Resistente nel tempo

e i miei amici io li ho chiamati piedi
perché ero felice solo quando si partiva...
(analfabetizzazione - claudio lolli)




sabato 30 maggio 2020

Odio e malvagità

Devo ammettere che, da buonista non certo finto, un po' ci ho sperato che quegli slogan di inizio pandemia  tipo "andrà tutto bene" o "questo virus renderà le persone migliori", avessero un pochino un fondo di verità, soprattutto il secondo!  Ritenevo fosse assurdo, dopo aver subito tutto questo, che ogni essere umano non tirasse fuori almeno un briciolo in più di umanità, un tantino in più di rispetto nei confronti degli altri esseri umani!  Non dico che speravo si arrivasse al "volemose tutti bene", ma almeno che la gravità di quello che sta succedendo, e di cui nessuno ha il controllo, potesse portare a restare più umani, come diceva il nostro grande Vittorio Arrigoni!  In fondo sognare è umano e fa parte di noi!

Mi sbagliavo purtroppo, e alla grande!  Questi mesi hanno invece tirato fuori il peggio da tante, troppe persone, a cominciare da chi siede negli scranni del parlamento, in particolare i due individui che non riesco ormai neppure più a nominare, e fa male sapere che uno di loro è una donna.  Mi pare strano pure pensarlo, ma nemmeno il cavaliere è arrivato a un livello simile in questo periodo difficile, il che è tutto dire!  Persone che hanno espresso tutto il loro odio e la loro malvagità, inculcandola purtroppo alle centinaia di migliaia di seguaci sparsi per la nostra nazione, tanto da rendere orribile qualsiasi contatto che si possa avere con il mondo social, limitando enormemente la nostra libertà!  Questi hanno osato nientemeno che proporre come futuro presidente della repubblica uno come...no no, mi fa schifo soltanto nominarlo, così come il suo giornale che di libero non ha proprio nulla e che non è buono nemmeno da essere usato come carta igienica!  Uno che è talmente cattivo e malvagio da fare pensare a tanti personaggi delle fiction, che malvagi lo sono solo per finta, uno che definisce i meridionali inferiori sparando loro addosso le frasi più infamanti, dimostrando in pieno che non ne usciremo mai da una mentalità antimeridionale che vuole napoletani e siciliani bruciare dentro il Vesuvio o l'Etna!  Altro che "prima gli italiani"!  Che razza di presidente super partes potrebbe mai essere uno come quest'individuo vergognoso?  Per non parlare del problema migranti mai sopito che si sono anche permessi di enfatizzare, ma soprattutto di una delle conseguenze più becere rappresentata dal fatto che non sono stati ancora cancellati i decreti della morte!  E ci sono delle grosse responsabilità in tutto questo!  Così come le responsabilità non mancano sul rifiorire di certi comportamenti totalitari, come quello che è successo in Ungheria, coll'energumeno italiano che continua a twittare la sua vicinanza nei confronti del dittatore ungherese!

Tutto questo, il fatto di averlo solo sperato, arrivando a conclusioni purtroppo diametralmente opposte, mi rende molto triste e sfiduciato.  Una delle cose che mi ha più toccato in questi due mesi è stata questa intervista, fatta da Alain Friedman, al fotografo brasiliano Sebastião Salgado, in cui ci racconta tutte le responsabilità di Bolsonaro nei confronti della foresta amazzonica!



Poi c'è anche la vicenda della povera Silvia Romano, che invece di essere accolta come meritava, ovvero in silenzio, ha dato origine a episodi mediatici che hanno portato tutta quella parte di popolo malvagio a deriderla e addirittura a negare la sua attività unanitaria!


Eppure ci sono stati tanti altri casi, come quello di Ayse Deniz Karacagil, che ho raccontato in questo post tramite la bellissima canzone Cappuccio rosso di Vecchioni, che ha dato la sua vita per stare a fianco di un popolo oppresso.

Poi c'è l'ultimo episodio che mi ha lasciato senza fiato!  Non so se vi ricordate il mio post sull'uso delle armi negli Stati Uniti, derivante dalla protesta intitolata "I can't breathe"...oggi questo grido è stato dato per il barbaro omicidio dell'ennesimo nero che come essere umano ha un nome, George Floyd, da parte della polizia americana, segno che l'odio razziale nei confronti degli afroamericani è ancora ben radicato nella società statunitense!

Quest'episodio di odio razziale mi ha fatto ripensare a un fatto secondo me gravissimo, con cui chiudo questo post che sta diventando lunghissimo e che ha a che fare con uno dei miei pallini, quello di essere antideathpenalthiano sempre!  Sto parlando del caso del povero Rodney Reed, che ultimamente mi sta prendendo parecchio!




Rodney fu condannato a morte verso la fine degli anni '90, e la sua innocenza era palese, ma è stato inabissato finora ogni tentativo, soprattutto da parte della mamma che ha lottato strenuamente con tutte le sue forze per fare giustizia!  Eppure lo stato del Texas tutto quello che sa fare è continuare a rinviare l'esecuzione, perché in fondo è ben cosciente della sua innocenza!  Vi allego un articolo sull'ennesimo rinvio!

https://www.nessunotocchicaino.it/notizia/texas-usa-esecuzione-di-rodney-reed-rinviata-a-tempo-indeterminato-50312508

Ma dico io, brutti assassini infami e vigliacchi, non sarebbe il caso di ridare la libertà a quest’uomo dopo oltre 20 anni di carcere nel braccio della morte da innocente?  Forse sarebbe troppo elevato il risarcimento?  La strada per diventare un paese civile è ancora lunga purtroppo!  Tanto di cappello ai tanti stati USA che hanno cancellato la pena di morte dal loro ordinamento!  So che da quel post che scrissi se ne sono aggiunti altri!  Spero che questa tendenza non si arresti!

A presto, ciao
Nico

mercoledì 13 maggio 2020

Piedi revival

Ciao a tutti, qualche giorno fa mi trovavo a parlare in una chat veloce con il nostro caro Diego l'Alligatore, il quale mi aveva commosso quando mi ha scritto di tornare a scrivere perché manco. Gli dissi però che non avevo scusanti e che, soprattutto in questo periodo così buio, il mio stato d'animo non mi consentiva di fare un ennesimo ritorno costante in questo luogo che mi ha dato tanto, e che soprattutto mi ha fatto conoscere sia come piedi dal vivo che ancora virtualmente tante belle persone per le quali provo tantissimo affetto!

Sto parlando intanto di Nicola, il nostro zio Scriba, con cui ho condiviso anche un buon bicchiere di vino oltre che tantissime letture e risate con i suoi libri, così come di Diego appunto con le sue paludi che mi hanno fatto conoscere dal vivo per esempio la grandissima Maria Devigili!

Parlo anche della cara Cristiana, sempre presente, e di Luca Ernest che mi trovano praticamente sempre in sintonia con quello che scrivono e della nostra dolce Nellina con la sua competenza musicale mista a dolcezza!

Fra i primi con cui ho interagito c'è anche la mia Milena, che tuttora resta un punto fermo per me con i suoi disegni e le sue rappresentazioni, oltre che per l'affetto che mi dimostra sempre! C'è anche Sarah che si firmava Maraptica che non scrive più da tempo, ma che che mi ha dato recentemente una "nipotina" che ho potuto abbracciare e tenere in braccio a Trieste! E ci sono le due Simone, una che abita a due passi da me, con cui ho gustato vino de li castelli e con cui continuo a condividere storie, fra cui quelle simpatiche della sua gatta, e l'altra che è un bellissimo esempio di piemontesità mista a napoletanità!

Non può mancare ovviamente la matematica, con le carissime professoresse Berica e Giovanna, che mi hanno spesso tenuto compagnia e con Giò abbiamo pure iniziato a condividere la parte chitarra con quella musica che ci piace (credo che abbia iniziato ad apprezzare Lolli e Capodacqua anche grazie a me).

Poi ci sono Mauro, sempre pronto a commentare anche da lontano, c'è Silvia col le sue mille domande e c'è Francesca con cui divido la sicilianità, c'è Monichina la nostra grande turista di mestiere che ho avuto l'onore di avere qui a casa da me, e c'è il mio omonimo Baol Mimmuzzo conosciuto nientemeno che in aeroporto a Fiumicino e con cui ho condiviso una bella cena pugliese a Bari insieme alla sua cara Palma. Così come Adriano, di cui ho apprezzato tantissimi scatti che i hanno fatto conoscere luoghi spettacolari!

Un caro pensiero va anche a coloro che abbiamo perso e che terremo sempre nel nostro cuore come la dolce Ambra e Aldone nostro, che mancano terribilmente!

Sicuramente ho dimenticato qualcuno, ma di te Sara ovviamente non mi sono scordato :-) E sei tu quella a cui voglio dedicare questo post, perché è anche grazie a te e al fatto che anche io ti sono mancato che in questo momento mi trovo qui a scrivere davanti alla tastiera con la schermata di blogger!

Non vi dico che riprenderò a scrivere con costanza, sarebbe ipocrita e non ce la farei in un periodo in cui faccio continuamente videoconferenze essendo in smartworking, ma mi fa piacere condividere volentieri con voi un piccolo video che ho fatto per un paio di amici un paio di settimane fa, e che sono sicuro vi farà piacere :-)


Però cercherò di essere un po' più presente! Intanto con questo piccolo post! Poi ne scriverò anche un altro su odio e malvagità, pensando alle ultime cose successe in questi mesi.

Un abbraccio forte
Nico

venerdì 4 ottobre 2019

La mia amica Vicki

Non avrei mai pensato, né voluto, che dopo quasi 20 anni avrei riscritto un post come quello dedicato al mio amico Gianni :-( E invece eccomi qui dopo più di 19 anni, non so nemmeno io come farò, mi sento vuoto e triste, non solo per quello che ho perduto, ma anche per come ho vissuto questa perdita!

Vicki si chiamava Victoria, una donna ghanese che però io ho conosciuto negli Stati Uniti all'inizio degli anni 90, poco dopo che era terminata malamente la mia prima relazione importante e il mio stato d'animo non era dei migliori. Nel post dedicato a Gianni avevo scritto che cosa rappresentarono per me gli Stati Uniti negli anni 90, di come mi aiutarono a uscire dalle ceneri della mia relazione travagliata.

Vicki lavorava esattamente nell'edificio in cui passai i miei primi due mesi a Poughkeepsie, nello stato di New York, e fra noi si stabilì subito un feeling e una complicità che non avrei mai osato sperare. Spesso andavamo a pranzo fuori insieme, ricordo ancora la pizza con i "peleed tomatoes" e la mozzarella, che lì era una rarità allora. Parlavamo di tutto senza stancarci mai, e dopo nemmeno un mese ognuno di noi due sapeva dei travagli sentimentali dell'altro, e ognuno di noi due aveva per l'altro sempre le parole giuste per farlo stare meglio. Stava nascendo un'amicizia molto salda, di cui nessuno dei due sapeva il confine.

Poco prima che finissi i miei due mesi, circa un paio di settimane prima, Vicki decise di lasciare l'azienda e accettare un altro lavoro nel New Jersey. Sentii dentro di me che mi mancavano i nostri pranzi e le nostre chiacchierate, mi sentivo come se mi mancasse un pezzo di me.

Per questo prima di tornare in Italia ebbi bisogno di rivederla e andarla a trovare a casa! Lei ne fu felicissima, passammo una giornata meravigliosa insieme, e ci scambiammo gli indirizzi e i numeri di telefono. Continuammo a scriverci e a sentirci, ma nessuno dei due ebbe mai il coraggio di chiedere altro alla nostra più che bellissima amicizia. E così un giorno, saremo più o meno nel 94, io le scrissi una lettera, dicendole che era una donna come lei che io avrei voluto nella mia vita! Ma lei non rispose mai...e solo dopo scoprii il perché. Si era sposata e trasferita da un'altra parte, e aveva avuto due bambini. E ne persi le tracce per qualche anno, standoci anche male per un'amicizia che pareva essersi interrotta.

Poco dopo il 2000, lei mi rintracciò tramite una sua cara amica, e da lì non ci siamo più persi. Ci sentivamo spesso ed eravamo molto felici di questo. Fra le altre cose, lei mi disse che si era separata e che non mi aveva mai dimenticato! Fu un piccolo colpo al cuore, ma ormai i tempi erano passati, e rimase un'amicizia bellissima. Lei andò a Accra dai suoi nel 2004 e fece scalo a Malpensa apposta per vedermi...e lì conobbe mio padre! Negli anni successivi ci continuammo a sentire spesso via telefono e via mail, fino all'arrivo di Facebook che ha sicuramente modificato in meglio la nostra amicizia bellissima!

Vicki e io

Nel 2012 è venuta a trovarci a Roma, e abbiamo passato dei momenti bellissimi insieme a Maria, che a differenza di Gianni ha fatto in tempo a conoscerla e ad apprezzarla per la sua infinita dolcezza e per il suo tono di voce lieve e pacato!

Vicki con me e Maria davanti al Colosseo

Non ci siamo più persi sì...fino a un paio di anni fa! In tutto questo tempo l'ho cercata continuamente, ma il suo numero risultava irraggiungibile, e i messaggi WhatsApp non venivano recapitati! :(  Ero davvero preoccupatissimo per il fatto di non riuscire più a contattarla e fra me e me mi dicevo no Nico, non può essere che Vicki è sparita, è impossibile, non è da lei, la nostra amicizia ha quasi 30 anni da quando ci conoscemmo negli Stati Uniti e fu subito feeling e grandissimo affetto fra noi, e poi ci vogliamo troppo bene perché uno di noi possa sparire...ma questo pensiero faceva aumentare la mia preoccupazione a dismisura, anche perché non avevo nessun recapito della famiglia! Anche la sua amica del cuore che ci fece ritrovare non aveva alcuna notizia di Vicki da un bel po'!

E poi arriva ieri sera...ho il cuore a pezzi, ho passato un giorno molto difficile al lavoro, la presentazione che sto preparando va avanti, ma concentrarsi era difficilissimo! E' terribile, è dura, durissima riuscire ad accettarlo! Ma Lolli mi ha insegnato che la vita e la morte vanno sempre di pari passo! Ieri ho scoperto per caso un necrologio...la nostra dolcissima amica ghanese Vicki è mancata improvvisamente due anni fa :( Maria e io saremmo dovuti andare a Accra a trovarla, avevamo anche parlato con lei della possibilità di adottare un bimbo o una bimba ghanese! Non riesco a crederci, è tutto così brutto, così triste!

Ero molto preoccupato negli ultimi tempi, già dagli auguri di compleanno che molto stranamente non avevo ricevuto come era nostra consuetudine l'anno scorso a gennaio del 2018 e poi da quelli a cui lei non aveva risposto, sempre l'anno scorso, a marzo perché il suo numero risultava irraggiungibile! Ecco, ne avevo tutte le ragioni, tutte le mie preoccupazioni ieri sono partite dal cuore che mi è arrivato sopra il cervello per il dolore che tuttora sto provando! Ciao Vicki, tesoro, ti voglio bene, mi manchi come l'aria e queste mie lacrime sono tutte per te :( Se per caso qualcuno della famiglia leggesse questo post sappia che sono anche tanto vicino a tutti loro!


Vicki con me e Maria a casa nostra

In questa foto lei è a casa nostra, almeno questo è riuscita a farlo!

Era da un po' che volevo tornare a scrivere qui! Ma sicuramente non avrei mai voluto farlo così :(

Un abbraccio a tutti
Nico

domenica 24 febbraio 2019

Cappuccio rosso

"Non importa se si vive o muore, piangere gioia o ridere dolore"

E' da poco più di un mese che continuo a commuovermi durante questa canzone e a farmi venire gli occhi lucidi alla fine di ogni singolo ascolto...e non solo, perché mi ritrovo a non poter controllare che i miei occhi si bagnino anche quando questa bellissima canzone mi viene in mente! Sì, da poco più di un mese, da quando mia sorella Regina, con suo marito Alessandro e mia nipote Asia, mi hanno regalato l'ultimo album di Robetro Vecchioni, L'infinito, per il mio cinquantanovesimo compleanno, festeggiato insieme ai miei fratelli e ai miei nipoti dopo tanti, troppi anni!

L'idea che stava dietro a questo regalo era sicuramente il fatto che Vecchioni era riuscito, come più volte lui stesso ha dichiarato, a stanare addirittura Guccini dalla montagna per farlo tornare a cantare, insieme, nel brano Ti insegnerò a volare. Ma quest'album si è rivelato essere molto, molto di più! Vecchioni ha tirato fuori un disco splendido, un disco che ti cattura subito per non andarsene più!

E dentro questo album...credo ci sia quella che per me è forse la canzone più bella di Roberto Vecchioni, Cappuccio rosso. E' la storia, anzi l'epilogo, di una ragazza turca, Ayse Deniz Karacagil, conosciuta per le sue battaglie per i diritti e per il suo inconfondibile cappuccio rosso appunto, morta addirittura in guerra (tu forse crederai che io sia pazza, che queste non son cose da ragazza) quasi due anni fa, per avere sposato la causa curdo-siriana, diventando simbolo di tutti coloro che continuano a morire per guerre inutili e meschine fatte di denaro e religione. Un epilogo raccontato da Vecchioni attraverso una lettera scritta al suo amore prima di andarsene per sempre :(

Ayse Deniz Karacagil (M. a Raqqa, Siria, il 29 maggio 2017)

E' anche grazie al fumettista Zerocalcare che abbiamo potuto conoscere la sua storia, e ora Vecchioni ce l'ha riproposta in una canzone a dir poco meravigliosa, che a me ha dato tutte le emozionanti sensazioni che vi ho descritto. E, puntualissimo, anche il mio vecchio amico che molti di voi conoscono, Riccardo Venturi, l'ha immediatamente inserita qui nel suo bellissimo sito "Canzoni contro la guerra", dove anche io ho l'onore di essere stato ospitato alcune volte.

Di questa canzone ne esiste una versione su Fecebook, pubblicata da Isotta Cini, ma esiste anche una cover fatta benissimo su YouTube da questo ragazzo e che fa emozionare anch'essa.

 
Cover di Cappuccio rosso (youtuber cominciaiasognare)

Non vi parlo delle altre canzoni del disco di Vecchioni, ma vi assicuro che sono molto belle tutte! Ne cito solo una, che si intitola Giulio! E' dedicata al nostro Giulio Regeni la cui storia, che ha commosso e fatto arrabbiare tutti e tuttora continua a farci incazzare increduli di quello che è successo, è sicuramente più conosciuta di quella di Ayse.

Sono contento di essere riuscito a scrivere questo post, e ora sono pronto per andare al gate in partenza per Madrid!

Un abbraccio a tutti
Nico

giovedì 3 gennaio 2019

Bei sogni

Nonostante la cervicale H24 che negli ultimi 3 mesi non mi ha lasciato in pace nemmeno un minuto, e una specie di allergia, sempre negli ultimi 3 mesi (forse al cioccolato e alle noccioline, ma devo capire bene dall'allergologo di che si tratta esattamente), il 2019 era già iniziato bene per me e Maria, sia per la nottata dell'1 trascorsa all'Edenlandia, il Luna Park di Napoli che aveva fatto apertura straordinaria dall'una alle sei per l'occasione, sia per quel bellissimo risveglio mattutino di inizio anno che tutti vorrebbero fare!


Quindi non mi posso lamentare, ma devo dire che fare un sogno come quello che sto per raccontarvi rende la continuazione di anno decisamente promettente! Speriamo davvero che continui così.

Ebbene sì, stanotte ho fatto un sogno, un bel sogno. Che io e Maria dovevamo andare a vedere un concerto di Claudio Lolli :-) E dove avrebbe potuto essere questo concerto se non in Calabria? :D Non è finita, ci sono altre cose del sogno che vanno dette. Il concerto era in un capannone, difficile da individuare, perché si trovava in aperta campagna in mezzo a un’altra trentina di capannoni. Situazione tipicamente lolliana, che io e Maria abbiamo già vissuto altre volte. Trovato il capannone, bisognava essere ancora più lolliani. E così abbiamo scoperto che il concerto era nella cantina...scendiamo nel sotterraneo, ci avviciniamo all’unica porticina e sentiamo la chitarra di Paolo che provava “Viaggio”, pareva quasi che lui e Claudio ci avessero sentito arrivare :-)


Entriamo, Claudio mi guarda, sorride, Paolo mi strizza l’occhio e si comincia con "Primo maggio di festa"...una signora mi chiede “Ma Lolli non è mancato quest’estate?”...e io candidamente le rispondo “Sì signora, purtroppo è vero, ma Claudio ama scherzare sempre e non mi stupirei del fatto che, come se ne sia andato, così sia anche tornato!”

Voglio molto bene a Claudio, e voi lo sapete! Auguro un buon anno a tutti e spero che anche a voi possa capitare presto di fare proprio uno dei sogni che vorreste fare!

Un abbraccio
Nico

giovedì 4 ottobre 2018

Lucia, io e La besa

Mi va di dedicare un post alla mia cara amica e compagna di scuola Lucia Vaccarella a cui voglio molto bene, e mi va di farlo spendendo qualche parola sull'ultimo suo bellissimo libro La besa, che mi ha tenuto compagnia durante molti dei miei continui viaggi in giro per l'Europa.

La besa, Lucia Vaccarella

Non mi basta mandare una recensione, voglio scrivere qualcosa anche qui, in questo luogo che sento un po' casa mia, una casa in cui, come disse Gianmaria Testa in Polvere di gesso, anche io "lascio aperta la mia porta se qualcuno verrà". Ormai lo sapete tutti che questo blog si chiama Basket, chitarra e matematica... ebbene sì, questo libro racchiude in pieno almeno chitarra e matematica, secondo e terzo petalo del trifoglio, e forse anche quello che il basket (primo petalo) ha rappresentato per me, ovvero una mia identità ben radicata del mio passato :-)

Cominciamo con il secondo petalo del trifoglio, la chitarra...e quindi con un altro cantautore che come sapete fa parte del mio bagaglio culturale.

La casa sul confine dei ricordi
la stessa sempre, come tu la sai
e tu ricerchi là le tue radici
se vuoi capire l'anima che hai!
(da Radici - F. Guccini)

 Radici, Francesco Guccini

Credo che non potesse venirmi in mente strofa più azzeccata per descrivere in due parole l’impatto forte che questo libro straordinario di Lucia ha avuto dentro di me, settimana dopo settimana, durante i momenti tutti miei, lontano dagli impegni lavorativi, che mi sono concesso per gustarlo, matematicamente. E non a caso questi versi sono tratti dalla canzone che sta in quello che probabilmente è l'album di Guccini che preferisco, a cui dà il titolo, e che forse più rappresenta il forte attaccamento alle sue origini e alla sua terra dell’Appennino tosco-emiliano di un personaggio come Francesco Guccini. Esattamente come Lucia, che con una scrittura semplice e nello stesso tempo straordinariamente ricca di dettagli ci trasporta attraverso il suo Abruzzo e la sua Chieti, condividendo le vicissitudini della sua famiglia, del loro vivere i propri sentimenti, i propri dolori, la propria terra, la propria identità.

Passiamo al terzo petalo del trifoglio. Come dicevo io ho una lettura matematica, che dedica più riflessione a ogni periodo che viene letto, e proprio da matematico mi va di paragonare questo libro a un reticolo, in cui le storie si intrecciano in continuazione più volte per poi riallacciarsi sempre.

Reticolo matematico

Quello che si nota sono le miriadi di legami costanti, personaggi che si intrecciano, che ritornano, pensieri che sembravano dimenticati una volta letti ma che riaffiorano sempre in maniera dirompente facendoti venire subito voglia di cercare e andare a rileggere. E non sono solo le storie a intrecciarsi, ma anche i sentimenti! Mentre leggi ti accorgi che anche tristezza, felicità, malattia e morte si intrecciano, così come gli anni che passano, lasciando dentro un senso di smarrimento a volte, che Lucia riesce a tramutare immediatamente in commozione. Sì, come Radici è la canzone giusta, il reticolo è la figura matematica che più secondo me identifica “La besa”. Lettura matematica, appunto!

Ho amato molto l’approccio usato da Lucia per raccontare, per raccontarsi, parlando alla propria figlia, cosa che fa pensare che questi racconti siano avvenuti dal vivo esattamente come li abbiamo letti.

La besa: Madre e figlia

Bello e commovente il modo in cui passa con naturalezza dalla vita alla morte e viceversa. E il tutto senza dimenticare anche quella parte delle radici carsiche di sua figlia che non coincidono con le sue, ma che sono diventate sue in maniera spontanea, come la proprietà transitiva, secondo la quale se A appartiene a B e B appartiene a C, allora A appartiene a C. Ricordo che, quando sono arrivato al capitolo intitolato “Due tigri”, ho capito perché Bruno Nacci ha voluto citarlo nella sua presentazione, che ovviamente mi sono riletto subito dopo.

L’idea che mi sono fatto è che “La besa” sia proprio questo, il fatto che ci siano valori talmente radicati nella nostra anima e nel nostro cuore, talmente nostri, che diventa assolutamente impensabile scacciarli via, sono parte di noi, e proprio per questo sono qualcosa che non potremmo mai tradire.

Non posso che ringraziare Lucia per l'opportunità che ci ha dato di leggere questo libro...mi sarebbe piaciuto averlo in formato e-book, il mio amico blogger Nicola Pezzoli, nonché grande scrittore secondo me, lo sa. Un matematico informatico come me preferisce sempre un e-book per la sua lettura matematica fatta di reticoli che vanno avanti, tornano indietro e rivanno avanti ancora una volta senza fermarsi :-) Però me lo sono gustato lo stesso in pieno, e ho scelto sempre il luogo più adatto, cosa anche questa che Nicola sa bene, ovvero il treno o l'aereo, luoghi in cui io passo una grossa fetta del mio tempo ormai da anni!

Io e Lucia

Ma ringrazio Lucia anche della sua amicizia costante, di avere sempre un pensiero affettuoso per il suo Nico e in questa foto, scattataci dal nostro comune amico Paolo durante un'incontro di compagni di scuola, c'è tutta l'essenza di un sentimento di amicizia che, per fortuna, non è cambiato nel tempo!