Resistente nel tempo

e i miei amici io li ho chiamati piedi
perché ero felice solo quando si partiva...
(analfabetizzazione - claudio lolli)




martedì 12 luglio 2022

Guccini e De André: viaggio fra intersezioni e contrapposizioni

Fino a poco tempo fa esisteva un sito, chiamato Brigata Lolli, nato alla fine del secolo scorso dall’idea di alcuni amici che insieme a me erano appassionati del nostro Claudio Lolli, per celebrare in qualche modo molti di quei cantautori che non avevano avuto quella visibilità e quel rispetto che avrebbero meritato, e si scelse Lolli proprio come simbolo, visto il suo costante interesse per gli ultimi. Questo sito anno dopo anno si riempiva di contenuti bellissimi su tantissimi personaggi sconosciuti, che avevano scritto e cantato cose bellissime, ma anche di aneddoti e storie legate a personaggi della musica più conosciuti. Questo sito purtroppo è scomparso dal web per motivi a me sconosciuti 😟 Ecco perché vorrei iniziare a riproporre qualcuno dei miei scritti che erano ospitati in quel sito, e inizierei con questo viaggio fra intersezioni e contrapposizioni su Guccini e De André, che mi sembra davvero bello riproporre. Si tratta del mio punto di vista su alcune cose che questi due grandissimi cantautori avevano in comune e altre in cui differivano, spero che vi piacerà.

Foto storica di De André, Guccini e Lolli

"Un anno è andato via; della mia vita già vedo danzar l'altro che passerà. Cantare il tempo andato sarà il mio tema, perché negli anni uguale sempre è il problema." (Francesco Guccini)

Che fatica fare un tema, ragazzi! Non è mai stato il mio forte, lo riconosco, preferivo navigare fra numeri ed equazioni. È dal liceo che non mi cimento più con questo tipo di esercizio, e nonostante qui si parli di due dei miei miti, vi confesso che non è affatto semplice e che mi stanno venendo mille paure di arenarmi senza riuscire più ad andare avanti. Forse se fosse stato un problema di Algebra o Geometria non sarei qui a preoccuparmi 😊

E visto che ho tirato in ballo l'Algebra e la Geometria, da buon matematico non posso che cominciare questo viaggio con un qualcosa che, per certi versi, può considerarsi contemporaneamente intersezione e contrapposizione per Francesco e Fabrizio, un qualcosa di molto importante per entrambi vissuta sia dall'uno che dall'altro con molta serenità e naturalezza, ma con cui ciascuno si confrontava a modo suo. Si tratta del "vizio" e del loro rapporto con esso. Entrambi avevano un ottimo rapporto con il vizio, diventava una cosa positiva che aiuta a vivere meglio e con la quale si convive facilmente, un qualcosa che sicuramente si adatta a ogni persona, identificandola. Questa può considerarsi l'intersezione. Ma dove sta la contrapposizione? Sta nel modo in cui essi lo vivevano e negli strumenti che entrambi hanno scelto per identificarli. Per Fabrizio la sigaretta, da sempre una compagna di vita e senza la quale non si fa nulla, non un concerto, non una delle poche interviste, non il contatto con la gente, la sua gente. Anche Francesco è un gran fumatore, ma non ha scelto questo per identificarsi. Lui si identificava con il vino, quel vino a cui non avrebbe mai rinunciato per tutto l'oro del mondo, e con cui non si fa nulla, non un concerto (se potesse si porterebbe il bicchiere anche durante un'intervista), non il contatto con la gente, la sua gente. E quale palcoscenico migliore di quello dove i due artisti si esibivano per capire questa loro identità, anche in questo contrapposta. La sigaretta di Fabrizio denotava una persona molto timida e riservata, che dà molto a chi lo sta ascoltando comunicando attraverso la propria solitudine tramite quella della sua eterna sigaretta, sempre accesa accanto alla sua chitarra. È come se dicesse "Amici, quello che sto facendo lo sto facendo per voi, e proprio per questo ho bisogno di chiudere la mente mentre canto, perché solo così riesco a darvi il massimo, cioé tutto me stesso!". Il vino di Francesco invece denotava una persona molto estroversa, un compagnone, che riesce a dare molto nel momento in cui coinvolge tutti nei suoi monologhi ridendo e scherzando, e proprio questo stava a significare quell'eterno bicchiere di vino su una mensolina in mezzo al palcoscenico, che è quel vino con cui ci si riunisce con gli amici a cazzeggiare, quel vino con cui ci dice "Amici, beviamo e scherziamo insieme, perché solo così la serata acquista più valore!". Tutto questo crea una grossa intersezione, e cioé che entrambi si ponevano a noi che li amiamo così come sono, senza fronzoli, e sempre con grande affetto.

Una qualità per me importantissima che li accomuna molto è rappresentata dalle loro prese di posizione secche e decise, particolare presente in modo anche più forte in Lolli e Bertoli, e da qui si capisce perché anche Lolli e Bertoli mi piacciano molto. È già difficile schierarsi politicamente quando si è personaggi come loro, e tutti e quattro lo hanno fatto, ma una volta schierati prendere posizione non è comunque facile, è scomodo.

Il viaggio fra le intersezioni prosegue con due canzoni bellissime, Inutile e Rimini. Non a caso entrambi hanno scelto Rimini come città simbolo di una storia triste, la prima in piccolo (una triste giornata d'amore) e la seconda in grande (la distruzione del popolo dei nativi americani). Frasi come "e dire che volevo regalarti un compleanno un pò diverso" e "non regalate terre promesse a chi non le mantiene" vogliono forse anche rappresentare la consapevolezza, che i due artisti avevano, che purtroppo non sempre le cose vanno come dovrebbero andare, anche per l'ipocrisia dei potenti ("abortire l'America e poi guardarla con dolcezza"). Ma le due Rimini portano anche alla luce una delle maggiori contrapposizioni esistenti fra i due artisti, piu diretto l'uno nei suoi racconti ("deserta nell'estate in ogni simbolo imbecille e vacanziera"), più ermetico l'altro nelle sue poesie ("non fate più scommesse sulla figlia del droghiere"). Ma questo è naturale, la poesia è sempre stata più ermetica della prosa, e infatti ecco, da questa analisi emerge quella che è forse secondo me è la contrapposizione più bella fra Guccini e De André , perché è quella che caratterizza ciascuno dei due: Francesco era più un cantastorie, perché metteva in versi la prosa, cosa non facile per altro, Fabrizio era più un poeta che con la sua voce inconfondibile parlava cantando attraverso i versi delle sue poesie. E non potrebbe essere diversamente, perché senza questa caratterizzazione probabilmente nessuno dei due sarebbe stato quello che è stato.

Ecco, questo è quello che scrissi più di 20 anni fa, rivisto con senno di poi, e che fu pubblicato sul sito della Brigata Lolli. Una cosa bellissima che mi viene in mente, e che ha dell'incredibile, è che anche Lolli scelse Rimini per raccontare una storia per lui non bellissima, ovvero la storia di quell'Adriatico che lui era costretto a sorbirsi per andare al mare con i genitori, e che spesso anche dopo continuò a perseguitarlo quando andava a fare i concerti nelle Marche, in Abruzzo, Molise o Puglia, e doveva prendere il treno da Bologna costeggiando tutto l'Adriatico! Sicuramente questi erano e rimangono pensieri miei che si prestano a tante opinioni diverse, ma soprattutto se ne possono trovare altre, sia di intersezioni che di contrapposizioni. Però fu carino scrivere un post come questo e, soprattutto, riuscire a completare il mio tema 😂😊

PS. Intanto come regalino vi metto qui questo link a un cruciverba interamente dedicato a Guccini, appunto il Gucciverba, che contiene tutte le definizioni attinenti al Guccio e che qualcuno di voi sicuramente conosce già 😊 Lo creai per gioco in quell'epoca in cui scrissi il post che vi ho riproposto, e che poi fu scoperto e ospitato su uno dei siti importanti dedicati al maestrone di Pavana.

14 commenti:

  1. Ben ritrovato, Nico!
    https://twitter.com/MauroV1968/status/1546898960324902913

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    1. Ho letto il tuo tweet e sto ancora ridendo, ovviamente ho ritwittato. You made my day 😉 Grazie di cuore ❤️🙏🏻

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  2. Due grandi, senzadubbiamente, anzi: 4 grandi (che ci mettiamo dentro pure Lolli e Bertoli).
    io ho sempre sentito più affine Guccini, più semplice e diretto, e anche per le armonie che vanno in risonanza con le mie corde interiori.

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    1. Ciao Alberto, grazie di essere passato! Anche io da ragazzo sentivo un po' più affine Guccini per gli stessi motivi che hai detto tu! Poi da quando ho conosciuto Lolli di persona non c'è più stata storia, anche se mi sono sempre piaciuti tutti e quattro :-)

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  3. Bella l'idea di ripubblicare i tuoi post della Brigata Lolli. Bella l'incertezza rincuorata con la parola della matematica, "intersezione". Dopo provo a compilare il Gucciverba :) Un caro saluto, felice di (finalmente) rileggerti

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    1. Grazie amica mia per questo commento che mi è piaciuto particolarmente, soprattutto perché hai colto perfettamente uno dei punti chiave dettati dal concetto di intersezione. Poi mi dirai come te la sei cavata col Gucciverba :-) Per quanto riguarda la mia presenza qui, negli ultimi due anni di covid sono mancato parecchio...ma ora come hai visto c'è tutta l'intenzione di mancare al massimo per qualche settimana! Ho ancora qualcosa da ripubblicare, lo farò al più presto! Un abbraccio

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  4. Beh, Nico, questo non lo avevo letto. E se penso che eravamo già intorno ai quaranta forse era già tardi per riprenderci la giacca, rimetterci il cappello e vederci lì. Comunque l'abbiamo fatto, e ce l'ho piantato dentro.
    In ogni caso sono abbastanza d'accordo con quanto hai (avevi) scritto: sulla prosa e la poesia e anche sui vizi - che non so se sono vizi ma comunque io li coltivo entrambi, in quanto chiuso con alcuni e aperto con altri, e solo alla mia dipartita scoprirò quale dei due sarà stato più carogna dell'altro - un po' meno sullo schierarsi.
    Ora, a parte le divergenze che possono esserci tra un anarchico e un socialista, ho sempre pensato alla difformità nel raccontare storie, in generale, immaginando anche il futuro e raccontare storie dando la percezione di averlo visto. Fino a una decina d'anni fa mi addormentavo nei mesi estivi con un frinire di cicale che mi accompagnava per tutta la notte, e per circa tre anni anche col canto di un usignolo posato su una quercia a pochi metri di distanza. Il canto dell'usignolo è scomparso all'improvviso mentre il frinire delle cicale è scomparso così lentamente (evidentemente anche le cicale sono scomparse lentamente) che me ne sono accorto solo riascoltando dopo parecchio tempo la domenica delle salme. Così ho pensato che anche Fabrizio questa pace futura vecchia di trent'anni, assai più terrificante, non l'aveva vista ma solo immaginata.

    Un abbraccio (generale)
    Ezio

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    1. Grande Ezio, bellissimo commento, e il tuo esempio sulla domenica delle salme è abbastanza azzeccato secondo me...però questo conferma anche di quanto in fondo tutti e due si siano schierati a modo loro...a parte La locomotiva, se penso a Canzone di notte n. 2 o a Canzone del maggio non posso fare a meno di ritrovarmi dentro e schierarmi anche io! Ci dobbiamo rivedere presto amico mio, fatevi sentire che si organizza 🤗

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    2. Sì, Nico, non c'è dubbio che tutti e due (anzi quattro) si siano schierati in un modo o nell'altro. E di questi, in ordine temporale, Guccini è stato il primo che ho apprezzato, poi è arrivato Bertoli e di seguito De André e Lolli. Ma poiché ho sempre sostenuto di arrivare alle mie conclusioni più per contrarietà che per tempo le carte si sono ben mescolate. La mia passione per De André la conosci già, per Lolli non ho parole da aggiungere a un grazie...
      Ma penso anche che oggi si viva un periodo più caotico e convulso di allora e che lo schierarsi perché il nemico del mio nemico... beh, trai tu le conclusioni. Tanto per capirci gli "ha stato Putin e i "fuck Putin" li odio in maniera viscerale, entrambi.
      Penso a quel movimento nato a Siattle e assassinato a Genova e a parte dei superstiti di esso, diventati chi improvvisamente chi lentamente liberisti e globalisti oltremodo malthusiani. Penso ai compagni affogati cadendo dentro quel pentolone di liquame umano che hanno dimostrato essere (qualcuno aveva dubbi?) i cinquestelle. Penso al nuovo movimento proposto da Toscano, con dentro una paccottiglia variopinta dall'odore fetido e pronta a riscrivere con parole nuove moderne e suadenti il Mein Kampf. Penso che la scelta che ci viene proposta tra i nazisti dell'illinois e i fascisti di sinistra della Silicon Valley sia assai peggio di quanto predetto da Huxley e da Orwell. Penso che la scienza sia un patrimonio inestimabile, che debba seguire il suo metodo sempre e a costo di e che debba servire per intero l'umanità intera e lasciare niente al mercato e al potere. Penso anche, infine, all'inferno in cui il mercato ha precipitato le nostre vite e mi viene in mente l'inferno dei viventi di Calvino, in merito al fatto che, essendo costretti a viverci, si abbisogna di far finta di non vederlo oppure cercare qualche anfratto in cui l'inferno sia un po' meno inferno, e fare con attenzione quel che si può per allargarlo.
      In ultimo credo di conservare ancora un briciolo di autostima, più che sufficiente a permettermi di dedurre e di supporre, magari sbagliando, spesso o di tanto in tanto. Se ne fossi saturo sarei fottuto.

      Il solito grosso abbraccio e per il resto ci sentiremo in privato.

      Ezio

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    3. Le cose che pensi caro Ezio sono assolutamente valide, e mi sono piaciute molto le considerazioni che hai fatto, particolarmente la contrapposizione che è poi un'intersezione fra nazisti dell'Illinois e fascisti di sinistra. Sul concetto che hai espresso "lo schierarsi perché il nemico del mio nemico" che oggi sto vedendo in troppi compagni incazzati perché se ne è andato Draghi, che è sempre stato un nemico, io dico che non mi turerò assolutamente il naso quando andrò a votare...chi vuole intendere intenda 😉 Baci a te e Paola

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  5. Peccato Nico caro che questi tuoi post siano spariti così belli così sempreverdi. Io ti consiglierei di riscriverli. Si parla di così poche cose ora , magari di troppe ma senza importanza. Si scrive qualcosa perchè si è del mestiere, ma poi si dimentica. Come si possono dimenticare questi due nomI. così diversi ma cosi simili tra di loro , fra i loro vizi e le loro virtu'
    Negli States c'era un teatrino dove si sentiva " Creuza de ma"voluta da David Byrne e si presentava come la migliore musica che fosse mai stata scritta. Si diceva soltanto un peccato per le parole che non si capivano, ma forse , se non si è di Genova o almeno Liguri, non si riuscivano a capire lo stesso. Eppure era ed è rimasta una nostra piccola perla.. Scrivi ancora queste cose Nico, non possono essere perdute.
    Ti voglio bene!

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    1. Nellina, tesoro mio, ma tu così mi fai commuovere per davvero ❤️ Ieri quando ho letto il tuo commento mi sono venuti gli occhi lucidi 🤗 Ti voglio bene anche io lo sai, e voglio venire davvero a trovarti a casa dopo le feste, ieri ne parlavamo con mia moglie 😊 Grazie per l'apprezzamento per quello che ho ripubblicato, ne ho ancora almeno un paio di ripubblicazioni da fare, anche se come dici tu dispiace che un patrimonio come quello della Brigata Lolli sia sparito. Ho sorriso per l'aneddoto su Creuza de ma', grazie per avermelo raccontato 😍 Un bacio grande Nellina 😘

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  6. Mi pare davvero un’ottima idea Nico e poi due perle d’autore
    un abbraccio

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    1. Grazie Luca, ne ho almeno un paio da ripubblicare di questi articoli, lo farò fra agosto e settembre 😊 Tanto ormai piano piano sto riprendendomi questo luogo, che poi è casa mia ma aperta a tanti piedi come te 😀🤗 Dammi un bacio a Greta e saluta la tua compagna 😘

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