Resistente nel tempo

e i miei amici io li ho chiamati piedi
perché ero felice solo quando si partiva...
(analfabetizzazione - claudio lolli)




giovedì 30 settembre 2010

Montagne russe wireless

Sdrammatizziamo un po' tutto questo marciume di questi giorni! Non mi va più stasera di parlarne.

Montagne russe wireless...è così che io chiamo quell'ora di viaggio che mi porta da Lione a Montpellier a bordo di un piccolo ATR 42. In quest'ora di tragitto si balla parecchio, in particolare quando l'apparecchio vira di 180 gradi dopo essere arrivato sopra il mare della Costa Azzurra e atterra verso quest'angolo di paradiso passando sopra una delle mille lagune costiere della Camargue, in questo caso quella che separa la costa dalla piccola cittadina (mica tanto però, ha superato i 200 mila abitanti, ma a me piace pensarla una piccola città) di Montpellier. Durante la virata e prima dell'atterraggio ti sembra veramente di trovarti a Gardaland, sopra quelle macchinine che ti fanno girare sia la testa che lo stomaco.

Amo questa città, molto a misura d'uomo. Quella che avete appena visto è la bellissima Place de la Comédie. E i due personaggi che vedete...non ve lo dico, è troppo facile :-) Fino a qualche anno fa non c'ero mai stato, e il mio difficile rapporto con Parigi, che molti considerano la città più bella d'Europa, ma che a me non piace particolarmente, mi faceva identificare tutta la Francia con Parigi. Nulla di più sbagliato! Esiste un'altra Francia, quella del sud, che secondo me è di una bellezza straordinaria. E Montpellier ne rappresenta in pieno la più profonda espressione.

Come dicevo, fino a qualche anno fa non c'ero mai stato, sebbene molti miei colleghi, da sempre, prima o poi ci andavano. E finalmente quasi quattro anni fa arrivò il mio turno, mi si presentò l'occasione di venirci, una occasione che mi ero cercato, e non me la lasciai scappare. Rimasi letteralmente folgorato da questa piccola città che aveva tutto quello che occorreva, servizi che funzionano, tranquillità, università seria in particolare scienze e matematica, ambiente lavorativo piacevole, croissant, baguette, formaggi e altro. Da allora ci sono tornato almeno 2 o 3 volte l'anno. E l'anno scorso finalmente sono riuscito a venirci con Maria, che ne è stata molto contenta! Non per nulla è la città francese che ha avuto il maggior numero di abitanti che si sono trasferiti qui da tutte le parti della Francia. Se fossi stato francese, lo avrei certamente fatto anch'io.

Questa è l'ultima sera che sono qui. E anche questa volta, nonostante mia moglie mi sia mancata come l'aria, non sono rimasto deluso. Io ci tornerò ancora, molto probabilmente entro quest'anno, e auguro davvero a tutti di poter prima o poi venire qui.

Nico

sabato 25 settembre 2010

Qualcuno era comunista

Il caro amico Ernest, dopo un suo post come sempre impeccabile e in seguito al mio commento, mi ha fatto venire voglia di scrivere queste poche righe.

Circa un mese fa ho rimesso in macchina un CD che non ascoltavo da tempo, in cui c'era proprio questa canzone, di un'altra delle persone di cui ogni tanto parlo e che mi manca molto.



E' stato un colpo forte, sia per me che per Maria, ascoltare queste parole di Gaber, una dopo l'altra. Soprattutto ora, come Ernest sottolinea molto bene, che la sinistra non è più tale. Dal discorso iniziale in cui il compagno (accidenti quanto mi piace questa parola) in questione, che sì, li ha visti anche lui gli Inti Illimani (grande Gaber), viene subito etichettato (...ma allora parlavate di PRIMA!), a tutte le motivazioni che scorrevano dolci con i vari perché, diversi l'uno dall'altro ma che portavano tutti indistintamente alla parola compagni! Fino ad arrivare a quella che si cuce addosso a me più di tutte le altre. I miei amici più cari, che mi conoscono, sicuramente l'hanno già individuata. E' senza ombra di dubbio questa: "Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri!" Io e Maria non siamo riusciti a trattenere gli occhi lucidi quando abbiamo risentito questa frase. Una frase che oggi, davanti a questo nuovo odio contemporaneo di cui parla Lolli, ha per me ancora più valore. Io ho un passato di militanza socialista lombardiana, (nonostante il peggior partito socialista d'Europa che sarebbe venuto in seguito, di cui parla Gaber). Militavo in quella piccola area del vecchio PSI così vicina a Enrico Berlinguer (appunto, come dice Gaber, una brava persona). Erano altri tempi purtroppo. Ma forse è anche in seguito a quella militanza che, nel cuore, anch'io ero comunista per quel motivo che vi ho detto.

Ebbene sì, ragazzi, io sono proprio quest'uomo. Grazie a tutti voi che siete felici con me quando lo sono anche gli altri :)
Nico

giovedì 23 settembre 2010

Autunno



Bellissimi video e canzone! Ringrazio Milena, nera come il petrolio ma rossa più che mai nel cuore, per avermi dato la voglia di postarli, pensando a questa giornata.

Questa sì che è una di quelle canzoni che, se mi entrassero in testa al mattino, mi piacerebbe che vi restasse per più tempo possibile! Peccato che non puoi certo sapere quale canzone, ahimé, ti possa disgraziatamente entrare in testa quando ti alzi!

Ma anche questo video, con sottotitoli in...immagino russo, ma qui sicuramente il Venturi potrebbe sciogliere qualsiasi dubbio :-) Dicevo, anche questo video è davvero bellissimo e...visto che ci siamo, lo dico in inglese..."matches" con la canzone stessa (match è un verbo secondo me intraducibile in parecchi casi...avrei potuto dire "collima", o "si sposa", ma non è la stessa cosa e non rispecchia esattamente quello che volevo dire).

A presto
Nico

martedì 21 settembre 2010

Dai caruggi alle dita di Volterra

Scusate se inizio questo post pensando al mio precedente, ma vi assicuro che l'avere portato la mia Maria a scrivere per la prima volta un commento su un mio post mi ha commosso da morire, completando in modo splendido le emozioni che già tutti voi mi avete fatto provare con le cose che mi avete scritto. Ora che anche Maria ha scritto qualcosa, e nel modo in cui lo ha fatto, posso permettermi di scrivere di tutto su Lolli :-)

Scherzi a parte, come avrete già abbondantemente capito, le mie passioni musicali non si limitano solo a Lolli, al mio dolce amico Claudio. Ci sono altri dolci personaggi per i quali nutro un affetto smisurato. Uno di questi è stato l'ispiratore iniziale dell'intenso scorso weekend che ho passato con Maria e con i nostri amici del cuore Paola e Ezio.



Fabrizio chiude questa toccante premessa a "La città vecchia" (premessa facilmente adattabile al nostro attuale "bel paese") dicendo che non ha verità assolute da regalare e va già troppo bene se riesce a darci qualche emozione. Altro che se ce ne ha date!

Allora, sveglia alle 5 sabato mattina, si passa a prendere Paola e Ezio e via verso Genova, con una breve sosta nel bellissimo borgo situato appena sotto l'Argentario, quel paesino di Ansedonia, dove da tempo volevo portare Maria, e che ha un fascino incredibile. Dopo in totale quasi 6 ore di macchina, usciamo dal pittoresco svincolo di Nervi, con le sue casette colorate a picco, e ci dirigiamo verso la città vecchia. Un pranzo tipico genovese in un locale situato in uno dei tanti caruggi in piena città vecchia, un salone cantina con tanti libri attorno, grazie a un gruppo di amici che ha organizzato questa rimpatriata. A seguire passeggiata per la città vecchia con la solita pioggia che ha caratterizzato parecchie delle mie venute a Genova anche per lavoro. Ma anche con in mente Fabrizio e la sua "genovesità", che ha trasmesso a tutte le persone che lo hanno amato. Un forte abbraccio non privo di commozione agli altri amici, e ci rimettiamo in macchina noi quattro, passando per la Creuza de ma' del quartiere Boccadasse, che per me è splendido, ma senza scendere, bastava vedere tutto il lungomare e sentirne l'odore.

La tappa successiva è stata un agriturismo, precisamente a Orciano Pisano, quasi un agriturismo d'altri tempi, con tutta roba genuina a cominciare dal latte prodotto, alle marmellate, al farro, e a tanti piccoli particolari raccontati dal proprietario, un personaggio che ama ciò che fa e per il quale il profitto non è il primo dei pensieri. Da lì la cena toscana ricca e molto curata nei particolari. Una cosa simpatica anche uno dei simboli del posto, subito notato da Ezio nell'opuscolo presente in camera, una falce con una spiga di grano sopra, molto simile a una falce e martello! Insomma, per dirla alla toscana, si era a casa!

Dopo una colazione coi fiocchi, non ci siamo fatti mancare nulla! Vicino a Orciano Pisano c'è Casciana Terme, per cui...3 ore e mezzo di piscina termale senza mai uscire dall'acqua! Alla fine eravamo distrutti ma felici! E poi, visto che erano quasi le 5 del pomeriggio e per tornare a Roma ci volevano quasi 4 ore, abbiamo pensato bene di...che credevate...di fare un giro per vedere un'altra perla della Toscana, Volterra, che dista da Casciana poco più di 30 chilometri! Lo confesso, quando abbiamo deciso questa cosa ho subito pensato a Lolli!!! Che c'entra, direte voi! C'entra! Infatti durante i concerti, dei quali avete avuto qualche assaggino, prima di cantare "Dita" racconta di averla pensata con Paolo in uno dei loro viaggi in Italia, appunto a Volterra! Una caratteristica di questa cittadina è quella di avere sempre delle nuvolette particolari attorno (domenica ce n'era una a forma di montagna)...Claudio e Paolo arrivando a Volterra per un loro concerto videro quel giorno delle nuvolette a forma di mano, con delle dita lunghe e quasi perfette. Da lì la canzone Dita, molto bella e rilassante! Ebbene sì, anche Lolli ha fatto una canzone ottimista :-) Volterra ci è piaciuta talmente tanto, che approfittando della fame (non si era pranzato, visto il po' po' di colazione che si era fatta) abbiamo deciso di fermarci a mangiare, per una tipica cena toscana con, fra l'altro, crostini e farro!

Ci sono volute quasi quattro ore per arrivare a casa intorno all'una e mezzo di notte, letteralmente avvolti dalla stanchezza, ma le emozioni che abbiamo vissuto in questo intenso week end non ce le scorderemo di sicuro e resteranno qualcosa...come dice Nicola, da incorniciare!

Un abbraccio a tutti, Nico

martedì 14 settembre 2010

Il ritorno di Claudio Lolli...e pure il mio

Claudio sta meglio e si è visto, è tornato "in pedana" sempre più in forma di prima, con il rosso sempre nelle vene, e non solo quello del sangue.

Solo poche cose di questo ennesimo concerto a cui ho assistito (a Calitri in provincia di Avellino, luogo sperdutissimo, e quindi lolliano per antonomasia, al confine con la Puglia e con la Basilicata), per vedere il quale io e Maria ci siamo fatti quasi 4 ore di macchina, arrivando quasi un'ora dopo l'inizio previsto. Ma loro non avevano ancora cominciato e, tanto per non smentirci, quando siamo andati a salutare Claudio e Paolo, lo stesso Capodacqua dice a Lolli ridendo: "Bene Claudio, Nico è arrivato, ora possiamo cominciare!" Questo suscita qualche risata anche da parte delle persone che erano lì.

Dirò poco, giusto qualcosa. Intanto gustatevi il video che ho fatto con la nostra piccola Canon.



Tanto per capire di cosa si sarebbe parlato, durante il pezzo "Frequenze", che ultimamente sta leggendo sempre all'inizio, una frase subito colpisce: "Basta che ascoltiate Radio Padania Libera per capire subito che cosa è l'odio moderno, l'odio contemporaneo".

Ultima cosa e poi finisco col concerto...bella la chiacchierata sul termine "Compagna", subito dopo aver cantato "Da zero a dintorni", che "non si può più usare ormai...eppure compagna vuol dire tante cose, da partner della vita, a amica di una birra insieme, a collega di militanza, e tanto altro...per cui non si capisce perché non si possa più usare".

Alla fine un forte abbraccio a me e Maria, la mia...sì, compagna, e come sempre mi commuovo alle sue parole che mi dicono "Vedervi ogni volta rappresenta molto per me, mi carica e mi riempie di gioia e di affetto", facendoci intuire che il vederci gli fa capire di non potere fermarsi.

Ciao a tutti e scusate se sono un po' ripetitivo :)

Nico

PS. Grazie come sempre a Maria, che mi è sempre vicina in cose che altre mogli mai si sognerebbero di appoggiare. E' anche per questo che la amo così tanto.