C'è anche un'altra cosa che è stata una manna per accettare meglio il fatto di non ricevere più la sua telefonata domenicale, di non avere più i suoi auguri di compleanno la sera prima, di non poterlo più portare con me durante qualcuno dei miei viaggi di lavoro, di non vederlo chiamare tutte le persone a cui voleva bene senza aspettarsi di essere ricambiato. Ve la racconto in un minuto. Qualche mese prima che lui se ne andasse ho fatto una cosa fondamentale per poter essere fiero di me stesso, una grossa iniezione di autostima. Lui era abituato ad andare a Messina a trovare sua sorella, alla quale telefonava tutti i giorni alle 7:40 di mattina, e i suoi cari, almeno tre volte l'anno, per le feste comandate più qualche settimana in estate.
Zia Maria e papà
Da quando arrivarono i primi sintomi della SLA, circa un paio d'anni prima, lui non riuscì più a fare questo viaggio, e ne soffrì particolarmente, lo si capiva da ogni suo discorso e ogni suo riferimento alla zia Maria, sua sorella. E così per Pasqua prenotai il volo Roma-Catania e ritorno, chiesi assistenza per lui in aeroporto, noleggiai una macchina a Catania, prenotai un agriturismo per me e lui e lo portai tutti i giorni da sua sorella e dai parenti. Anche se si vergognava a farsi vedere così, la felicità nell'aver potuto ancora fare questa cosa superò ogni indugio. Furono 5 giorni difficili, sia per me che per lui, ma secondo voi avrei mai potuto perdonarmi di non avercelo portato? Una cosa bella è che esiste ancora nel mio disco fisso la directory "Viaggio con papà", con tutti i documenti del viaggio...e questo post mi è venuto in mente sia perché ho appena rivisto questa cartella, come faccio di tanto in tanto...
...sia soprattutto perché ho appena tirato fuori dalla tasca un fazzoletto.
Uno dei fazzoletti di mio padre
Nico ho letto il post e come un fulmine ho rivisto i fazzoletti di mio nonno. Gli stessi. E i ricordi oggi sono belli sotto un'altro punto di vista: i tuoi richiamano i miei e si amplificano. Infiniti modi di sorridere ancora :)
RispondiEliminaMi hai fatto commuovere col tuo piccolo dolce commento! :-) Grazie @Saretta un bacio
RispondiEliminaOk, provo a ricommentare ora :D
RispondiEliminaDunque zio, ho letto l'articolo e mi è piaciuto tantissimo. Non è buffo avere tanto a cuore quei fazzoletti, perchè ognuno di noi ha il suo modo di ricordare indelebilmente una persona cara. Dev'esser stato bello anche quel viaggio, particolare solo perchè l'ultimo, altrimenti avrebbe avuto lo stesso sapore di tutti gli altri. Come scrivevi nel post precedente sul tuo papà, devi esser ben contento di non aver rimpianti, di avergli detto tutto e di aver fatto tutto per lui. Di sicuro te ne sarebbe grato.
Ti voglio bene!
La tua nipotina.
Cara @Anto, ci tenevo particolarmente che come mia nipotina acquisita tu leggessi subito questo post e lo hai fatto! Grazie! E' tutto vero quello che dici, del resto è vero che ognuno ha le sue manie eheheh :) Quel viaggio non me lo scorderò mai! Mi ricordo quando, al ritorno, per non farlo cadere lo dovetti rincorrere all'aeroporto di Catania perchè stava andando al bagno da solo! Quanto ridemmo io e lui in aereo per questa cosa :-))) Ti voglio bene anch'io!
RispondiEliminaGrazie per averci regalato questo bellissimo post, commovente come un romanzo.
RispondiEliminaUn grande abbraccio, con un fazzoletto (non di carta) in mano per le lacrime.
Mio caro amico zio @Nick, è sempre un onore ricevere i tuoi commenti, mettono leggerezza soprattutto quando fanno capire quanto siamo vicini io e te! E infatti sai una cosa, ogni tanto penso che anche a me piacerebbe leggere un post dedicato alla tua mamma con il tuo stato d'animo di adesso! Ti abbraccio
RispondiEliminaBella descrizione di affetto filiale, quello vero, quel magico miscuglio di amore-gratitudine-rispetto che solo un genitore degno di questo nome può suscitare.
RispondiEliminaTenerissimo e comprensibilissimo da parte mia, che a volte esagero delegando ad oggetti poteri straordinari, l'attaccamento al "fazzoletto-magico"
Un abbraccio.
Cristiana
Grazie delle belle parole @Cristiana! Hai azzeccato in pieno, è sempre stato magico l'affetto che legava me e mio padre! Anche se sicuramente è molto di più quello che lui ha dato a noi figli di quanto noi possiamo avere dato a lui, so che lui ha sempre sentito il nostro affetto. Non credo che si esageri quando ci si attacca a certi oggetti, indipendentemente da qualsiasi convinzione...per questo mi piace tanto la tua definizione di "fazzoletto-magico" :-)
RispondiEliminaGran bel post, mi associo ai commenti degli altri... anche perché pure io sono senza padre da molti anni, e pure io uso ancora i fazzoletti di stoffa (non sapevo fossero più igienieci quelli di carta).
RispondiEliminaNon sapevo di tuo papà caro @Diego, però è bella questa cosa che ci sono tante piccole cose che in qualche modo accomunano noi del nostro piccolo gruppetto di blogger, tu, Sarah, lo zione, me... Se vorrai scrivere di lui avvisami che mi piacerebbe molto leggere! I fazzoletti di carta...sì, dicono che sono più igienici perché si buttano dopo l'utilizzo. Un abbraccio
RispondiEliminacapitato per caso in questo e blog e.....tanta emozione !!!!
RispondiEliminaAnche una piccola riga può dare emozione come hai fatto tu...sono contento che ti sia piaciuto, grazie @Valerio, appena posso vengo a leggere qualcosa da te!
RispondiEliminaCome ti capisco caro Nico..certe lacerazioni non si rimarginano mai e devi sempre avere vicino qualcosa della persona che ci ha lasciato , per sentirlo partecipe ancora di più della tua vita....
RispondiEliminaTi stringo forte forte!
Tu sei stato indubbiamente un ottimo figlio ma penso che il tuo indimenticato papà sia stato per te l'esempio che tutti i figli di questo mondo vorrebbero avere o avere avuto.
RispondiEliminaUn salutone,
aldo.
Bellissimo ricordo, Nico.
RispondiEliminaun abbraccio
Bellissima testimonianza. Bellissima.
RispondiEliminaE' vero @Nella, queste lacerazioni non passano mai, e il bisogno di far vivere in qualche modo chi amiamo, non importa come, diventa congenito!
RispondiEliminaGrazie @Aldo delle tue belle parole, è proprio così come dici tu che io continuo a vedere mio padre.
Grazie @Francesca, sono contento che tu abbia potuto leggere questo che in fondo è anche un ricordo legato strettamente alla tua Sicilia, alla nostra Sicilia! Ti abbraccio anche io :)
RispondiEliminaCaro @Alberto, queste tue tre parole, nel modo in cui le hai scritte, hanno detto tutto dentro di me, grazie davvero di cuore.
Caro Nico dalle tue parole traspare tutto l'amore ed il rispetto che provi per tuo padre..è una bellissima testimonianza d'amore..grazie per averci resi partecipi di questo sentimento così puro ed intimo..
RispondiEliminaun caro saluto
Nicone sei sempre un punto di riferimento... anch'io solo fazzoletti di tela!
RispondiEliminamorte allo stato
red
bella e meravigliosa abitudine.Io ne ho una simile, non posso andare in chiesa la domenica se prima non gli ho dedicato un a"ave"...
RispondiEliminaCaro Nico, anche per me, i fazzoletti di stoffa sono un medium con il passato recente.
RispondiEliminaIl tuo post, letto cosi' tardi, mi ha commosso.
Un abbraccio
E che posso fare se non abbracciarti omonimo!
RispondiElimina(anche io uso i fazzoletti di stoffa, non ci posso fare nulla)
Ciao Nico
RispondiEliminaquesto post mi ha fatto davvero bene al cuore... in ogni lettera di ogni parola si sente il bene per tuo papà.. fai bene a portarti dietro sempre i suoi fazzoletti è come se fosse sempre con te e sono sicuro che lo è..
Ti abbraccio davvero forte amico mio
Grazie a te @Iulia per il tuo apprezzamento, è stato molto bello condividere questo mio momento qui. Del resto anche tu fai lo stesso ed è sempre una splendida cosa!
RispondiEliminaCaro @Enio queste sono belle abitudini che ci aiutano tanto a vivere! Saluta la nostra Chieti!
Grande @Red, mi piace tanto questa cosa di trovarti ancora qui di tanto in tanto! Certo sarebbe ancora più bello se i minimoi termini tornassero :-) Ti abbraccio forte
RispondiEliminaGrazie cara @Berica, fa bene al cuore sapere di averti provocato questi sentimenti di commozione. Lo sai fra l'altro che condividiamo parecchie cose, e ciò rende ancora più piacevole tutto. Un abbraccio anche a te
Che te devo dì @OmonimoMimmuzzo? Mi piace che non ci possa fare nulla neanche tu eheh :-)
RispondiEliminaNon posso che ringraziarti anche io di cuore caro @Ernest, quello che mi hai scritto ha fatto bene anche a me Luca, soprattutto perché ho percepito quella affettuosa pacca sulla spalla di cui spesso c'è bisogno dai propri amici.
Mio padre aveva sempre un fazzoletto pulito in tasca, ne parlai nel post #per tutte le volte che#
RispondiEliminaBellissima cosa hai fatto per tuo padre, io invece ho il rimorso di non essergli stata più vicina in quegli ultimi mesi della sia vita
Grazie Silvia per aver condiviso con me il tuo ricordo, vado subito a cercare e rileggere il post! So cosa vuol dire quando non riesci a dire quello che vorresti e poi è troppo tardi. Sono però certo che lui ti ha sempre sentito. Un abbraccio
RispondiEliminaChe bello rileggere vecchi post , del proprio blog ma anche di quelli amici💚
RispondiEliminaFondiamo un club: gli amici del fazzoletto di stoffa
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