Resistente nel tempo

e i miei amici io li ho chiamati piedi
perché ero felice solo quando si partiva...
(analfabetizzazione - claudio lolli)




venerdì 5 agosto 2016

Quando è ora

La prima volta che ho sentito questa canzone di Maria Devigili ne sono rimasto letteralmente folgorato. Prima del grande piacere che ho provato nel conoscere Maria di persona. Le parole così incisive, così cariche di rabbia e che vanno dritte al problema, da allora mi tornano spesso alla mente. In questi giorni più che mai.



Spesso infatti, dai discorsi che faccio con le persone che mi stanno accanto, mi rendo conto che tutto quello che è successo e che continua a succedere, la mancanza di solidarietà, la voglia di avere sempre di più e sempre ad appannaggio di pochi, è in realtà quello che ci ha portato a questo punto.

Proprio oggi a tavola Maria, la mia Maria, quella compagna con cui condivido felice la mia vita, parlando con i suoi zii diceva appunto questo, che se le torte disponibili fossero veramente ad appannaggio di tutti, se ci si sapesse accontentare veramente tutti e ci fosse condivisione totale delle risorse, davvero non ci sarebbero né guerre né fame, se non andasse tutto agli sceicchi, ai politici, ai miliardari e soprattutto, frase che mi ha colpito, se queste persone mangiassero in piatti normali e non d'oro! Poi ci si chiede perché io amo così tanto questa donna!

Maria Devigili lo ha detto molto bene in questa canzone, sarebbe ora di accontentarsi...accontentati della bellezza che non è mai la stessa...ecco l'acqua quando serve, ecco il sole quando serve, soffia il vento quando serve, giunge il buio quando è ora.