Resistente nel tempo

e i miei amici io li ho chiamati piedi
perché ero felice solo quando si partiva...
(analfabetizzazione - claudio lolli)




venerdì 26 settembre 2014

Inglese lingua del mondo

Premetto subito una cosa. Non tutti gli inglesi fanno parte della categoria di persone di cui sto per raccontarvi, e ne conosco diversi che in qualche modo sono anche affini a me e cercano in tutti i modi di venirti incontro e di semplificarti la vita, ma devo però constatare che la maggior parte non si comporta tanto bene con chi non parla la loro lingua.

Qualche giorno fa Ernest ha dato un interessante spunto di discussione, parlando con l'ironia stupenda che lo contraddistingue del referendum scozzese finito in un nulla di fatto, mettendo anche qualche piccolo dispiacere addosso a molti di noi. A differenza dei nostri pseudo padani però, che nulla hanno a che vedere con gli intenti nord britannici, gli scozzesi sono un popolo molto vicino a noi dal punto di vista del modo di porsi, della gentilezza con cui ti trattano e ti vengono incontro, dell'immedesimarsi nelle tue difficoltà. Certo la lingua non aiuta atteggiamenti positivi nei confronti degli stranieri, ma almeno si rendono conto che non tutti capiscono e, soprattutto, che non sono tenuti a farlo, ragion per cui si immedesimano nelle difficoltà altrui e cercano, anche con qualche gesticolamento che il mondo considera tipico degli italiani, di farti capire quello che vogliono dirti. Gli inglesi no, a parte quei pochi di cui parlavo sopra, non sono così.

Per un inglese tipico, uno straniero deve per forza saper parlare inglese, cosa che bene o male si riesce a fare, ma soprattutto deve per forza capire, visto che l'Inglese è ormai considerata la lingua ufficiale del mondo. Cosa che, per carità, ormai è anche un dato di fatto. Ma proprio per questo le difficoltà per la maggior parte delle persone non di madrelingua inglese ci sono! E vanno capite e incoraggiate! Invece no, ci si trova quasi sempre ad avere a che fare con chi parla con chiunque come se stesse sempre parlando con un suo connazionale, fregandosene altamente di "slowing down", ovvero di parlare più lentamente scandendo ogni parola e soprattutto evitando di mangiarsi più della metà delle vocali e consonanti che compongono una parola, e quando gli viene chiesto di ripetere la cadenza rimane esattamente la stessa. Ma non è tutto. Se uno straniero gli dice qualcosa, soprattutto un italiano, un francese, uno spagnolo o in generale un qualsiasi individuo appartenente al ceppo neolatino o, ancora di più, se è asiatico, ogni parola deve essere pronunciata in maniera "accettabile". Mi ricordo la prima volta che portai Maria a Londra, una sera lei chiese il pane... "Please some bread"... "what?" "Bread!" "What?" "Breaaad!!!" "What?" Al che io dissi "Bread" pronunciato in modo accettabile e dall'altra parte "Ahhhhhh bread!". Sono pronto a scommettere che molti di voi si saranno ritrovati nella medesima situazione! :-)

Ultimamente sul lavoro mi sono molto arrabbiato perché mi sono ritrovato a dover affrontare una situazione incresciosa per difendere un mio collega che non era stato trattato molto bene. Questo dispiace molto, perché negli altri stati di madrelingua inglese, come gli Stati Uniti per esempio, questo non succede. Ma soprattutto perché qualche inglese che invece si comporta bene esiste! E allora, mi domando, ma vi costa così tanto essere un po' più elastici, più comprensivi, immedesimarvi un po' di più negli altri? In fondo la fortuna che avete avuto dipende soprattutto da uno scempio perpetrato dai vostri antenati ai danni delle popolazioni native americane. Chissà, forse gli scozzesi si rendono conto di essere davvero diversi, e io e Maria ci sentiamo un po' più vicini a loro :-)

Maria e io scozzesi :-)