di ricordare ancora, ancora una volta. Mi ero scaricato qualche mese fa il film "La vita rubata", in cui Beppe Fiorello interpreta appunto Pietro Campagna, riproponendomi di vederlo quanto prima. E Cristina mi ha fatto venire forte questa voglia di vederlo. Me l'ha fatta venire guardando a quello che sta facendo contro la mafia, ai suoi reportage che ben raccontano queste iniziative antimafia, all'impegno forte che ci sta mettendo. Quindi grazie amica mia!
Il film rende molto l'idea di quello che è successo, dall'ingenuità della piccola Graziella a vergogne come la protezione di certi personaggi coperta da tutti, all'ipocrisia imperante a 360 gradi che esclude ben poche persone. Ti lascia dentro un forte magone per tutto il tempo che è dovuto passare per avere una prima sentenza di condanna, che nemmeno ci sarebbe stata, e questo fa ancora più ribrezzo, se quest'uomo così coraggioso non avesse lottato anni e anni, assieme alla sua famiglia, per ottenerla. Contro tutto e contro tutti. Ma è anche un film che lascia pensare. Tanto di cappello a un cognome così.
Tu Cristina, continua così, con il tuo impegno e il tuo entusiasmo, e grazie ancora per tutto quello che fai.
Religiosismi !!
10 ore fa