La besa, Lucia Vaccarella
Non mi basta mandare una recensione, voglio scrivere qualcosa anche qui, in questo luogo che sento un po' casa mia, una casa in cui, come disse Gianmaria Testa in Polvere di gesso, anche io "lascio aperta la mia porta se qualcuno verrà". Ormai lo sapete tutti che questo blog si chiama Basket, chitarra e matematica... ebbene sì, questo libro racchiude in pieno almeno chitarra e matematica, secondo e terzo petalo del trifoglio, e forse anche quello che il basket (primo petalo) ha rappresentato per me, ovvero una mia identità ben radicata del mio passato :-)
Cominciamo con il secondo petalo del trifoglio, la chitarra...e quindi con un altro cantautore che come sapete fa parte del mio bagaglio culturale.
La casa sul confine dei ricordi
la stessa sempre, come tu la sai
e tu ricerchi là le tue radici
se vuoi capire l'anima che hai!
(da Radici - F. Guccini)
Radici, Francesco Guccini
Credo che non potesse venirmi in mente strofa più azzeccata
per descrivere in due parole l’impatto forte che questo libro straordinario di
Lucia ha avuto dentro di me, settimana dopo settimana, durante i
momenti tutti miei, lontano dagli impegni lavorativi, che mi sono concesso per
gustarlo, matematicamente. E non a caso questi versi sono tratti dalla canzone
che sta in quello che probabilmente è l'album di Guccini che preferisco, a cui dà il titolo, e che forse più rappresenta il forte attaccamento alle sue origini e alla sua
terra dell’Appennino tosco-emiliano di un personaggio come Francesco Guccini. Esattamente
come Lucia, che con una scrittura semplice e nello stesso tempo
straordinariamente ricca di dettagli ci trasporta attraverso il suo Abruzzo e
la sua Chieti, condividendo le vicissitudini della sua famiglia, del loro
vivere i propri sentimenti, i propri dolori, la propria terra, la propria
identità.
Passiamo al terzo petalo del trifoglio. Come dicevo io ho una lettura matematica, che dedica più
riflessione a ogni periodo che viene letto, e proprio da matematico mi va di
paragonare questo libro a un reticolo, in cui le storie si intrecciano in
continuazione più volte per poi riallacciarsi sempre.
Reticolo matematico
Quello che si nota sono
le miriadi di legami costanti, personaggi che si intrecciano, che ritornano,
pensieri che sembravano dimenticati una volta letti ma che riaffiorano sempre
in maniera dirompente facendoti venire subito voglia di cercare e andare a rileggere.
E non sono solo le storie a intrecciarsi, ma anche i sentimenti! Mentre leggi
ti accorgi che anche tristezza, felicità, malattia e morte si intrecciano, così
come gli anni che passano, lasciando dentro un senso di smarrimento a volte,
che Lucia riesce a tramutare immediatamente in commozione. Sì, come Radici è la
canzone giusta, il reticolo è la figura matematica che più secondo me
identifica “La besa”. Lettura matematica, appunto!
Ho amato molto l’approccio usato da Lucia per raccontare,
per raccontarsi, parlando alla propria figlia, cosa che fa pensare che questi
racconti siano avvenuti dal vivo esattamente come li abbiamo letti.
La besa: Madre e figlia
Bello e
commovente il modo in cui passa con naturalezza dalla vita alla morte e
viceversa. E il tutto senza dimenticare anche quella parte delle radici
carsiche di sua figlia che non coincidono con le sue, ma che sono diventate sue
in maniera spontanea, come la proprietà transitiva, secondo la quale se A
appartiene a B e B appartiene a C, allora A appartiene a C. Ricordo che, quando
sono arrivato al capitolo intitolato “Due tigri”, ho capito perché Bruno Nacci
ha voluto citarlo nella sua presentazione, che ovviamente mi sono riletto
subito dopo.
L’idea che mi sono fatto è che “La besa” sia proprio questo,
il fatto che ci siano valori talmente radicati nella nostra anima e nel nostro
cuore, talmente nostri, che diventa assolutamente impensabile scacciarli via,
sono parte di noi, e proprio per questo sono qualcosa che non potremmo mai
tradire.
Non posso che ringraziare Lucia per l'opportunità che ci ha dato di leggere questo libro...mi sarebbe piaciuto averlo in formato e-book, il mio amico blogger Nicola Pezzoli, nonché grande scrittore secondo me, lo sa. Un matematico informatico come me preferisce sempre un e-book per la sua lettura matematica fatta di reticoli che vanno avanti, tornano indietro e rivanno avanti ancora una volta senza fermarsi :-) Però me lo sono gustato lo stesso in pieno, e ho scelto sempre il luogo più adatto, cosa anche questa che Nicola sa bene, ovvero il treno o l'aereo, luoghi in cui io passo una grossa fetta del mio tempo ormai da anni!
Io e Lucia
Ma ringrazio Lucia anche della sua amicizia costante, di avere sempre un pensiero affettuoso per il suo Nico e in questa foto, scattataci dal nostro comune amico Paolo durante un'incontro di compagni di scuola, c'è tutta l'essenza di un sentimento di amicizia che, per fortuna, non è cambiato nel tempo!