Resistente nel tempo

e i miei amici io li ho chiamati piedi
perché ero felice solo quando si partiva...
(analfabetizzazione - claudio lolli)




giovedì 16 aprile 2009

Bentrovato Andrea


Era tanto tempo che non lo vedevo, sia semplicemente faccia a faccia con le nostre lunghissime chiacchierate, sia soprattutto in concerto. E devo dire che mi mancava. Mi mancavano i suoi discorsi interminabili, la sua profonda spontaneità, la sua straordinaria voglia di raccontare... e di raccontarsi, come nella sua bellissima canzone Gabriela, manifesto se così si può dire del suo rapporto itinerante "Tex mex" con il Texas, che spero tanto di avere presto incisa nel suo prossimo disco senza dover aspettare lo stesso numero di anni che ci sono voluti per avere Soldati! :-) Er Parodi è sempre er Parodi, come direbbe il mio amico Maurizietto!

Già, Soldati! Ne è valsa la pena di aspettare, un disco così rappresenta un'emozione fortissima per tante cose. Prima di tutto per i testi, ovviamente. Ma per me e Maria l'emozione scaturisce soprattutto dall'aver vissuto pienamente insieme ad Andrea Parodi il formarsi di questo disco, fin dalle prime esibizioni in cui Pane arance e fortuna e Gaeta ha Formia erano solo degli inediti che lui ci faceva sentire appositamente per richiedere semplicemente un nostro parere, fin dal momento in cui ridemmo tanto quando ci fece sentire per la prima volta "Quando Maria non c'era" rivolgendosi appunto alla mia Maria mentre parlava del "culo della cameriera", fin da quando ci diceva "Rosa la voglio incidere coi Gang" oppure "Questa secondo me è tagliata addosso a Lolli" (Per non sentirsi soli, nds... così è stato, nel disco ci sono proprio i Gang e Lolli, oltre che altri "amici" come Luigi Grechi), fin da quando a ogni nuovo concerto (e ne abbiamo visti tanti quando abitavamo a Milano, con successive mangiate in quel di Cantù) c'era sempre una canzone nuova in più da ascoltare.

Bentrovato qui a Roma, Andrea! Stavamo rischiando di non poter andare ieri sera a sentirlo al Contestaccio di Roma, ma per fortuna ce l'abbiamo fatta. Andrea non finisce mai di stupire. E' migliorato molto sul palco, sia musicalmente sia come interprete. In uno stato in cui, come ha detto ieri lui stesso durante la diretta radio, si privilegia l'interprete al cantautore. Ma lui ha fatto progressi notevoli anche come interprete! Bellissima anche la sintonia con tutti gli altri musicisti! E meno male che abbiamo cantautori come lui che raccontano il sommerso. Meno male! Forte il messaggio della sua lettera dal fronte (Sussurri e grida), come quello dei contadini che salutano col pugno alzato (Rosa). Mi sarebbe piaciuto avesse fatto anche quella dedicata a suo nonno, che è sicuramente una delle mie "parodi-e" preferite. Ricordo che mi commossi la prima volta quando sentii di quella "sisal" ancora accartocciata nella tasca del cappotto. Veramente una bellissima figura.

Caro Andrea, sono stato davvero contento di averti rivisto. E riascoltato!

Un abbraccio
Nico