Resistente nel tempo

e i miei amici io li ho chiamati piedi
perché ero felice solo quando si partiva...
(analfabetizzazione - claudio lolli)




mercoledì 28 settembre 2011

Quando Facebook serve veramente

Maria e io siamo appena tornati a casa! Eravamo a Ostia, con la coppia di amici di sempre, Paola e Ezio, e con la nostra amica Enrica, a una ventina di chilometri da casa! Mai così vicino (poi capirete)! :) Stasera l'emozione ha toccato livelli stratosferici, tanto da farmi avere questa voglia pazzesca di scrivere subito, nonostante il periodo abbastanza incasinato che sto passando (nulla di grave, solo una serie di impegni continuativi di lavoro che mi stanno portando quasi sempre in giro senza lasciarmi in pace e che proseguiranno almeno per un altro mese) e che sicuramente alcuni di voi avranno intuito vista la mia latitanza in questo splendido luogo (grazie a chi mi ha cercato, in particolare a Giò, che è stata la prima ad accorgersene). Ma stanotte devo scrivere per forza, e lo voglio fare subito, prima che questo splendido momento passi!

Che c'entra Facebook? C'entra, c'entra! Come si direbbe a Milano, passa parecchia "fuffa" attraverso questo social network, si ricevono continui inviti a mezzo mondo, gente che ti chiede di giocare per poter avere più punti, insomma una baraonda, soprattutto per chi si collega poco come me! Ma, in mezzo a tutto questo marasma, ci sono anche situazioni belle! Una di queste è quando ti arrivano certi tipi di invito, che il più delle volte non potresti avere in altra maniera, e che danno poi origine a serate come quella che abbiamo appena passato.


Stasera Lolli era proprio in forma! La prima emozione forte che mi ha dato è stata quando siamo arrivati in trattoria. Lui era seduto a tavola e stava mangiando con gli immancabili Capodacqua e Alesini. Appena ci ha visto, il suo volto si è riempito di un sorriso bellissimo che lo ha fatto alzare rapidamente da tavola, visibilmente felice di averci visto, per venirci incontro e abbracciarci, dicendo a me e Maria che ci vuole molto bene. Queste emozioni sono impagabili, e lui lo sa che il bene che ci vuole è ricambiato mille volte! La gioia di vederlo tornare a sedersi col sorriso è stata impagabile. Ma le emozioni non sarebbero finite qui. Dopo cena andiamo nel luogo dove era stato allestito il palco, e dopo 5 minuti il primo a salire prendendo la chitarra è stato Paolo Capodacqua, che ha cominciato ad arpeggiare dolcemente qualcosa di familiare, anche se mai sentita in quasi 12 anni di concerti che ho visto...arriva Claudio, prende il microfono, e..."E da un'uscita di galleria, col cuore in gola ti trovi in faccia il sole..."...io e Maria ci guardiamo in faccia prendendoci per mano, entrambi commossi...sì, "Viaggio" è la nostra canzone, quella con cui ci siamo conosciuti, e Lolli finora non l'aveva mai fatta in concerto negli ultimi 10 anni! Davvero, è stato bellissimo per tutti e due! Subito dopo comincia una sequenza di canzoni con un misto di politica, protesta e amore, ma il bello è stato che per la prima volta il trio ha sperimentato la formula vincente dell'album Ho visto anche degli zingari felici, in cui tutte le canzoni si susseguono senza mai smettere di suonare! Ne ha fatte diverse così! E mentre Capodacqua chiudeva "Adriatico" con il suo splendido assolo, ecco che arriva la terza emozione forte...Lolli si sposta sul palco nella parte laterale, vede me e Maria fra il pubblico, e ci manda un bacio dal palco! Vivere momenti così non ha davvero prezzo! Io e Maria in quel momento non senza un po' di commozione ci siamo detti "Quest'uomo è di una dolcezza incredibile!".

Un finale in crescendo, con l'accoppiata "Anna di Francia" e "Zingari" da pelle d'oca e quindi l'ultimo bis. A sorpresa, anziché chiudere con Borghesia, l'ultima canzone è stata "Angoscia metropolitana", con Claudio che prima di cantarla, invitando a chiedersi se dopo 40 anni le cose fossero realmente cambiate o se questa canzone non sia invece più attuale adesso, ha detto al pubblico "Ovviamente, se siete venuti qui, sicuramente pensavate di ridere parecchio!" :-)

Simpatico il momento in cui ce ne siamo andati. Mentre lo salutavamo Lolli mi dice "Quell'ultima canzone la dedico a te". Alla mia risposta "Sai Claudio, Angoscia metropolitana è stata la prima delle tue canzoni che ho ascoltato da ragazzo", Paolo Capodacqua non si è lasciato sfuggire l'occasione di una battuta servita su un piatto d'argento, e mi ha detto "E' da lì che hai deciso di continuare!!!" Eheheh, ebbene sì, e infatti sono ancora qui! Vivo! Buonanotte a tutti :)