Resistente nel tempo

e i miei amici io li ho chiamati piedi
perché ero felice solo quando si partiva...
(analfabetizzazione - claudio lolli)




domenica 16 novembre 2014

Manda un sms al 4eccetera

Devo dire la verità, sebbene sappia che potrei attirarmi le ire di tante persone. Ma so che devo dirlo, e mi pare giusto farlo qui. Condivido la maggior parte delle battaglie che si trovano dietro all'invio di tutti questi sms di aiuto e solidarietà, e so bene che cosa succederebbe per esempio per tanti bambini che muoiono di fame se questi sms non venissero più inviati. Però non posso nascondere tutta la mia rabbia per l'utilizzo di questo mezzo. Un utilizzo che scarica completamente i governi dalle loro responsabilità, che confidano sempre di più solo ed esclusivamente sulla solidarietà della gente comune la risoluzione di certi problemi, senza rimetterci neanche un centesimo! E sì, proprio così! Ogni sms è completamente a carico della persona che invia perché non viene detratto dalle tasse e quindi gli stati, che hanno le responsabilità maggiori della mancata suddivisione delle ricchezze, continuano a non fare nulla per chi ha meno e a pensare solo alla crescita economica dipendente sempre di più dalle ricchezze che certi privati possono accumulare.

Io non mando mai nessun sms. Preferisco fare in quest'altro modo. Ogni anno faccio due donazioni molto più importanti e ufficiali almeno a Telethon, in ricordo del mio amico Gianni, e all'associazione AISLA, in ricordo di mio papà. Nonostante l'incazzatura del fatto che Renzi abbia tolto fondi alla SLA, cosa che conferma quanto dicevo sulle famose responsabilità. Altrimenti come si farebbe ad abbassare le tasse a chi non ne ha proprio bisogno, ma senza il cui sostegno i possessori di poltrona sarebbero spacciati? Quindi, tornando a noi, niente invio di sms in nessuna delle trasmissioni associate, che fra l'altro si fanno anche pubblicità facendone alla propria rete e alla propria azienda, che spesso è Mediaset. Inoltre, quando capitano certi eventi come i grandi terremoti e maremoti o la situazione lacerante che attualmente sta vivendo la nostra Genova, invece di alimentare la propaganda dei media con gli sms, vado sempre a cercare in rete come e dove effettuare una donazione, e la faccio con metodi tracciabili.


Infine, nel momento in cui dovrò compilare il 730 intorno ad aprile dell'anno successivo, metterò sempre il totale di tutte le cifre donate. Almeno così ho la certezza che anche il mio Stato contribuirà alle mie donazioni, anche se solo per il 21%. Cosa che dovrebbe fare sempre, insieme a tutti gli altri stati, mettendo in secondo piano le leggi del mercato e della crescita economica, perché sono le persone a essere importanti prima di tutto. Ma quasi mai purtroppo questo viene compreso.

17 commenti:

  1. Di sicuro non ti attiri le mie, di ire. Nemmeno io uso mai il mezzo sms (che fra l'altro odio a prescindere come mezzo in sé). E poi l'esagerata moltiplicazione di richieste tramite grancassa televisiva si è fatta insopportabile: per non fare "ingiustizie" quanti ne dovremmo mandare, venti al giorno? Dopodiché, quanto rimarrebbe della pensione di mio padre? E tutte queste organizzazioni, terranno per sé solo i soldi per star dietro alle spese o riterranno eticamente giusto guadagnarci sopra, con la scusa che comunque veicolano "del bene"? A me ispirano antipatia, soprattutto quando usano come testimonial (pagati?) odiosi personaggi straricchi e famosi, che dall'alto dei loro pulpiti miliardari intimano a noi, caccolosa plebaglia, di dare un contributo: perché non lo danno loro?

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  2. Non ti attiri neanche le mie di ire. Hai semplicemente ragione.

    Per lo stesso motivo io (oltre a non mandare sms) non vado mai a concerti o partite di beneficenza: il cantante o l'atleta si fanno pubblicità col loro "impegno"... però i soldi li tirano fuori gli spettatori (in questo ammiro Vasco Rossi: una volta dichiarò che lui non fa mai concerti di beneficenza, bensì fa solo beneficenza).

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  3. Sai Nico in questo tuo post non c'è neppure una virgola da cancellare poiché è perfettamente uguale a quello che penso io riguardo la beneficenza tramite sms o roba simile. Poi c'è il fatto che per ovvie ragioni non mi posso permettere di fare sms e neppure donazioni.
    Un salutone,
    aldo.

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  4. Allora, premetto una cosa: non mi piace dare soldi alla ricerca perché sono dell'idea che sia compito dei governi dare soldi perché la ricerca per la cura delle malattie vada avanti. Non mando sms solidali perché, come te, preferisco utilizzare altre forme (e quella che scegli tu è la migliore).

    Detto questo:

    Non è vero che con gli sms lo Stato non ci rimette nulla perché dall'anno dello Tsunami gli sms solidali non sono più soggetti ad IVA e dunque l'IVA che avrebbe dovuto essere versata allo Stato confluisce nella donazione.

    Ciao omonimo, per qualsiasi delucidazione sai dove trovarmi.

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  5. Un altro aspetto indegno è il commercio che alcuni fanno dei nomi dei donatori, trattati alla stregua di limoni da spremere. Mio padre aveva l’abitudine di aiutare una certa associazione. E così stranamente, col passare degli anni, sotto le feste la nostra cassetta della posta (cartacea) veniva sempre più intasata da richieste di denaro di altre associazioni: prima cinque, poi dieci, poi venti, un indecente spamming, antiecologico e costoso per la comunità, che nei Paesi Civili è proibito dalla legge. Un’Amazzonia disboscata. Una devastazione di testicoli. Una vergogna.

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  6. Io ti quoto in pieno caro Nico, perchè la solidarietà è strabella (e io ne ho fatta tanta per mia volontà e per puro amore) ma non si sconfigge (a mio avviso) ciò che nel mondo va "storto" a suon di soldi. Bisogna capirne le cause più profonde e smuovere la testa (ed i comportamenti) delle persone. Educarle sin da piccole, per far si che si eviti violenza (guarda i soprusi su tutti gli esseri più deboli), la disparità di ricchezza assurda tra le popolazione e dentro parti di esse (parliamo di ridistribuzione dei beni primari?!).
    Insomma oggi ci mettiamo una pezza con un sms, domani ci ritroviamo una voragine. Imparare a non "rompere" più il tessuto morale mi sembra un'idea migliore...
    Un abbraccio

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  7. Caro @zioscriba, l'avversione principale è proprio per quello che dici, ovvero il fatto che personaggi straricchi sfruttino questi mezzi per farsi pubblicità. Secondo me dovrebbero impedire che questa gente possa fare pubblicità, si creerebbero molti posti di lavoro in più, è una cosa che ho sempre sostenuto. Per non parlare della divulgazione dei nomi con una legge sulla privacy che permette di bypassare ancora più di prima. Almeno prima non ti obbligavano a inserire i tuoi dati per far sì che le transazioni andassero a buon fine!

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  8. @Mauro, io pure ho sempre mal sopportato tutte queste partite di beneficienza, dove tutta questa gente "offre" la propria popolarità per beneficienza. Io non vedo il minimo sforzo in questo!

    @Aldo, mi tocchi un tasto decisamente importante! Il fatto che con tutte queste trasmissioni spesso fanno sentire inadeguate anche le persone che non possono permettersi di donare! Assolutamente scorretto secondo me. Soprattutto perché quanto ciascuno dona non è mai commisurato a quanto effettivamente può. Se un Totti dona 100 euro è più riverito di un impiegato che ne dona 10. E invece dovrebbe essere il contrario!

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  9. Buono a sapersi @Omonimo, fa piacere sapere che l'IVA non è più conteggiata. Restano però i dubbi di Nicola su che fine fanno questi soldi. E soprattutto non è certamente il discorso dell'IVA il più seccante, ma sia quello che dici tu sul fatto che dovrebbero essere gli Stati a risolvere questo tipo di problemi, sia tutta la pubblicità gratuita e lo sfruttamento indegno della situazione da parte dei media e dei personaggi che non ne hanno certo bisogno. Però in ogni caso ritengo più valida una donazione scaricabile in dichiarazione. Calzante l'esempio di zioscriba su quello che succederebbe alla pensione di suo padre se dovesse mandare tutti gli sms che chiedono.

    Grazie delle tue parole @Sarah, so bene quanta e che tipo di beneficienza tu faccia e abbia sempre fatto giorno dopo giorno e sei un esempio per tutto quello che fai e che sei! Anche tu tocchi un tasto fondamentale, quello dell'educazione, che rivela tutte le sue carenze giorno dopo giorno. Se esiste chi parla in un certo modo, chi si comporta come detto dai leghisti maturando odio e intolleranza, difficilmente riusciremo a uscirne e questo è conseguenza di ciò che non è stato mai insegnato! Il discorso dei beni primari è inaccettabile! Un abbraccio forte

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  10. Ci sarebbe da dire che questi contributi di solidarietà sono spesso gestiti da comitati o associazioni e finiscono in ogni caso sempre dentro una banca, con tutto ciò che ne consegue, prima che una piccola parte del racimolato raggiunga coloro cui sono destinati. Delle tasse che ci si vanno o non ci si vanno a pagare, detto tra i denti, mi interessa il giusto.
    Consentimi questo sproloquio, Nico: quello che chiamiamo contributo o atto di solidarietà ha una denominazione precisa: "carità". In nome di questa si accetta con piacevole rassegnazione la diversità fra umano e sub-umano. Il diverso è diverso in quanto povero, non povero perché diverso.
    Lascerei da parte il governo e la sua responsabilità: il governo è un mattatoio, così come lo Stato è un felino!
    Se poi vogliamo parlare di eventi una volta eccezionali e ora sufficientemente comuni, come ciò che è successo a Genova e non solo a Genova, direi che il colpevole non è assolutamente difficile da trovare e che l'obolo solidale all'associazione o al comitato tal dei tali non risolve i problemi né della città né di chi ne è rimasto vittima, semmai va ad ingrassare chi ha responsabilità. Come per ciò che riguarda la ricerca scientifica (vedo che ne accenni nel post) dico subito che la considero una battaglia persa. Per il fatto che l'incidenza delle malattie che portano alla tomba e quelle autoimmuni è in netto aumento e che per ognuna che si riesce a tenere sotto controllo ne spuntano fuori altre dieci nuove, inspiegabili e oscure. Per il fatto che ho sempre considerato la medicina non è scienza ma una sorta di artigianato. E non ultimo che per il fatto che la ricerca non è finalizzata all'attenzione, al trattamento o all'assistenza bensì unicamente al profitto. Se così non fosse l'Africa non sarebbe un serbatoio di cavie.
    Comincio a pensare che nel dualismo fra Pasteur e Béchamp avesse ragione quest'ultimo.

    Insomma, disquisendo di carità, solidarietà, associazioni e comitati m'hai fatto tornare in mente una discussione di tanti anni addietro dentro un newsgroup o una mailin-list (non ricordo bene) su una frase di Lars Von Trier, regista, rivelatosi col passare del tempo assai ambiguo. Parla di un comitato per la pace ma i comitati hanno più o meno tutti lo stesso fine: osservarsi. La metto qui, magari c'è qualcuno tra coloro che ti leggono che non la conoscono.

    "Il popolo del mondo è come due tribù nel deserto, una tribù vive in un paese con un pozzo, l'altra in un paese senza pozzo. La tribù con il pozzo vuole la pace, l'altra non vuole la pace, vuole l'acqua! La tribù senza pozzo forse è meno civilizzata, non ha una parola per dire pace, ma ne ha una per dire sete che, data la situazione, è più o meno la stessa cosa. Il Comitato per la Pace nel paese con il pozzo, è buono, saggio, gente bella che non ha sete, perciò ha tempo ed energia per il comitato. La gente con il pozzo parla molto di premi per la pace da dare ad altra gente che vive nel paese con il pozzo. Quelli del paese senza il pozzo non parlano molto di premi per la pace."

    Un abbraccione

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  11. Ah, Nico, ho dimenticato il mio nome nel lungo commento poco sopra:-)

    Ezio

    E così ti pigli un altro abbraccio

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  12. Concordo!
    Non voglio sostituirmi a chi ha la responsabilità e il potere di agire verso chi ha bisogno di aiuto.
    Non voglio regalare alibi a nessuno.

    Quando pratico la solidarietà, lo faccio laicamente e concretamente, in modo tracciabile e dichiarabile sull'apposito modello.

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  13. Concordo, è tipico delle cosidette democrazie neoliberiste scaricare il "sociale", salvo poi fare baracconate per farsi vedere "buoni" alla tv e magari staccare qualche assegno in diretta (chiapperi, con quanto guadagnano, per loro sono bruscolini con ritorno d'immagine). Sms ne ho fatti, credo solo ad Emergency...

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  14. Ciao Nico
    a volte ho fatto il fatidico sms... quello che dici è vero però. Ormai sembra una routine catastrofe-numero verde già pronto.
    Invece di prevenire invece di curare ora ci fanno digitare e le istituzioni se ne fotto mentre i soldi quelli presenti vanno ovunque tranne che nella direzione giusta...

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  15. Grande @Ezio, il tuo discorso non fa una grinza, anche se va un po' al di là rispetto a questa piccola disquisizione sugli sms, che poi alla fine non è neanche tanto piccola. Ce ne sarebbe però da scrivere sul ruolo vergognoso delle banche capaci di sfruttare perfino il mercato delle donazioni per i propri benefici, sulle responsabilità a livello globale, che non sono come dici tu difficili da trovare, sulle disparità che ci sono, ma che non ci consentono di aspettarne l'improbabile eliminazione per dare il nostro aiuto, senza il quale tante persone non sopravviverebbero. Lunga la lista, e ogni cosa che si dice fa incazzare. Un abbraccio a te

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  16. @Berica ancora una volta emerge fra noi una forte sintonia, dimostrazione che non siamo affatto soli, cosa non trascurabile nel contesto attuale. Grazie

    @Diego, fai bene a fidarti di Emergency che è una di quelle istituzioni più credibili...anche dalle modalità di presentarsi ai suoi sostenitori. Anche qui però io sarei più per una donazione, anche se quanto detto da MimmoBaol mi ha in parte convinto, escludendo la parte che riguarda la vergognosa pubblicità gratuita legata all'invio di sms.

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  17. Trovo molto azzeccato e calzante caro @Ernest la frase "routine catastrofe-numero verde già pronto", non avresti potuto dirla meglio!

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