Resistente nel tempo

e i miei amici io li ho chiamati piedi
perché ero felice solo quando si partiva...
(analfabetizzazione - claudio lolli)




mercoledì 29 dicembre 2010

Prima di Folkstudio

Non è una delle idee che avevo in cantiere da scrivere, ma stamattina facendo un po' di ordine alla mia musica ho fatto una bella riscoperta, che avevo dimenticato da qualche anno. Naturalmente c'entra sempre Lolli (già sento i vostri brusii che dicono "te pareva"), che però mi fa parlare di un altro personaggio che mi sta molto a cuore, un cantautore che ha permesso a Pierangelo Bertoli di essere ancora più grande di quanto già fosse. Sto parlando di Luca Bonaffini! Gran parte di Oracoli, uno dei più bei dischi di Pierangelo, l'ha scritta lui. Chiama piano o, ancora di più, Dal vero, a cui sono particolarmente affezionato (l'abbiamo cantata quando io e Maria ci siamo sposati), sono di Luca.

Cosa c'entra Lolli con Bonaffini? C'è una canzone, riuscita benissimo, che Lolli canta quasi sempre ai suoi concerti, che vuole omaggiare il grande Giancarlo Cesaroni e che si intitola appunto Folkstudio, nome del piccolo locale romano gestito proprio da Cesaroni (che Lolli considera uno dei suoi padri verticali), dove "si suonava anche con il diluvio e con l'acqua che entrava dentro". Ma...questa canzone ha un predecessore! Questo prededente risale appunto a una bella collaborazione fra Claudio Lolli e Luca Bonaffini, presente nel disco di Luca "Il ponte dei maniscalchi". Esiste in YouTube una versione di questa canzone, che si intitola "Qualcosa di più" ed è l'ultima del disco.


Lolli ha riadattato parte del testo e della musica, sfornando una meraviglia come Folkstudio. Nell'album di Luca c'è anche dell'altro, fra cui una canzone scritta a quattro mani e cantata da entrambi, dal titolo La protesta e l'amore, due temi come sappiamo molto cari a Lolli se raccontati insieme (vedi Anna di Francia, Zingari, L'amore ai tempi del fascismo, e tantissime altre canzoni in cui parla contemporaneamente di protesta e di amore).

Come Claudio e Luca salutano il vecchio millennio con questa canzone, dura ma molto bella, così saluto anch'io il 2010 (che mi ha fatto conoscere voi) e ve la propongo, augurandovi un buon 2011, dove protesta e amore non dovranno mai mancare dal nostro modo di essere. Un abbraccio


venerdì 24 dicembre 2010

Troisi mi manca molto, ma...


Volevo fare gli auguri a tutti, rigorosamente di buone feste, con un filmato "natalizio" molto bello di questo splendido personaggio che ho riscoperto insieme a Maria (auguri anche a te amore). Si può essere d'accordo sul fatto che non ci riporterà sicuramente Massimo, ma è innegabile che ce lo fa rivivere in tanti piccoli atteggiamenti, in tante piccole sfumature. Pur restando uguale a sé stesso. Ancora più del pezzo iniziale della poesia, dove credo ognuno di noi vorrebbe tirare la testa a quel ragazzino che si mette con la mano a "cuppino" in attesa dei 5 euro abbondantemente immeritati, c'è il pezzo della domanda sul matrimonio o quello finale che inizia con lui che entra con le pasticche per le zanzare (in pieno inverno), in cui Alessandro Siani ci ricorda Massimo Troisi alla grande, ma non perché voglia imitarlo, perché è proprio così lui! E questo me lo rende ancora più grande. Un abbraccio a tutti, ci risentiamo nei prossimi giorni

mercoledì 22 dicembre 2010

Non è cambiato nulla

Anzi, è peggiorato! Ho riso tanto ripescando questo video (grande Crozza, come sempre), ma quando ho finito di rivederlo l'amarezza è stata enorme.



C'è sempre Porta a Porta che continua a illuminare, in modo ancora più vergognoso, le menti degli Italiani sostituendosi allo Stato (bella questa riflessione di Crozza-Guccini), ci sono sempre gli studenti che manifestano in modo assolutamente legittimo e che sono ancora come prima e peggio di prima sbeffeggiati dalle istituzioni, allora c'era la fascista oggi ci sono i fascisti, ci sono sempre le banche che la fanno da padrone, allora magari ti davano qualcosa se sceglievi di far loro tenere i tuoi soldi, ora invece devi pure pagare perché si tengano i tuoi soldi. Vaffanculo!

domenica 19 dicembre 2010

Non c'è limite all'ipocrisia

Ogni tanto, anzi, molto spesso direi, passano questo spot che, isolato dal contesto da cui ha origine, dà sicuramente un messaggio bello e forte!



Ma... già, c'è un ma, anzi ce ne sono tanti. Facile continuare a trasmettere spot come questo, facendolo passare agli occhi dell'elett...ehm...telespettatore addirittura come "Il primo spot contro l'omofobia realizzato da un Governo in Italia", quando in questo paese della vergogna vatikanica, come dice lo zio, i diritti del diverso sono continuamente calpestati. Facile, soprattutto quando c'è la necessità di ricominciare a raccogliere consensi, palesemente immeritati! L'ipocrisia è lampante, e l'incazzatura è tanta!

giovedì 9 dicembre 2010

Abortire l'America e poi guardarla con dolcezza

Come avrete sicuramente notato, non ho risposto a nessuno sul breve post in omaggio al grande Mario Monicelli. Ho voluto di proposito lasciare il post così com'è, con i vostri commenti che completavano il tutto, in silenzio.

Ci sono però alcuni spunti che mi avete dato, che meritano delle considerazioni aggiuntive! Per questo la cosa migliore da fare, per lasciare tutto intatto in quel post, era quella di scriverne uno nuovo.

Quello che mi ha fatto alla fine decidere di farlo è stato l'ultimo commento, quello dei grandi Alby e Ivonne, e della loro decisione di trasferirsi negli USA! Per questo voglio fare qui un omaggio anche a loro, appunto con la splendida canzone da cui ho tratto il titolo del post.



Vi auguro tutto il meglio cari piedi di blog, mi mancherete. Queste sono decisioni importanti e coraggiose, ma nello stesso tempo splendide! Anch'io, come sapete, ogni tanto un pensierino su Montpellier ce lo faccio :-) Come scrivevo da voi, chissà che l'anno prossimo non ci si riesca a vedere per davvero! Infatti stando a quello che so adesso, a febbraio dovrei andare alle Hawaii e in Polinesia, passando per Los Angeles...ad aprile invece dovrei andare vicino New York, in un paese che si chiama Poughkeepsie (uno dei laboratori storici dell'IBM)! Magari vi trasferite proprio vicino a dove dovrò andare! La mia e-mail ce l'avete nel caso :-) La scelta di Rimini, e della frase che ho scelto, non è stata casuale. Io ho avuto da sempre un rapporto di amore-odio nei confronti degli States! Odio per i tanti motivi che sappiamo, dall'inesistente stato sociale a, non ultima, la vergogna della pena di morte! Amore per altrettanti motivi, una certa musica per esempio o gli spazi sconfinati! Buon viaggio ragazzi!

E ora velocemente gli altri spunti sul post precedente! Il primo riguarda la scelta del film, Parenti serpenti che, come è venuto fuori con la maggior parte dei vostri commenti, è meno conosciuto di capolavori come, per esempio, La grande guerra! Anche quella di Parenti serpenti non è stata una scelta casuale. E' un film che ho rivisto più di 10 volte e in cui ho trovato un numero, appunto, di spunti molto elevato, ogni singola scena merita secondo me una considerazione a parte. Inoltre tutti gli attori, da Paolo Panelli a Alessandro Haber, da Cinzia Leone alla meravigliosa nonna Pia Velsi (l'unica attrice che è proprio di Sulmona), hanno regalato un'interpretazione immensa. Un secondo spunto forte su cui riflettere è quello di "nonno enio", abruzzese come me e come la stessa Pia Velsi, che commenta dicendo "ad avercelo un lavoro oggi! sono sempre meno quelli del posto fisso". Si apre qui un grosso baratro, quello verso cui stiamo andando! Emerge sempre di più il fatto che, vista la crisi, in tanti, troppi, comincino a considerare normale la perdita dei diritti acquisiti pur di mantenere il lavoro. Basti quardare quello che vorrebbe fare Marchionne, e le interviste ai vari lavoratori americani della Crysler! Per loro è normale ragionare così, visto che di diritti ne hanno sempre avuti pochi. Buttare al vento anni e anni di lotte mi fa venire i brividi solo a pensarci. Bisognerebbe far sì che i datori di lavoro la smettano di nascondersi dietro questa crisi per non rinunciare a nulla loro, facendo invece pagare tutto ai lavoratori con il beneplacito dell'opinione comune che, purtroppo, si sta formando. Un abbraccio a tutti e.....sempre grandissimo Mario!

martedì 30 novembre 2010

Che gran bel film!



- Ma è giust ca nu operaje avem' a faticà pur la vigiglie d Natal?
- Eh, ma ha da finì! Ha da finì, Natal, Pasque! Dovete lavorare proletari, il muro è crollato, chi vi difende più?

Ci aveva visto bene, molto bene! Purtroppo! E la cornice abruzzese di Sulmona calza a pennello. Curioso quando, più avanti, il bambino dice che il padre è iscritto alla Democrazia Cristiana ma dice che non l'ha mai votata! Mi sembra di conoscerla questa cosa. Veggente anche in questo.

Grazie di tutto compagno, ciao!
Nico

sabato 27 novembre 2010

Padri, amori di tipo verticale

Amici miei, cari piedi di blog e dal vivo, come ormai sapete di tanto in tanto mi piace tornare su uno dei miei argomenti più cari, che in un modo o nell'altro ha a che fare con uno dei miei padri verticali, appunto Claudio Lolli. Nei suoi concerti c'è un duplice argomento del quale Claudio non tralascia mai di parlare, quello dell'amore, che lui distingue appunto in orizzontale e verticale. Il primo culmina con il bellissimo pezzo "Da zero e dintorni" nel quale pronuncia la splendida parola compagna un numero di volte indefinito, o con una delle sue ultime canzoni, "Bisogno orizzontale" (sta nell'ultimo album "La scoperta dell'America"), che purtroppo rarissime volte ha cantato, ma che quando la canta (questa non la legge) ti fa venire la pelle d'oca a mille per quanto è bella. Il secondo tipo di amore, quello verticale, riguarda i suoi padri. Uno di sangue, rappresentato dalla canzone "Quando la morte avrà", una delle sue più belle secondo me e che piace moltissimo a Maria, canzone che ha sempre cantato in tutti i concerti. Gli altri due amori verticali per Claudio sono il grandissimo Piero Ciampi, cui lui ha dedicato le "quattro quartine" intitolate "I musicisti di Ciampi" (questa la legge) e l'altrettanto grande Giancarlo Cesaroni, fondatore di quel Folkstudio (che dà appunto titolo alla canzone che canta sempre) dove io purtroppo, non avendo vissuto a Roma in quegli anni, non sono mai riuscito ad entrare.

Anch'io come Lolli ho i miei amori di tipo verticale. La mia amica Ilias mi ha ispirato questo post, che conterrà una parte di me che sono molto felice di condividere.

Fra questi c'è sicuramente il papà di Maria, mancato qualche anno fa, a cui ho voluto molto bene senza chiedergli nulla in cambio, e lo stesso ha fatto lui con me. Mi mancano molto quei momenti passati insieme, fra cui quel "Pigliammoce o' ccafè!", o quel "vaje vaje ca nun ce sta nusciune" detto a un semaforo rosso in un incrocio dove veramente non c'era nessuno! Il mio Don Vincenzo! Così era conosciuto, soprattutto per come aveva sempre combattuto con tutte le sue forze contro certi poteri forti a Napoli, non piegandosi mai a nessun prepotente, chiunque esso fosse! L'ha sempre pagata, e tanto! Però proprio per questo sono orgoglioso di aver camminato per qualche anno (troppo poco) insieme con lui.

Fra questi padri c'è sicuramente il professore che mi diede la tesi trent'anni fa, che si chiama Piergiulio Corsini e che ora insegna a Udine da tanti anni, che sono felice di aver conosciuto nella mia vita. Anche lui, come mio suocero, aveva combattuto con rabbia contro quei poteri forti dell'Università, dove c'era un "traffico di esami" molto forte, al quale lui non si è mai piegato, guadagnandosi la mia stima incondizionata.



Di Claudio Lolli e del bene che gli voglio ho già detto abbastanza, e continuerò a dire in futuro!



Poi c'è il mio padre naturale, scomparso l'anno scorso, al quale ho voluto bene più della mia vita. E' grazie a papà che sono quello che sono. Mi ha insegnato che si può essere altruisti senza chiedere nulla in cambio. Che si può essere presenti in silenzio, senza ostentarlo. Che si possono cercare gli altri a prescindere dal fatto che gli altri ti cerchino. Che si può dare amore in maniera incondizionata. Che la sofferenza ci può far crescere. Queste sono soltanto poche delle cose che mi ha insegnato. Sicuramente c'è gran parte di mio padre nell'uomo che sono adesso e che alcuni di voi conoscono, e questo me lo fa mancare molto di più di quello che si possa immaginare.

I primi due padri di cui ho messo le fotografie probabilmente li avevate potuti capire. Il terzo padre invece è più difficile da individuare, anche se sicuramente Maria lo intuirebbe subito. Qualche volta ne ho parlato, qualche volta mi è scappato di commentare nei vari blog con quel soprannome che lui, fin dal primo giorno, mi aveva affettuosamente dato.



Esatto, il mio soprannome è Giuan, e il padre verticale di cui sto parlando è Luciano Stipiti, che ha gestito per tanti anni la "Trattoria Toscana Da Aldo" in Viale Sarca 187 a Milano. La trattoria sicuramente più comunista di Milano. La trattoria che ha ospitato gli operai della Breda, che ha ospitato le lotte sindacali quando i sindacati erano veri sindacati. La trattoria in cui hanno mangiato Dario Fo o Gian Pieretti. La trattoria nella quale sono appese tranquillamente fotografie di Che Guevara o manifesti con scritto "Viva la figa", nella quale una signora impellicciata non può entrare perché le viene detto che non c'è posto. La trattoria che ha ospitato tanti raduni di gucciniani negli anni in cui abitavo a Milano (eravamo sempre io e il mio amico Massimo a organizzarli, per cui da quando ce ne siamo entrambi andati da Milano questi raduni sono preticamente terminati). La foto del mio profilo è stata scattata lì. Luciano ha rappresentato molto per me, con la sua umanità, il suo grande affetto, il suo essere semplice e nello stesso tempo incazzato, il suo essere duro su tante cose che lui considerava storte e contemporaneamente romantico quando succedevano cose tipo quella che tempo fa avevo raccontato, il suo offrire sempre un buon caffè o un grappino a tutti i poveri che entrano nella sua trattoria. Per tutte queste cose io e Maria gli vogliamo molto bene. E' tanto che non andiamo, quasi un anno, quando invece eravamo da lui almeno una sera a settimana durante i nostri anni milanesi. So che presto avrebbe dovuto chiudere. Nel prossimo fine settimana andremo qualche giorno a Como con Maria, e sicuramente una tappa fissa sarà Viale Sarca 187 a Milano.

A presto, ciao e...scusate la lunghezza! Vi assicuro che dal vivo parlo molto meno :-)
Nico

martedì 23 novembre 2010

Vi stupite ancora?

Succedono davvero cose strane in questo grosso stivale bagnato dal Tirreno e dall'Adriatico, cose che hanno dell'incredibile! Ma nella testa delle persone comuni soprattutto, quelle persone che avrebbero la possibilità di capire, ma non so per quale remoto motivo non lo fanno.

Che Casini! Già, proprio lui! Quell'individuo che lotta con tutte le sue forze per il nucleare! Quell'individuo che ha combattuto in maniera quasi assurda per le norme più schifose mai viste in un paese civile sulla fecondazione assistita! Quell'individuo che ha contribuito a impedire la ricerca sulle cellule staminali, favorendo la conservazione delle stesse in Svizzera da parte, ovviamente, dei più ricchi! Quell'individuo che ieri, con nonchalance, urlando ha ribadito che andrà a manifestare sotto la RAI CONTRO l'eutanasia per quei "poveri malati" che vogliono far valere a tutti i costi il loro diritto alla vita! Peccato che ce ne siano moltissimi altri che invece il diritto lo vorrebbero, ma di fare il contrario! In silenzio, senza impedire ai primi di fare ciò che chiedono! Impedimento che invece quel vergognoso essere vorrebbe dare, anzi, imporre ai secondi! Quell'individuo che, quando gli conviene, divorzia e si risposa! Visto che la cosa è capitata a lui, allora adesso va bene così e il divorzio è giusto. Invece quando non gli conviene e converrebbe agli altri, fa il cattolico di ferro!

Ma Bersani questo non lo sapeva già? Come diavolo pensava di poter fare un'alleanza antiberlusconiana con un individuo di questo viscidume che già conoscevamo molto bene? E ora si stupisce che ritende la mano al nanerottolo! Ma di che cazzo si stupisce? E con lui tanti altri!

Va beh, sarà meglio che me ne vada a dormire, prima che il nervoso mi impedisca di usufruire di questo diritto sacrosanto che sono quelle poche ore di sonno! Un abbraccio a tutti, buonanotte

lunedì 15 novembre 2010

Rieccomi qua

Nella mia Montpellier, per un'altra settimana. Vediamo se qualcuno nota qualcosa nella foto di questo palazzo in centro...



Sono appena arrivato (sono le 2 di notte) dopo quasi 2 ore di macchina da Marsiglia. Mi piace percorrere il tragitto che separa Marsiglia da Montpellier, anche di notte, passi sopra una quantità d'acqua impressionante! E non ho potuto evitare di pensare a come sia possibile che l'acqua sia a pagamento! Così come non ho potuto evitare di pensare a Berica, e a come la sua regione sia stata dilaniata proprio dall'acqua e, soprattutto, dalle incurie degli uomini che lei molto bene ha descritto nei suoi post.

Ho appena salutato Maria al telefono ricordando che appena poco più di un anno fa eravamo qui insieme, nello stesso albergo. La foto risale ad allora. Un bacio a lei e una buonanotte a tutti
Nico

domenica 31 ottobre 2010

L'illogica logica del matematico



Ho riscoperto questa canzone, anzi, questa splendida poesia, in questi giorni. Sicuramente una delle più belle canzoni di Angelo Branduardi. L'ho riascoltata decine e decine di volte, spesso con Maria che mi guardava con un'espressione appunto pitagorica, con affetto ma nello stesso tempo quasi con incredulità e compassione, soprattutto oggi mentre continuavo nervosamente a cercarla in macchina fra i miei mp3.

Mi sono sentito questi versi modellati addosso, tanto da pensare ogni volta che ascoltavo questa canzone di ringraziare un giorno Branduardi per avermela dedicata :-) Scherzi a parte, anche il video mi sembra decisamente indovinato, scorrendo quelle immagini mi sono sentito veramente a casa.

Fra formule algebriche e infinito rigorosamente raggiungibile ho ripercorso proprio la mia vita, logicamente illogica, che proprio dando la caccia a quei numeri già sfuggenti di per sè e alle mille domande che mi sono fatto ha trovato quella stabilità che proprio quei numeri e quelle domande apparentemente logiche mai mi avrebbero permesso di raggiungere se non ci avessi messo anche del mio. E' stato infatti proprio quando mi sono pentito di avere sbagliato un calcolo, che ho scoperto l'eccezione che conferma la regola. Quest'eccezione si chiama Maria, che so benissimo cosa rappresenta per me. Per questo è proprio a lei che voglio dedicare questa bellissima canzone.

Nico

lunedì 4 ottobre 2010

In riva all'Elba

E' partita un'altra settimana di lavoro lontano da casa, sia ieri sera che stamattina prima di partire la saudade che ha preso me e Maria nello stomaco è stata fortissima, visto anche che ero mancato pure la settimana scorsa. Ma dopo meno di 4 ore di sonno, la partenza è arrivata.

Stavolta la destinazione era proprio in riva all'Elba! Per me l'Elba è sempre stata quell'isola che amo, molto cara al Venturi, con il quale insieme a Franco ho passato dei bei momenti indimenticabili, con bagno compreso il 12 gennaio. Stavolta l'Elba è qualcos'altro. Un fiume che taglia in diagonale il nord Europa, meno noto del suo affluente più conosciuto, la Moldava, che bagna la bellissima Praga. Ma anche l'Elba ha un suo fascino, ben visibile nella città in cui passerò questi pochi giorni, Dresda, a sud della vecchia Germania dell'Est.

Ho fatto stamattina un bel Roma-Praga abbastanza tranquillo, dopo di che mi sono sciroppato oltre 150 chilometri di bellissimi paesaggi cechi immersi nel verde per raggiungere Dresda. Finora sono riuscito a vedere soltanto questo splendido panorama serale, che come si può notare mi ha lasciato senza fiato, soprattutto perché non me lo aspettavo.


Per questo, per adesso, interrompo qui...

Era il 4 ottobre, è passata una settimana e sono tornato, per cui posso terminare il post.

Ci sono state poche occasioni per camminare un po' per la città, ma per fortuna il posto in cui ci trovavamo era praticamente a ridosso del centro città, dove si trova la cattedrale (Frauenkirche) e dove scorre la parte più bella a Dresda del fiume Elba, costeggiata da bellissimi giardini che danno anche di giorno la stessa vista mozzafiato.

Una cosa simpatica che mi piaceva farvi notare è rappresentata in questa fotografia:


Quando ho visto questi tavoli all'aperto di un ristorante, non volevo credere ai miei occhi! C'erano le sedie con tanto di copertina, nel caso chi si sedeva a mangiar fuori avesse freddo! :-) Certo che le culture sono talmente tante che ti ci perdi. Conoscerle tutte in anticipo è impossibile, devi aver visto tante cose con i tuoi occhi. Però sarebbe bellissimo poter sapere il più possibile di tutte le culture presenti nel mondo, soprattutto per averle toccate in prima persona, e non solo per averne letto le caratteristiche. Cosa quest'ultima che, comunque, aiuterebbe a eliminare in parte quell'egoismo così vergognosamente diffuso e che spinge tanta gente a fregarsene degli altri e a giudicare dall'alto della propria più profonda ignoranza.

Non è finita qui con l'Elba. Ora il post lo chiudo veramente, con l'ultima parte che per me è stata straordinaria, e anche questa inaspettata (all'andata avevo fatto un'altra strada, seguendo il navigatore). Si tratta appunto del viaggio di ritorno da Dresda all'aeroporto di Praga.


Superato il confine fra Germania e Repubblica Ceca, assolutamente "invisibile" (te ne accorgi solo dai normali cartelli stradali), decido di non usare il navigatore e di seguire il mio proverbiale senso dell'orientamento (bisognava andare a sud, questo era importante). Mi sono ritrovato, subito dopo la città di Ustì Nad Labem (che si trova, passato il confine, all'inizio della Repubblica Ceca), a percorrere la Prazska, una strada bellissima che per quasi 30 chilometri costeggia proprio l'Elba!


Un paesaggio incantevole, la foto dà perfettamente l'idea di quello che vedevo mentre andavo, colori diversi da chilometro a chilometro con gli alberi perennemente riflessi nell'acqua quasi ferma, persone che fanno canottaggio, piccoli arbusti che ogni tanto fuoriescono dall'acqua. La mezz'oretta necessaria per percorrere questo tratto, che termina nella bella cittadina di Lovosice prima di riprendere l'autostrada, ti passa con una velocità incredibile, quasi senza accorgertene.

Sicuramente presto porterò anche la mia Maria a vedere tutte queste bellezze, ne vale veramente la pena.

Nico

PS. Approfitto della domanda di Ross su che lavoro faccio. Questa è senza dubbio la cosa principale per cui non finirò mai di ringraziare la mia azienda, che è l'IBM. L'avermi dato la possibilità di viaggiare così tanto per lavoro, ma anche per diletto in alcuni casi portando con me anche Maria. Se avessi fatto un altro lavoro (Ross, hai ragione su questo), certamente tanti posti non li avrei visti e quindi toccati.

giovedì 30 settembre 2010

Montagne russe wireless

Sdrammatizziamo un po' tutto questo marciume di questi giorni! Non mi va più stasera di parlarne.

Montagne russe wireless...è così che io chiamo quell'ora di viaggio che mi porta da Lione a Montpellier a bordo di un piccolo ATR 42. In quest'ora di tragitto si balla parecchio, in particolare quando l'apparecchio vira di 180 gradi dopo essere arrivato sopra il mare della Costa Azzurra e atterra verso quest'angolo di paradiso passando sopra una delle mille lagune costiere della Camargue, in questo caso quella che separa la costa dalla piccola cittadina (mica tanto però, ha superato i 200 mila abitanti, ma a me piace pensarla una piccola città) di Montpellier. Durante la virata e prima dell'atterraggio ti sembra veramente di trovarti a Gardaland, sopra quelle macchinine che ti fanno girare sia la testa che lo stomaco.

Amo questa città, molto a misura d'uomo. Quella che avete appena visto è la bellissima Place de la Comédie. E i due personaggi che vedete...non ve lo dico, è troppo facile :-) Fino a qualche anno fa non c'ero mai stato, e il mio difficile rapporto con Parigi, che molti considerano la città più bella d'Europa, ma che a me non piace particolarmente, mi faceva identificare tutta la Francia con Parigi. Nulla di più sbagliato! Esiste un'altra Francia, quella del sud, che secondo me è di una bellezza straordinaria. E Montpellier ne rappresenta in pieno la più profonda espressione.

Come dicevo, fino a qualche anno fa non c'ero mai stato, sebbene molti miei colleghi, da sempre, prima o poi ci andavano. E finalmente quasi quattro anni fa arrivò il mio turno, mi si presentò l'occasione di venirci, una occasione che mi ero cercato, e non me la lasciai scappare. Rimasi letteralmente folgorato da questa piccola città che aveva tutto quello che occorreva, servizi che funzionano, tranquillità, università seria in particolare scienze e matematica, ambiente lavorativo piacevole, croissant, baguette, formaggi e altro. Da allora ci sono tornato almeno 2 o 3 volte l'anno. E l'anno scorso finalmente sono riuscito a venirci con Maria, che ne è stata molto contenta! Non per nulla è la città francese che ha avuto il maggior numero di abitanti che si sono trasferiti qui da tutte le parti della Francia. Se fossi stato francese, lo avrei certamente fatto anch'io.

Questa è l'ultima sera che sono qui. E anche questa volta, nonostante mia moglie mi sia mancata come l'aria, non sono rimasto deluso. Io ci tornerò ancora, molto probabilmente entro quest'anno, e auguro davvero a tutti di poter prima o poi venire qui.

Nico

sabato 25 settembre 2010

Qualcuno era comunista

Il caro amico Ernest, dopo un suo post come sempre impeccabile e in seguito al mio commento, mi ha fatto venire voglia di scrivere queste poche righe.

Circa un mese fa ho rimesso in macchina un CD che non ascoltavo da tempo, in cui c'era proprio questa canzone, di un'altra delle persone di cui ogni tanto parlo e che mi manca molto.



E' stato un colpo forte, sia per me che per Maria, ascoltare queste parole di Gaber, una dopo l'altra. Soprattutto ora, come Ernest sottolinea molto bene, che la sinistra non è più tale. Dal discorso iniziale in cui il compagno (accidenti quanto mi piace questa parola) in questione, che sì, li ha visti anche lui gli Inti Illimani (grande Gaber), viene subito etichettato (...ma allora parlavate di PRIMA!), a tutte le motivazioni che scorrevano dolci con i vari perché, diversi l'uno dall'altro ma che portavano tutti indistintamente alla parola compagni! Fino ad arrivare a quella che si cuce addosso a me più di tutte le altre. I miei amici più cari, che mi conoscono, sicuramente l'hanno già individuata. E' senza ombra di dubbio questa: "Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri!" Io e Maria non siamo riusciti a trattenere gli occhi lucidi quando abbiamo risentito questa frase. Una frase che oggi, davanti a questo nuovo odio contemporaneo di cui parla Lolli, ha per me ancora più valore. Io ho un passato di militanza socialista lombardiana, (nonostante il peggior partito socialista d'Europa che sarebbe venuto in seguito, di cui parla Gaber). Militavo in quella piccola area del vecchio PSI così vicina a Enrico Berlinguer (appunto, come dice Gaber, una brava persona). Erano altri tempi purtroppo. Ma forse è anche in seguito a quella militanza che, nel cuore, anch'io ero comunista per quel motivo che vi ho detto.

Ebbene sì, ragazzi, io sono proprio quest'uomo. Grazie a tutti voi che siete felici con me quando lo sono anche gli altri :)
Nico

giovedì 23 settembre 2010

Autunno



Bellissimi video e canzone! Ringrazio Milena, nera come il petrolio ma rossa più che mai nel cuore, per avermi dato la voglia di postarli, pensando a questa giornata.

Questa sì che è una di quelle canzoni che, se mi entrassero in testa al mattino, mi piacerebbe che vi restasse per più tempo possibile! Peccato che non puoi certo sapere quale canzone, ahimé, ti possa disgraziatamente entrare in testa quando ti alzi!

Ma anche questo video, con sottotitoli in...immagino russo, ma qui sicuramente il Venturi potrebbe sciogliere qualsiasi dubbio :-) Dicevo, anche questo video è davvero bellissimo e...visto che ci siamo, lo dico in inglese..."matches" con la canzone stessa (match è un verbo secondo me intraducibile in parecchi casi...avrei potuto dire "collima", o "si sposa", ma non è la stessa cosa e non rispecchia esattamente quello che volevo dire).

A presto
Nico

martedì 21 settembre 2010

Dai caruggi alle dita di Volterra

Scusate se inizio questo post pensando al mio precedente, ma vi assicuro che l'avere portato la mia Maria a scrivere per la prima volta un commento su un mio post mi ha commosso da morire, completando in modo splendido le emozioni che già tutti voi mi avete fatto provare con le cose che mi avete scritto. Ora che anche Maria ha scritto qualcosa, e nel modo in cui lo ha fatto, posso permettermi di scrivere di tutto su Lolli :-)

Scherzi a parte, come avrete già abbondantemente capito, le mie passioni musicali non si limitano solo a Lolli, al mio dolce amico Claudio. Ci sono altri dolci personaggi per i quali nutro un affetto smisurato. Uno di questi è stato l'ispiratore iniziale dell'intenso scorso weekend che ho passato con Maria e con i nostri amici del cuore Paola e Ezio.



Fabrizio chiude questa toccante premessa a "La città vecchia" (premessa facilmente adattabile al nostro attuale "bel paese") dicendo che non ha verità assolute da regalare e va già troppo bene se riesce a darci qualche emozione. Altro che se ce ne ha date!

Allora, sveglia alle 5 sabato mattina, si passa a prendere Paola e Ezio e via verso Genova, con una breve sosta nel bellissimo borgo situato appena sotto l'Argentario, quel paesino di Ansedonia, dove da tempo volevo portare Maria, e che ha un fascino incredibile. Dopo in totale quasi 6 ore di macchina, usciamo dal pittoresco svincolo di Nervi, con le sue casette colorate a picco, e ci dirigiamo verso la città vecchia. Un pranzo tipico genovese in un locale situato in uno dei tanti caruggi in piena città vecchia, un salone cantina con tanti libri attorno, grazie a un gruppo di amici che ha organizzato questa rimpatriata. A seguire passeggiata per la città vecchia con la solita pioggia che ha caratterizzato parecchie delle mie venute a Genova anche per lavoro. Ma anche con in mente Fabrizio e la sua "genovesità", che ha trasmesso a tutte le persone che lo hanno amato. Un forte abbraccio non privo di commozione agli altri amici, e ci rimettiamo in macchina noi quattro, passando per la Creuza de ma' del quartiere Boccadasse, che per me è splendido, ma senza scendere, bastava vedere tutto il lungomare e sentirne l'odore.

La tappa successiva è stata un agriturismo, precisamente a Orciano Pisano, quasi un agriturismo d'altri tempi, con tutta roba genuina a cominciare dal latte prodotto, alle marmellate, al farro, e a tanti piccoli particolari raccontati dal proprietario, un personaggio che ama ciò che fa e per il quale il profitto non è il primo dei pensieri. Da lì la cena toscana ricca e molto curata nei particolari. Una cosa simpatica anche uno dei simboli del posto, subito notato da Ezio nell'opuscolo presente in camera, una falce con una spiga di grano sopra, molto simile a una falce e martello! Insomma, per dirla alla toscana, si era a casa!

Dopo una colazione coi fiocchi, non ci siamo fatti mancare nulla! Vicino a Orciano Pisano c'è Casciana Terme, per cui...3 ore e mezzo di piscina termale senza mai uscire dall'acqua! Alla fine eravamo distrutti ma felici! E poi, visto che erano quasi le 5 del pomeriggio e per tornare a Roma ci volevano quasi 4 ore, abbiamo pensato bene di...che credevate...di fare un giro per vedere un'altra perla della Toscana, Volterra, che dista da Casciana poco più di 30 chilometri! Lo confesso, quando abbiamo deciso questa cosa ho subito pensato a Lolli!!! Che c'entra, direte voi! C'entra! Infatti durante i concerti, dei quali avete avuto qualche assaggino, prima di cantare "Dita" racconta di averla pensata con Paolo in uno dei loro viaggi in Italia, appunto a Volterra! Una caratteristica di questa cittadina è quella di avere sempre delle nuvolette particolari attorno (domenica ce n'era una a forma di montagna)...Claudio e Paolo arrivando a Volterra per un loro concerto videro quel giorno delle nuvolette a forma di mano, con delle dita lunghe e quasi perfette. Da lì la canzone Dita, molto bella e rilassante! Ebbene sì, anche Lolli ha fatto una canzone ottimista :-) Volterra ci è piaciuta talmente tanto, che approfittando della fame (non si era pranzato, visto il po' po' di colazione che si era fatta) abbiamo deciso di fermarci a mangiare, per una tipica cena toscana con, fra l'altro, crostini e farro!

Ci sono volute quasi quattro ore per arrivare a casa intorno all'una e mezzo di notte, letteralmente avvolti dalla stanchezza, ma le emozioni che abbiamo vissuto in questo intenso week end non ce le scorderemo di sicuro e resteranno qualcosa...come dice Nicola, da incorniciare!

Un abbraccio a tutti, Nico

martedì 14 settembre 2010

Il ritorno di Claudio Lolli...e pure il mio

Claudio sta meglio e si è visto, è tornato "in pedana" sempre più in forma di prima, con il rosso sempre nelle vene, e non solo quello del sangue.

Solo poche cose di questo ennesimo concerto a cui ho assistito (a Calitri in provincia di Avellino, luogo sperdutissimo, e quindi lolliano per antonomasia, al confine con la Puglia e con la Basilicata), per vedere il quale io e Maria ci siamo fatti quasi 4 ore di macchina, arrivando quasi un'ora dopo l'inizio previsto. Ma loro non avevano ancora cominciato e, tanto per non smentirci, quando siamo andati a salutare Claudio e Paolo, lo stesso Capodacqua dice a Lolli ridendo: "Bene Claudio, Nico è arrivato, ora possiamo cominciare!" Questo suscita qualche risata anche da parte delle persone che erano lì.

Dirò poco, giusto qualcosa. Intanto gustatevi il video che ho fatto con la nostra piccola Canon.



Tanto per capire di cosa si sarebbe parlato, durante il pezzo "Frequenze", che ultimamente sta leggendo sempre all'inizio, una frase subito colpisce: "Basta che ascoltiate Radio Padania Libera per capire subito che cosa è l'odio moderno, l'odio contemporaneo".

Ultima cosa e poi finisco col concerto...bella la chiacchierata sul termine "Compagna", subito dopo aver cantato "Da zero a dintorni", che "non si può più usare ormai...eppure compagna vuol dire tante cose, da partner della vita, a amica di una birra insieme, a collega di militanza, e tanto altro...per cui non si capisce perché non si possa più usare".

Alla fine un forte abbraccio a me e Maria, la mia...sì, compagna, e come sempre mi commuovo alle sue parole che mi dicono "Vedervi ogni volta rappresenta molto per me, mi carica e mi riempie di gioia e di affetto", facendoci intuire che il vederci gli fa capire di non potere fermarsi.

Ciao a tutti e scusate se sono un po' ripetitivo :)

Nico

PS. Grazie come sempre a Maria, che mi è sempre vicina in cose che altre mogli mai si sognerebbero di appoggiare. E' anche per questo che la amo così tanto.

martedì 17 agosto 2010

Un'estate monca

Lo so, sono irrimediabilmente malato, ormai da tantissimi anni, da quando le famose cinquemila lire comparvero in un vinile col quale si aspettava Godot insieme al vinile stesso.

Ogni estate per me, da quasi 10 anni, è sempre stata accompagnata da almeno un paio di concerti di Lolli. E se non era vicino a dove mi trovavo, nulla mi impediva di mettermi in macchina e percorrere l'Italia in lungo e in largo pur di respirare quell'odore di rosso di cui ho già parlato e di potergli stringere la mano e abbracciarlo (con lui che puntualmente mi dice scherzando di stringerlo meno che sono troppo grosso).

Già, la "penisola bagnata dal Tirreno e dall'Adriatico" l'ho attraversata tutta per vederlo e ho voglia di ricordare alcuni dei posti che mi sono piaciuti di più, fra cui molti ovviamente davvero sperduti. Il più bello è stato Mottafollone, in Calabria, con la mia amica del cuore Anna, con la quale poi ci siamo prodotti in un gran capolavoro della letteratura italiana, con cena in un casolare di campagna assieme a Claudio e Paolo fino alle 3 di notte, con un amico (Gianluca) che suonò e cantò a Lolli alcune canzoni di Lolli con la chitarra di Lolli, il quale continuava a gran voce a chiedere a Paolo canzoni di Paolo :-) Spostiamoci su al nord, dove c'è Asolo, bella cittadina in provincia di Treviso dove mi sono gustato anche un gran bel concerto di Paolo Capodacqua oltre che quello di Lolli. Tornando a sud, troviamo sempre in Calabria Cittanova, famosa per una faida sanguinaria che da ragazzo mi scosse parecchio. A Cittanova c'era anche il mitico Luigi Grechi, e nientepopodimeno che Goran Kuzminac, un altro per me grande degli anni 70. In Calabria, dove vive Anna, ne ho visti parecchi, Bisignano, Vaccarizzo Albanese, ma l'apice della pazzia l'ho toccato a Acri l'anno scorso!
Salendo su per il bel paese, due volte a Napoli, di cui uno memorabile, e zero ad Angri! Dico zero perchè quella volta (Maria se la ricorda benissimo), arrivammo ad Angri, ma non c'era nemmeno un cartello, e non riuscimmo a trovare dove era il concerto, tornandocene sconsolati a casa (poi seppimo che il concerto c'era stato, e Claudio mi disse "se avessi telefonato a Flavio lui te l'avrebbe detto!" eheh - Flavio Carretta, "manager" di Claudio).
Due volte a Roma, nella prima si incazzò con gli organizzatori perché gli altoparlanti non facevano sentire un cazzo, e interruppe il concerto di colpo dopo 3 canzoni, e la seconda più recente. Ancora nel Lazio uno a Sezze Romano, con i grandissimi Gang (Marino e Sandro Severini) e due nella bellissima Tarquinia. Sempre in centro Italia, diverse volte in Abruzzo, di cui una a L'Aquila, indimenticabile anche per la mangiata di arrosticini con Maria e Federico che precedette il concerto, un'altra sempre in provincia dell'Aquila e una vicino a Chieti, la mia città natale. Quel concerto fu precisamente a Filetto, sempre i primi di agosto, circa quattro anni fa, in una serata dedicata a Piero Ciampi! In zona uno anche in Molise, a Isernia...anche lì Maria e io tribolammo non poco per trovare il posto dove il concerto, causa pioggia, si era spostato!
La Toscana mi manca, ma accanto ci sono Terni, dove l'anno scorso ha fatto un concerto bellissimo, il primo in cui c'era anche Alesini, e c'è Recanati nelle Marche! Lì ci arrivai dopo essere andato a prendere il mio amico Red in Camunia! Ci sedemmo e Lolli iniziò...a un certo punto, quando mi vide che ero fra la folla, davanti a tutti durante il concerto disse a Paolo "guarda, c'è Nico!". Non mi posso mai scordare la mia soddisfazione per la cosa, e le risate che ci facemmo con tutti che mi prendevano in giro perché mancava solo che seguissi Lolli..."in fondo a destra"!
Nella sua Emilia Romagna l'ho visto una volta sola, poi due volte a Torino, una nel mitico Folkclub (dove ho visto anche Bertoli) seguito da cena e un paio di fotografie rimaste mitiche, che trovate raccolte insieme a varie altre nell'omonima pagina del sito del mio amico Sebastiano.
In Lombardia ne ho visti parecchi, avendo abitato a Milano per 19 anni. A Milano almeno 3, poi un paio in Brianza, tre nel varesotto (due a Varese con Maria, Paolo e Samma e uno a Sesto Calende, c'è qualche foto nel sito di Sebastiano relativa a quello di Sesto Calende), uno nel bresciano precisamente a Bagnolo Mella, e uno a Pavia (il mio primo concerto di Lolli)!

Claudio non è stato bene, ma per fortuna ora sta meglio, ieri mi ha detto che sta abbandonando troppe cose contemporaneamente, e questo mi ha fatto preoccupare e nello stesso tempo pensare a quanto è stato importante come figura. Poi però mi ha rassicurato dicendomi che tornerà al più presto, probabilmente a settembre. Un'estate senza Claudio Lolli per me è decisamente un'estate monca ormai. Questa serie di omaggi a Claudio è il minimo che io possa fare per dimostrargli quanto gli voglio bene e quanto ci sia di lui, con il suo modo di schierarsi sempre e comunque, in una buona parte dell'uomo che sono diventato.

mercoledì 4 agosto 2010

Agosto

Un grazie sia a chi ha costruito questo video, sia ovviamente a Claudio Lolli.

mercoledì 21 luglio 2010

Pardon, Piazza Carlo Giuliani

Così chiude questa bellissima canzone, scritta da un amico, un cantautore che non la manda a dire proprio a nessuno. Forse la miglior canzone, a mio avviso, che è stata scritta finora per non dimenticare Carlo.

Dall'ultima galleria (Alessio Lega)



Carlo Giuliani, ragazzo (Roma, 14/3/1978 - Genova, 20/7/2001)

domenica 11 luglio 2010

Frittata

La frittata è decisamente un piatto che risolve tanti problemi di tempo, quando si vuol fare qualcosa di rapido senza rinunciare al gusto, anzi ai gusti, visto che si sposa con tutto o quasi, quando si va in gita e si vuole qualcosa di buono dentro il panino, e mi sta già venendo l'acquolina in bocca, quando si vuole intrattenere durante la preparazione.



E fra i vari intrattenitori, ce ne sono tanti in grado di girarla per bene questa frittata, e uno di questi ce lo abbiamo tutti i giorni purtroppo davanti alle nostre facce, e davanti alle nostre orecchie. Già, non si può proprio sentire! La libertà di stampa non sarebbe un diritto assoluto??? Si dovrebbe vergognare solo per averlo detto, per avere emulato i tanti dittatori che hanno "deliziato" in tutto il mondo noi e i nostri fratelli, persone come noi, nei secoli. Dittatori dei quali purtroppo la gente pare non ricordarsi, nonostante i racconti dei nostri nonni, dittatori dei quali purtroppo pare che queste persone non si siano stancate, visto come vengono evocati sempre di più, in modo diretto o indiretto, come molto bene descrive Ross nel suo ultimo post.

Ma come sempre non gli basta mai nulla, vuole sempre di più, vuole strafare per irretire più gente possibile! E allora non contento passa pure all'attacco, utilizzando anche lui il termine "bavaglio", che in effetti conosce molto bene, per rigirare appunto la frittata e affermare che "la sinistra mette il bavaglio alla verità, stravolgendola" (già, è stata appunto la sinistra a dire che Dell'Utri è stato assolto, tanto per citare qualche perla). Che poi ancora con questo termine sinistra, che pronunciato nei suoi contesti non fa altro che offenderci, visto che la sua "sinistra" include anche Di Pietro per esempio, che proprio di sinistra non mi risulta che sia, visto quello che pensa della scuola privata, dell'ambiente, e di tanto altro. Mi piacerebbe trovarmi faccia a faccia con questo "rigiratore di frittate"' e dirgli in faccia che "tanto io lo so benissimo quello che in realtà lui pensa quando parla alla gente, e non credesse di farmela". Per dirgli che per me e per molti di noi, penso di tutti i miei "piedi di blog", il suo modo di rigirare la frittata è esattamente quello del simpatico video e che, come nel video, quella frittata io non la mangerò di certo, nonostante lui purtroppo la offra esattamente così com'è a tutti coloro che il filmato non l'hanno visto (o, più probabile, non l'hanno voluto vedere).

E non mi venisse a dire che non c'era altro modo per scrivere un disegno di legge e ottenere quelle poche cose di cui si lamenta. Ma che sto a farmele a fare queste domande? D'altra parte è chiaro che allargare un disegno di legge soprattutto all'altro 90% di situazioni che si vuole mantenere veramente nascoste, qualcosa significhi.

Ragazzi, ovviamente noi non ci stiamo a questi giri e raggiri di frittata, non pensino che potremo mai mangiarcela, per cui non molliamo mai e continuiamo a scrivere e a informare, nonostante il poco tempo che molti di noi hanno. Per questo un grazie a tutti voi "piedi" che investite una grossa parte del vostro tempo perché tutti noi possiamo sapere.
Nico

PS. Adesso mi è venuta voglia di una bella frittata di maccheroni alla napoletana! Sapete che a Napoli praticamente qualsiasi tipo di pasta viene chiamata semplicemente maccheroni. In Abruzzo invece i maccheroni sono in genere quelli "alla chitarra"...ma questo è un altro argomento e non vorrei rischiare di sconfinare. Buona frittata di maccheroni allora!

domenica 27 giugno 2010

I 5

L'episodio riportato dal mio amico (anche lui, ovviamente, l'ho chiamato piede) Ezio mi ha fatto subito venire in mente una cosa, che da quasi un anno non si è sentito più parlare dei 5! Per questo sono andato subito a cercare, confermando che nulla è successo finora, e gli appelli per la loro liberazione sono ancora tutti attivi, guardatene uno un po' datato per esempio.  
Questo silenzio continua, e non ha ancora visto la risoluzione della suddetta vergogna, vale a dire la restituzione dei 5 cubani alle proprie famiglie, ai propri figli, alcuni dei quali hanno visto il loro padre l'ultima volta quando avevano meno di un anno!
Quest'assurdità indegna di un paese civile quale gli Stati Uniti reclamano di essere (non dimentico certo che la pena di morte fa ancora fortemente parte della cultura attuale di quel paese) e dura ormai da 12 anni. Mi domando che fine abbiano fatto tutti i propositi di Obama. Nonostante ad Atlanta nel 2005 si fosse deciso che tutta questa vicenda era anticostituzionale, che i ragazzi meritassero la libertà e che quindi ci voleva un processo giusto, questo non è bastato per accelerare i tempi, anzi, un anno fa la Corte Suprema statunitense senza motivazioni valide ha deciso di non riesaminare il caso e i cinque ragazzi cubani, Gerardo Hernandez, René Gonzales, Fernando Gonzales, Antonio Guerrero e Ramon Labañino, sono ancora dentro. Il nostro comitato di solidarietà ai 5 per fortuna si è rimesso in movimento. Qui c'è tutto, appello compreso! Nico

sabato 26 giugno 2010

Manute Bol



Nonostante i due metri e trenta circa e la sua corporatura esile, segnava da 3 con nonchalance, difficilmente si passava con le sue leggendarie stoppate che ormai chiunque si aspettava, anche dopo avere appena fatto un gancio cielo che normalmente è imprendibile. Ma c'era dietro anche un uomo generoso, nato ovviamente da famiglia umile di pastori (pare che per salvare le pecore da ragazzo abbia ucciso da solo nientemeno che un leone), per il quale il gran denaro guadagnato serviva prima agli altri, un uomo che ha sempre lottato per il suo popolo martoriato da oltre vent'anni di guerra, lui che aveva avuto l'opportunità di potersene andare per "far fortuna" nella NBA da giocatore più alto di sempre.
Abbiamo avuto l'onore di vederlo passare anche qui in Italia come una meteora (solo due partite a Forlì).


E proprio durante i suoi tanti ritorni in Sudan, in mezzo alla sua gente, ha contratto una rara malattia della pelle, andandosene da gran bella persona quale era.

Un saluto Manute, ciao!
Nico

martedì 22 giugno 2010

Amiche per l'Abruzzo

Come ho gia detto qualche tempo fa, noi continuiamo a vigilare. Lascio perdere quest'ottima iniziativa, che non ha bisogno di essere ricordata perché va da sola per conto suo con l'apporto di grandi donne quali Fiorella Mannoia o Gianna Nannini, tanto per citare quelle che preferisco.


Voglio invece soffermarmi sulla puntata di Matrix di ieri, che ne ha parlato. Un vero e proprio boomerang per il potere, non si capisce come sia potuto succedere che non siano riusciti a controllare quanto è successo e le grandi figure di merda che hanno fatto. Culminate con quella del conduttore, Alessio Vinci, che si è dimostrato quel gran servo del potere che è sempre stato, checché ne dica lo stesso con le varie incazzature in diretta. Una sola cosa aveva chiesto Gianna Nannini, riferendosi alla manifestazione contro le tasse, quelle tasse che gli aquilani dovranno ricominciare a pagare dopo poco più di un anno dal disastro, forti del fatto che Silvio ha risolto tutti i loro problemi! E così, pur senza poterselo ancora permettere, e a differenza con altre popolazioni terremotate del passato, il governo ha deciso che le "imposte", come sottolineano gli aquilani, visto che è tutto risolto vanno ricominciate a pagare. E cosa fa Alessio Vinci alla semplicissima domanda della Nannini sul perché quella manifestazione è stata oscurata? Nulla, non fa altro che zittirla, con la scusa che le polemiche non fanno bene agli abruzzesi, aggiungendo censura a censura. Proprio una gran bella figura, degna del suo padrone! Che poi è lo stesso padrone di un'altro simpaticone dell'informazione. Guardate un po' che video che vi ho ripescato! Grande Gianna, come sempre :-)



E come dice l'amico aquilano Federico D'Orazio in uno dei suoi tanti scritti sulla rete, resta la soddisfazione che "la trasmissione non ha preso la piega che avrebbe dovuto", come ha sottolineato Vinci, e che gli sia sfuggita parecchio di mano!

Federico sarà in centro a L'Aquila, dove ci saranno i direttori dei quotidiani nazionali! Una piccola soddisfazione di tutti, che dimostra il gran lavoro fatto dai blog. Si capisce perché tanta foga per inserirli nel DDL della vergogna!

Nico

lunedì 7 giugno 2010

Ci "vediamo" fra qualche giorno

Chissà perchè quando penso alla Germania, la prima cosa che mi viene in mente è una scena, famosissma, che mi fa sbellicare tutte le volte che la vedo! :-)  


L'ho rivista anche ieri, mentre guardavo una puntata registrata de "La storia siamo noi", in cui Villaggio parlava di De André in maniera molto tenera e affettuosa.

  A presto allora, ci vediamo fra qualche giorno! Nico

giovedì 3 giugno 2010

Trasparenza telefonica...forse non tutti sanno che

456!!! Segnatevi intanto questo numero! Poi vi dico, non è il solito vezzo da matematico di dare i numeri :-) Nè ho sognato, ahimé, nessun parente che mi abbia dato il terno a lotto.



Vi ricordate anni fa, quando c'era Carosello? Forse più quelli di una generazione vicina alla mia, che hanno avuto la fortuna di goderselo, con i vari personaggi quali Carmensita, Miguel son sempre mi, il povero discriminato Calimero, i due famosissimi ometti di Folonari (uno altissimo e uno bassissimo che camminavano insieme), il fiore in bocca che dovrebbe spuntare se ti lavi i denti con Colgate, il Mister X del Dixan, il grassone che si nutre con Olio Sasso, i salti sul letto che tutti abbiamo desiderato di fare e sicuramente fatto dopo aver guardato i materassi Permaflex! Mi ricordo che ci hanno provato a riproporlo, ma è durato pochi giorni perché le aziende che richiedevano la pubblicità, visti i costi che ormai sono elevatissimi al minuto, imponevano di parlare in continuazione del prodotto per tutta la durata dello sketch, sminuendo la magia di una trasmissione come Carosello. Oppure vi ricordate quando le interruzioni pubblicitarie non c'erano ancora alla Rai? Oppure quando non avevano ancora raggiunto un livello di triturazione gabbasisi (per dirla alla Salvo Montalbano) così elevato come oggi? Ebbene, allora c'erano i detersivi e i dentifrici che la facevano da padrone! Oggi è diventata tutta una bolgia, non ci si capisce più niente, ma una cosa è certa, nulla si può contro lo strapotere degli operatori telefonici, che imperversano sulle varie reti in lungo e in largo.

Quanti ne abbiamo sentiti di "passa a TIM, ti regaliamo tanti minuti gratis" oppure "passa a Vodafone, parli gratis, te lo dice un bravissimo calciatore mostro di cultura, di cui si compiace", oppure "ricarica Wind, parli gratis e il tuo credito è superiore a quanto hai caricato"! Per non parlare di Poste, ora anche le banche (che però si appoggiano agli operatori tradizionali). Insomma non se ne può più.

Ma...già, c'è un ma, un bel MA! Peccato che, per parlare o mandare SMS gratis, o sfruttare le offerte, all'altro capo ci debba essere per forza qualcuno che abbia un numero di telefono dello stesso operatore! Bravi, son bravi tutti a offrire questo! Se la suonano e se la cantano fra di loro.
Il vero problema però sta nel fatto che ormai non puoi più dire frasi del tipo "335? Allora TIM!", "349? Allora Vodafone!", "393? Allora TRE!", oppure "328? Allora Wind!" Ora non ci si capisce più un'accidente, e non sai mai a che operatore è legato il numero della persona a cui stai telefonando! Nella tua testa, però, tendi sempre ad associare 33x a TIM, 34x a Vodafone, 39x a Tre e 32x a Wind! Soprattutto se in precedenza sapevi che operatore usava la persona che stavi chiamando.

Ora non è più così, se una persona che conosci cambia, non te lo viene in genere a dire! Quindi, in buona sostanza, non hai mai la sicurezza di quanto spendi. E così, all'ennesima pubblicità in cui nulla si dice della trasparenza telefonica, ve lo dico io, così chi non lo sapeva ne può subito approfittare.

Il numero chiave è appunto il 456! Se non siete sicuri dell'operatore della persona che dovete chiamare, oppure volete comunque sincerarvi del fatto che il suo operatore sia ancora il vostro, basta che fate una telefonata a vuoto facendo precedere il numero della persona dal 456. Quindi, se io ho il 3391234567, e prima ero ovviamente TIM, se anche voi avete TIM e volete sapere se io ho ancora TIM prima di chiamarmi, basta che facciate una telefonata al numero 4563391234567. La telefonata è gratuita, e risponde il vostro operatore che vi avvisa se il numero chiamato non è più TIM o lo è ancora. La cosa vale per tutti gli operatori telefonici. Credo che in alcuni casi venga comunicato anche qual è l'operatore corrente. Ma, ovviamente, si guardano bene dal dirlo durante la pubblicità.

sabato 22 maggio 2010

Vigiliamo sempre su L'Aquila!

Già, cari politici del tutto risolto (una delle tre risoluzioni serpenti) e delle grandi mobilitazioni, non crediate che ormai ci siamo scordati di vigilare su questa bellissima città abruzzese, non crediate che ora sia tutto passato e che quindi potete sommergere quello che volete, come è vostro stile fare (la lettera di Maria Luisa Busi, grande donna, ce ne dà una conferma)!

Questo secondo me è uno dei più bei posti dell'Aquila, e anche di tutto l'Abruzzo. La fontana delle 99 cannelle è sempre stata per me un simbolo, un posto dove stare per ore semplicemente girandosi su sè stessi a guardare l'acqua di montagna scorrere fresca e limpida.

E questa è la bella basilica di Collemaggio, citata nel trafiletto di Stazione MIR che riporterò fra poco, una delle mie tappe immancabili quando andavo a L'Aquila da ragazzo, e che ora ancora di più ricordo per aver assistito qualche anno fa, con Maria e il nostro amico Federico, a pochi passi a un concerto di Lolli :-) Mangiando arrosticini!

Io tengo sempre d'occhio tutte le notizie sul terremoto e ci sono diversi siti di ragazzi aquilani che molto meglio di noi che non viviamo giorno per giorno la loro realtà vigilano, non essendosi fidati fin dall'inizio di tutto il clamore che il governo ha fatto. E così noi vigiliamo insieme a loro!

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- Sono stati rifiutati gli aiuti MONDIALI per la ricostruzione.

- Si è stilata una lista di beni architettonici (45) da far ristrutturare alle nazioni, ed ora non c’è nessun impegno formale e concreto alla ricostruzione per circa 39 di essi.

- Si è tentato di esportare l’Università Aquilana (e per fortuna, siamo riusciti a tenercela) verso altri lidi Abruzzesi, non a caso Chieti era la più caritatevole ad offrirsi volontaria ospite delle nostre facoltà.

- Pescara ha avuto il riconoscimento di zona franca urbana per un suo quartiere degradato quasi un anno prima dell’Aquila, dove i disoccupati stanno per diventare maggioranza (e vedremo se sarà silenziosa) e solo 15 sulle oltre 700 attività del centro storico hanno ricominciato a lavorare (13 di esse, comunque, fuori dal centro).

- Il nostro ospedale, UNICA STRUTTURA IN TUTTA L’AQUILA ASSICURATA (un mese prima del 6 aprile) CONTRO I DANNI DEL TERREMOTO ha ricevuto un indennizzo di 45 MILIONI di Euro per i danni subiti, e non mi risulta vengano spesi interamente per il suo adeguamento sismico, bensì anche buona parte di quel denaro è dirottato al risanamento delle casse della Regione ed evidentemente nemmeno sono sufficienti perché vogliono vendersi Collemaggio, pur sapendo di non poterlo fare. Per legge, non per decenza, che in quella non ci spera più nessuno.

- Da Luglio tutti ripagheranno i mutui,comprese le per case distrutte e/o inagibili a tempo indeterminato.

- Allo stesso tempo se non si strapperà l’ennesima elemosina dell’ultimo minuto, da Giugno si ritornano a restituire le tasse non versate al 100% più quelle per l’anno in corso. (Umbria e Marche restituiscono, dopo 12 anni di spospensione, il solo 40%, e poi mi vengono a dire che il Governo attuale pensa alla nostra dignità!) Sempre a questo proposito, dimostrando grande lungimiranza, il 24 Maggio si riuniranno Comune, Regione e parlamentari eletti in Abruzzo per discuterne. Prima, evidentemente, avevano troppe altre cose di cui occuparsi. (anche se, la Regione i suoi 42 giorni di ferie tra marzo e aprile se li è concessi)

-Migliaia di aquilani ancora oggi sono fuori da L’Aquila, in alberghi, caserme, case in affitto anche fuori regione, la popolazione assistita è di ben 48.000 aquilani su un totale di residenti di 72.000

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Fonte "Stazione MIR".
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C'era da aspettarselo no? Altro che tutto risolto! E non solo, cominciano anche le attese magagne, sapientemente nascoste ovviamente. Ma noi vigiliamo! Mi dispiace che ci sia di mezzo Chieti, dove sono nato, e mi è dispiaciuto che nell'articolo tutta Chieti sembrerebbe equiparata a questi svergognati, quando invece so bene per averlo vissuto in prima persona quanto tante persone di Chieti hanno fatto veramente per i cugini aquilani e come si siano sentiti davvero coinvolti e non creduti assolti. Però è stato giusto denunciare! Per questo tocca vigilare in continuazione, con la diffusione e la solidarietà vera a questi ragazzi.

A presto
Nico

venerdì 14 maggio 2010

Odore di rosso, grande Claudio

Lunedì sera, Teatro delle Muse di Roma, un piccolo posto quindi decisamente adatto alla presenza di Claudio Lolli, ma pieno, gremito di persone nonostante i 18 euro di biglietto di cui lo stesso Claudio si è lamentato. Ma meritati tutti e 18, anzi tutti i presenti secondo me ne avrebbero spesi anche di più.


Un bellissimo concerto, Claudio era in gran forma, e noi veterani dei suoi concerti (Paolo Capodacqua ha chiesto a me e Maria se eravamo arrivati a quota 500, e noi gli abbiamo detto di guardare non la quantità, ma la distanza percorsa ogni volta...questo concerto era relativamcnte vicino per noi) abbiamo potuto assistere anche a qualche cambiamento di rilievo. Per esempio "I musicisti di Ciampi", fatta interamente col sassofono da uno strepitoso Nicola Alesini, è stata sicuramente una piacevolissima scoperta notata immediatamente da Maria. Inoltre un brivido di emozione ci ha attraversato tutto il corpo quando, al suono della chitarra di Paolo e del sassofono di Nicola, Claudio ha detto "Frequenze!" e ha continuato a recitare questo pezzo nuovo che parlava di frequenze radio, quasi a voler ricordare Peppino Impastato, essendo il 10 maggio (ma secondo me non è stato del tutto casuale).

Perché per me andare a un concerto di Lolli è sempre come se fosse la prima volta? Anche al cinquecentesimo, come ha detto Capodacqua? Perché odore di rosso? Questa foto presa dal sito di Sebastiano e scattata a Torino una decina di anni fa, che ritrae me giovanissimo (sigh!), il mio amico Andrea soprannominato "Il frate", Claudio Lolli e una bandiera rossa di proprietà di Andrea che poi lui avrebbe firmato, lo dimostra ancora oggi, e cioè che quell'odore di rosso non è cambiato ed è sempre quello che si respira ai suoi concerti e in sua compagnia. Lunedì scorso a Roma, argomenti tanti, dal razzismo leghista, al potere e alla necessità di salvarsene la vita, all'amore visto con gli occhi sia nostri che del potere, al bavaglio che cercano di metterci ogni giorno con nonchalance, non ultima la pubblicità mandata il primo maggio guarda caso sugli zingari lolliani e il loro amore pulito...con tutto questo nero da cui siamo circondati e che tutti voi amici ben descrivete nei vostri blog, respirare un po' di aria rossa è quello che ogni volta succede a un concerto di Lolli, e non sto a dire quanto ne ho bisogno per vivere. Proprio da questo dipende il cercare di non perdermi nemmeno un concerto! :-) E' anche un modo di respirare la stessa aria, che non è quella di un secondino ma quella di persone simili a me.

Nico

lunedì 3 maggio 2010

Auto blu, nuntereggaeppiù

Scommetto che non tutti hanno sentito quello che sto per scrivere, l'ennesima porcheria ovviamente taciuta dalle tante persone che avrebbero dovuto dircelo.

Quello che avete appena visto non è la porcheria di cui sopra, ma una porcheria tutto sommato risaputa della quale di tanto in tanto veniamo informati, anche se non abbastanza secondo me. Probabilmente infatti tutti sappiamo certi numeri matematici, e cioè che siamo i primi al mondo per quantitativo di auto blu, con oltre 600.000 (seicentomila!!!) blue cars, laddove gli interi Stati Uniti ne hanno poco più di 70.000 e le altre potenze europee sono sotto i 60.000!

Quello che invece sono riusciti a sapere in pochi (io grazie a Radio Rock Italia) è quello che stanno architettando, ovviamente sotto silenzio, in questi giorni.

Visto che tutti noi poveri mortali che guidiamo un'auto siamo supertartassati dai limiti di velocità, dagli ZTL, dalle telecamere, e soprattutto da punti della patente e multe che non vengono notificate in tempo e che non sai mai di avere avuto, spesso obbligando a ricorsi che spesso si perdono, questa situazione della foto qui sopra ci piace molto e ci dà un piccolo senso di giustizia. Ma...giustizia ho detto? Appunto, questo è il punto e sta qui la porcheria silenziosa...stanno per approvare un'immunità parlamentare anche per le auto blu. Sì, capito bene! Le auto blu diventeranno esenti da sottrazione di punti della patente e da tutta una serie di multe. Ma quello che fa ancora di più rabbrividire è la motivazione. Il povero guidatore di auto blu viene quasi sempre costretto dal politico, che è sempre in ritardo, a commettere infrazioni per non perdere l'aereo o altre baggianate simili, per cui non è giusto che tale guidatore debba perdere i punti o pagare fior di multe. Peccato però che tale guidatore sia un lavoratore come tutti noi, e che venga preso quindi come capro espiatorio senza nominare chi invece queste multe le dovrebbe pagare e questi punti li dovrebbe perdere.

Riforma della giustizia a 360 gradi, di cui solo 180, per forza di cose, conosciuti :-( Che schifezza!

sabato 1 maggio 2010

Primo maggio di festa

Il mio amico red ha postato un video bellissimo, con sottofondo l'omonima canzone di Claudio Lolli, per me una delle sue più belle in assoluto.
Mi ha fatto ripensare a tante cose, per esempio al mio papà che, come pure Lolli descrive nella canzone, anch'io ho perso l'estate scorsa a ridosso di un giorno di festa (ferragosto).



Questa è una bellissima vignetta di Enzo De Giorgi, il vignettista lolliano più famoso d'Italia (mi ha riportato alla mente il grande Andrea Pazienza, ricordato dai Gang nella bella canzone "Paz", e autore della copertina di uno dei dischi di Claudio meno famosi, "Antipatici Antipodi", ma non per questo meno belli). La vignetta ci dice che anche Lolli e Capodacqua avranno un piccolo spazio al concerto del primo maggio quest'anno.

Buon primo maggio! Ci vuole, è una festa sempre più importante, soprattutto ora che i morti sul lavoro sono sempre più attuali ma sempre meno raccontati, che la crisi esiste ma è considerata finta da chi è al potere, che le tasse sono sempre meno secondo il potere ma in realtà sono di più perché quelle dei ricchi sono spalmate sulla vita di tutti i giorni (vedi i ticket sui farmaci) e quindi ripagate soprattutto dai più poveri (che le pagavano già), che stando a chi ci governa si può ripartire con i consumi quando invece quelli che non arrivano a fine mese sono ancora di più. Soprattutto ora che esistono realtà allo sbando come Termini Imerese, come Porto Marghera, come Pomigliano d'Arco, come le miriadi di aziende tessili del nord Italia. E questi esempi non sono che un lumicino rispetto a tutto quello che c'è in giro. Ma "la televisione ha detto che il nuovo anno porterà una trasformazione..." ...già, caro Dalla, come no! Le cazzate che sto sentendo al mio rientro dalle varie interviste a personaggi di potere fanno rabbrividire e buttano fango sul significato della festa dei lavoratori! Sacconi per esempio! Belle parole le sue, garantire a tutti di poter arrivare a fine mese. E certo, soprattutto se sei proprio tu che stai demolendo le politiche sociali. Come ha scritto il mio amico Ernest, proprio tanta realtà mista a finzione :(

Questa giornata deve servire soprattutto a non arrenderci e a far sentire la nostra forza (nonostante l'Italia sia sesta negli oscuramenti, come Ernest ha scritto), contrapponendoci nettamente alla consolidata abitudine del non dire!

mercoledì 14 aprile 2010

Un ciao geografico a tutti


A presto, ci risentiamo puntualissimi per il primo maggio! :) Ora io e Maria andiamo a disintossicarci un po'.


A proposito, oltre la matematica c'è una mia seconda grande passione fra le materie scolastiche, la geografia, che ho sempre adorato.

A presto allora
Nico

sabato 10 aprile 2010

Sogni ricorrenti

Uno dei miei amici che scrive qui (non faccio nomi, il suo blog è Trib-qualche cosa eheh) mi ha dato da pensare un po' con i suoi pensieri onirici. Ai sogni ricorrenti, che alla lunga cominciano veramente a dar fastidio! Perché, cavolo, quando sono ricorrenti difficilmente sono assistere a un concerto di Claudio Lolli, o di Pierangelo Bertoli, o di Francesco Guccini, o di Fabrizio De André, o di Stefano Rosso, o di Rino Gaetano, tanto per citare quelli a me più cari. Difficilmente sono sogni paradisiaci, dove fai l'amore 10 volte al giorno. Difficilmente sono poter vedere ancora Enrico Berlinguer protagonista della scena politica. Difficilmente sono viaggiare per il mondo con mia moglie! No, i sogni, se sono ricorrenti, sono ben altro!
Nel mio caso ce ne sono due, che mi hanno dato tremendamente fastidio per anni, e che certo sono comuni a molte persone, soprattutto il primo, che per fortuna si è esaurito dopo circa 6 anni da "quella che chiaman la maturità" (tanto per citare la mia canzone preferita di uno di quelli a me più cari). Maturità che io ho pagato a suon di incubi più che di inflazione.

Questo sogno, che ha a che fare in parte con la matematica, anche se di riflesso (la matematica era l'elemento positivo dell'incubo), si è però manifestato non subito dopo gli esami, subito dopo quel 36 che credevo di aver superato agevolmente. Tanto è vero che ho vissuto subito dopo a Messina uno dei periodi più belli della mia vita con i 4 anni di università. Anni in cui studiavo quello che mi andava, cioè matematica, prendendo sempre voti alti molto agevolmente senza troppa fatica, e non quello che mi avevano imposto di studiare, cioè liceo classico. Anni in cui giocavo regolarmente a pallacanestro in serie D con mille soddisfazioni, conoscendo uno degli amici uomini più importanti che abbia mai avuto, Carmelo, pivot insieme a me (memorabili le nostre partite a scacchi)! Anni in cui suovavo la chitarra almeno 4-5 ore al giorno, in cui cantavo Guccini a una mia cuginetta di 1 anno (Nora, ora bellissima ragazza) che impazziva, e scrivevo pure canzoni, che facevo sentire solo a me stesso e a qualcun altro. Appunto. Basket, chitarra e matematica :-) Quindi nulla giustificava il nascere di certi incubi, per cui arrivai alla laurea con 110 e lode senza ricevere alcun regalo dai professori. Ma...dopo la laurea sono cominciati i "guai". Tempo qualche mese di godimento del nuovo titolo...ecco che comincio a sognare di essere nuovamente a scuola, al liceo classico!!! Ma, quel che è peggio, senza aver fatto ancora l'esame di maturità. Non solo. Avendo però la laurea in tasca! Almeno quello, per fortuna, rendeva il sogno un po' meno incubo. Ero a scuola, più grande dei miei coetanei, laureato in matematica (cosa che faceva sì che i miei compagni mi rispettassero parecchio), ma senza la licenza liceale. E gli incubi erano soprattutto dovuti al fatto che venivo interrogato in Letteratura Italiana, o in Dante, o in Storia, ma non sapevo un accidente e arrivavo sempre, durante il sogno, a un mese circa dall'esame con il pensiero che per diplomarmi avrei dovuto studiare forte, cosa che non mi andava per niente, essendo già laureato. Come dicevo questo incubo, iniziato a 23 anni dopo la laurea, si è per fortuna esaurito prima che ne compissi 30. Però mi ha rotto i coglioni da morire!!!
Il secondo sogno ricorrente ha a che fare col basket. Io sono sempre stato molto lento nel vestirmi, soprattutto nel mettermi le scarpe allacciate. E da qui parte il tutto. L'incubo è iniziato più o meno in contemporanea con l'altro, ma quando questo stava per finire. E' stato un po' meno ricorrente, nel senso che è durato sì circa 5 anni (fino a 33 anni circa), ma con una cadenza molto più diradata. Facciamo circa una volta ogni due mesi (mentre l'altro era almeno due volte al mese, che palle). Il sogno consisteva sempre nel non riuscire a giocare tutta la partita perché arrivavo in ritardo! Ma non per colpa mia, bensì perché succedeva sempre qualcosa prima. Una volta si forava una ruota della macchina, una volta l'autobus non passava (questo è successo spesso a Messina, ma io poi mi facevo 4-5 chilometri a piedi e raggiungevo lo stesso la palestra), una volta c'era traffico, una volta si allagava casa, eccetera eccetera... E così arrivavo in palestra sempre quuando il primo tempo era appena iniziato. Ma è qui che l'incubo faceva i danni maggiori! Per dirla alla Jannacci, "El purtava el scarp el tennis"! Già proprio loro! Cazzo, non si volevano allacciare manco a morire. O i buchi non si trovavano, o erano ricoperti da stoffa, o i lacci si spezzavano e non si riusciva a riannodarli, o una delle scarpe non entrava, insomma succedeva di tutto con quelle scarpe. E il risultato era quasi sempre che mi toccava entrare nel secondo tempo, quando andava bene all'inizio, ma a volte anche a tempo inoltrato. Appunto, un incubo!
Per fortuna non c'è stato nessun incubo ricorrente col terzo elemento, la chitarra. Probabilmente perché alla chitarra sono legati solo momenti belli della mia vita.
Un abbraccio a tutti voi amici, e grazie per aver avuto la pazienza di arrivare fino a qui :-)
Nico