Resistente nel tempo

e i miei amici io li ho chiamati piedi
perché ero felice solo quando si partiva...
(analfabetizzazione - claudio lolli)




mercoledì 26 agosto 2015

Una lottatrice come madre


Ebbene sì, ha lottato tanto contro la sua malattia scoperta un paio d'anni fa, come una leonessa, senza piegarsi a nulla e a nessuno, mandando a quel paese chiunque facesse qualsiasi cosa che non le andasse a genio, figli compresi! Non ha mai accettato il fatto di non guarire, mai, e continuava a ripetere che ce l'avrebbe fatta! Anche se era una gran fifona per tante cose!

Spesso la prendevo in giro per tante sue manie, quella della magrezza per esempio visto che per lei erano tutti sovrappeso, o per il fatto che era assolutamente credulona e quindi era facile. Questa foto scattata dalla mia meravigliosa sorella Regina dice tutto! Ora ha raggiunto mio padre mancando proprio nello stesso mese, sei anni dopo. E ha raggiunto anche la grande madre di Nicola.

Il nostro rapporto è stato sempre conflittuale, non eravamo uguali assolutamente, sicuramente io sono molto più simile a mio padre. Per questo si litigava spesso io e lei, e tante cose che stavano bene a uno non lo erano all'altro. Mio papà mi ha insegnato tante cose, fra cui per esempio cercare gli altri senza pretendere di essere cercato! Lei questa cosa non l'accettava, da lottatrice si incazzava se non c'era una relazione reciproca con le persone. Affettività era una delle sue parole più usate. Anche lei mi ha insegnato qualcosa, ovvero lottare sempre per quello che si desidera, non cedere mai, mantenere sempre coerenza e verità! Queste sono le parole di una bellissima canzone di Alberto Bertoli, dedicata a suo padre, che condivido qui sotto e che rispecchia in modo perfetto quello che lei ci ha insegnato.

Un abbraccio
Nico


lunedì 13 aprile 2015

Sono d'accordo con il professor Cambiso...

...ma solo per una cosa, e cioè sulla battuta che ha fatto dicendo "Gli antenati dei calciatori!", sulla quale come sottolineato da Nicola c'è ben poco da ridere, proprio perché vera al 100%. Ormai mi conoscete e sapete benissimo che il calcio non mi piace assolutamente! Fino a qualche anno fa esattamente in questo punto del post avrei potuto scrivere "mi sento anch'io tanto una donna in questo caso", concetto ricorrente all'inizio del libro dello zione! Ma oggi purtroppo questo non lo posso dire più, perché incredibilmente sto vedendo sempre più donne che sono diventate molto più fanatiche degli uomini nei confronti dal calcio. E sì, c'è proprio da dire che in questo caso sono loro che stanno prendendo il peggio di noi, e non noi il meglio di loro, cosa che mi mette addosso parecchia tristezza. La battuta del professor Cambiso si riferisce alla storia dell'Alpe del Tedesco, derivante secondo Cambiso da mercenari tedeschi, esattamemte come sono mercenari i calciatori. Ma questa è l'unica cosa che condivido del professore...la storia raccontata dallo zio Clemente è decisamente più bella :-)

Corradino

Chiudo questo breve post qui...come forse avrete già capito ho iniziato oggi, durante il primo dei due voli odierni, ad appassionarmi e a commuovermi con "Chiudi gli occhi e guarda"...ma prima di chiudere un'altra cosa la voglio citare. Anche io da bambino guardavo tutte le targhe delle macchine che mi giravano attorno, e sapevo inoltre le sigle di tutte le province d'Italia.

Buona continuazione Nico!!! :-) E grazie a Nick! :-)

martedì 31 marzo 2015

Come va?

Esatto, proprio così! Come va? E' il titolo della mail che mi ha mandato Diego l'Alligatore e che mi ha fatto davvero tanto piacere! Direi che sono queste piccole cose quelle capaci di far risvegliare da un torpore e a rimetterti in sesto dallo stress, che questa volta sarebbe stato abbastanza breve visto che avrei scritto sicuramente qualcosa nei prossimi giorni! Proprio per questo ho voluto fare a Dieguito Maradona (tu lo sai bene che mi piace chiamarti così caro amico mio) questa piccola sorpresa, che spero gli sarà gradita, e non solo perché ha intervistato Maria Devigili che, come avete letto, ha ospitato il mio Claudio Lolli nel suo ultimo disco.

Con il mitico Nicola sono in contatto via Facebook, dopo che anche lui ha socialcapitolato se così si può dire, per cui sono abbastanza informato su Corradino :-))) Ora sto aspettando che mi arrivi Chiudi gli occhi e guarda, che devo leggermelo tutto d'un fiato e ne avrò certamente l'occasione nei prossimi giorni, visto che passerò gran parte del mese di aprile in aereo :-)

Anche con altri ho contatti via Facebook, Twitter o WhatsApp, che ormai fanno parte di quella comunicazione veloce dalla quale non sempre puoi esimerti, e lo zione lo sa bene eheheh :) Ed è proprio WhatsApp che mi ha regalato un'altra sorpresa stamattina! Non ve lo potete nemmeno immaginare chi mi ha mandato un messaggio! Il mitico Robidick!!! Mi mancano tantissimo le sue recensioni, alle quali anche io ho dato un piccolissimo contributo, e i suoi post, ma anche lui credo abbia attraversato un momento particolare che gli ha fatto interrompere le trasmissioni. Ma la non chiusura dei suoi blog lascia ben sperare! Un'altra piccola cosa, che si aggiunge a quella di Diego.

Come vi dicevo, ho ripreso a viaggiare e devo ammettere che l'età non aiuta a livello di stanchezza che si accumula. In aereo ho passato infatti anche parte del mese di febbraio e di marzo, andando più volte a Torino, a Parigi e a Stoccarda! Di quest'ultimo tour voglio condividere qui una cosa abbastanza carina, una sorpresa che ho trovato svegliandomi la prima mattina in hotel!



I miei contatti Facebook l'hanno già vista! Fu un risveglio pieno di ricordi! Ai tempi dell'Università giocavo sempre a scacchi, soprattutto con il mio amico del cuore Carmelo, con cui giocavo insieme a basket! Quelle partite erano interminabili! Purtroppo ho un piccolo rimpianto quando racconto questa cosa. Scrissi un libro di scacchi, con problemi al 70% creati da me (matti in 1,2, 3 e più mosse) e 30% ripresi da famosissime partite di grossi nomi come Spassky e Fischer, che con quella famosa finale al campionato del mondo del 1972 mi conquistarono a soli 12 anni, oppure Paul Murphy dominatore incontrastato del diciannovesimo secolo e primo vincitore del campionato del mondo! Fra l'altro anche il grande Che Guevara fu un grande scacchista, come si può leggere in questo bel post! Ebbene, il rimpianto è che prestai questa bozza, che già era stata letta e apprezzata da un editore e...non fu più trovata! E io non ebbi più la pazienza di riscriverlo un'altra volta!

lunedì 2 febbraio 2015

I fazzoletti di papà

E' un po' che non parlo di mio padre, non è stato facile accettare la sua scomparsa per diversi anni, e quello che scrissi nel mio post subito dopo la sua morte ha contribuito per fortuna a rendere quest'assenza meno priva di significato, forse perché dentro di me non è un'assenza. Io vivo di tutto quello che mi ha insegnato, non ultimo il fatto di sbattermene se non sono gli altri a cercarmi e lo debbo fare sempre io, e anche Maria in questo è come me. Forse è per questo che papà la chiamava affettuosamente Mariuccia :-)


C'è anche un'altra cosa che è stata una manna per accettare meglio il fatto di non ricevere più la sua telefonata domenicale, di non avere più i suoi auguri di compleanno la sera prima, di non poterlo più portare con me durante qualcuno dei miei viaggi di lavoro, di non vederlo chiamare tutte le persone a cui voleva bene senza aspettarsi di essere ricambiato. Ve la racconto in un minuto. Qualche mese prima che lui se ne andasse ho fatto una cosa fondamentale per poter essere fiero di me stesso, una grossa iniezione di autostima. Lui era abituato ad andare a Messina a trovare sua sorella, alla quale telefonava tutti i giorni alle 7:40 di mattina, e i suoi cari, almeno tre volte l'anno, per le feste comandate più qualche settimana in estate.

Zia Maria e papà

Da quando arrivarono i primi sintomi della SLA, circa un paio d'anni prima, lui non riuscì più a fare questo viaggio, e ne soffrì particolarmente, lo si capiva da ogni suo discorso e ogni suo riferimento alla zia Maria, sua sorella. E così per Pasqua prenotai il volo Roma-Catania e ritorno, chiesi assistenza per lui in aeroporto, noleggiai una macchina a Catania, prenotai un agriturismo per me e lui e lo portai tutti i giorni da sua sorella e dai parenti. Anche se si vergognava a farsi vedere così, la felicità nell'aver potuto ancora fare questa cosa superò ogni indugio. Furono 5 giorni difficili, sia per me che per lui, ma secondo voi avrei mai potuto perdonarmi di non avercelo portato? Una cosa bella è che esiste ancora nel mio disco fisso la directory "Viaggio con papà", con tutti i documenti del viaggio...e questo post mi è venuto in mente sia perché ho appena rivisto questa cartella, come faccio di tanto in tanto...

...sia soprattutto perché ho appena tirato fuori dalla tasca un fazzoletto.

Uno dei fazzoletti di mio padre

Confesso che questa è una mia mania pazzesca, non ci posso fare niente, ma mi piace tanto :-)  A lui non piacevano i fazzoletti di carta, anche se forse è vero che sono più igienici, e non piacciono nemmeno a me :-) Mia madre mi ha dato i suoi fazzoletti qualche anno fa, sapeva che io ci tenevo, e tuttora non riesco a separarmene. Guai se durante ogni mio viaggio, sia di lavoro che di piacere, in aereo, in macchina o in treno, io non abbia in tasca un suo fazzoletto. Sarei capace di tornare indietro a casa a prenderlo anche se sono già a metà strada da casa all'aeroporto per esempio. Non lo so, è come se in qualche modo lui mi proteggesse!

lunedì 5 gennaio 2015

E te sent quann scinn e scal

E te sent quann scinn e scal di corsa senza guarda'! Quante volte l'ho suonata e cantata, soprattutto insieme al mio amico Gianni...e non solo questa! Stamattina è stato un brutto risveglio. Buon viaggio Pino!
Nico