Resistente nel tempo

e i miei amici io li ho chiamati piedi
perché ero felice solo quando si partiva...
(analfabetizzazione - claudio lolli)




venerdì 1 aprile 2022

Codice rosso

In questi ultimi anni tremendi, in cui siamo passati da una pandemia devastante arrivando, proprio quando si cominciava a scorgere la luce all’orizzonte, a toccare il fondo addirittura con una guerra che non fa bene a nessuno e che vede gli interessi economici al primo posto nelle agende di tutti i potenti e sovranisti (altrimenti si sarebbe data la medesima importanza anche a tutte le altre guerre che da anni riempiono il nostro pianeta), risvegliando anche gli istinti guerrafondai di tanti capi di stato…in questi ultimi anni tremendi in cui nel mio caso c’è stato anche il fatto personale importante di un’uscita forzata dal lavoro, sì con un accompagnamento tutto sommato buono, che però non toglie la tendenza del mondo del lavoro attuale di considerare le persone come numeri, e non come esseri umani…dicevo, in questi ultimi anni tremendi in cui è successo e sta succedendo tutto questo, è stato un tutt’uno riprendere in mano questo bellissimo libro, scritto dalla mia compagna di scuola e amica Donatella Galante a cui voglio molto bene, e rileggerne alcuni dei passi più significativi.

Codice rosso, di Donatella Galante

In questo libro, che si chiama appunto Codice rosso, attraverso il filo conduttore rappresentato dal lavoro continuo delle strutture mediche di soccorso del 118 e che tutti abbiamo apprezzato durante la pandemia, Donatella tratta con dolcezza e con delicatezza diversi temi, fra cui i principali sono quello dell’amicizia, quella fra una dottoressa e un’infermiera del 118 (ma non solo), e quello della prevaricazione e della corruzione nel mondo del lavoro, in cui molti manager sono sempre pronti a esaltare sé stessi con azioni senza scrupoli e considerando i propri riporti non come persone, ma solo come mezzo per soddisfare egoisticamente le proprie ambizioni (Donatella ha scelto di identificare questi manager attribuendo il cognome Rospetti al protagonista negativo del libro 😂), e non manca il tema dell’amore, vissuto intensamente sia da Cassandra, l’infermiera nata ribelle protagonista del romanzo, e sia da due ragazzi omosessuali. Nel libro si scorge benissimo anche un evidente, anche se potrebbe sembrare velato, sfondo politico e antirazzista, che va da una critica anticapitalista e quindi tutto sommato non certo filo-americana, a una forte determinazione nella difesa sacrosanta, attraverso i fatti non solo a parole, del mondo LGBTQ denigrato dalla politica attuale (abbiamo visto tutti che deriva squallida c’è stata in Parlamento quando non è passato il DDL Zan), invitando a voler essere ognuno sempre sé stesso indipendentemente da quello che possono pensare gli altri. Donatella riesce a parlare con dolcezza anche a volte attraverso parole forti e decise di una dottoressa, Laura Gentile, che volutamente ricorda la stessa Donatella, visto che infatti è anche lei una bravissima dottoressa del 118. Laura spesso sembra dura nella sua amicizia con Cassandra, anche quando ha dovuto purtroppo allontanarsi forzatamente. Ma nella durezza c’è amicizia forte, c’è amore, c’è solidarietà…tutte cose che significano tenerci a una persona.



18 commenti:

  1. Il ruolo dei soccorritori del 118 è fondamentale, così come di medici e infermieri.
    Bella l'idea di scrivere un libro che racconti certe vicende dall'interno.
    Fai bene a sponsorizzare l'opera della tua amica.

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    1. Grazie del commento Claudia, sì ti confermo che dalle diverse testimonianze che ho sentito il lavoro del 118 è stato davvero determinante. Questo libro andava assolutamente recensito, anche perché non me lo aspettavo potesse coinvolgere così tanto al di là del 118 stesso! Un abbraccio 🤗😘

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  2. Molto bello. Credo che ci sia molto bisogno di storie così, Specie in tempi come questo in cui sembra tutto piuttosto triste

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    1. È vero Alberto, ne abbiamo davvero bisogno. Occorre sempre cercare il più possibile il positivo (non il tampone però 😂) in qualsiasi stralcio di vita!

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  3. Lo voglio. Sempre meglio, in quanto più veritiero ed emozionane delle varie 'serie' TV.

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    1. Cristiana!!! Che bello averti di nuovo qui 😘 Come vedi stavolta sto facendo sul serio nell’aver ripreso a scrivere qui 😊 Sì, te lo consiglio, lo leggerai tutto d’un fiato! In effetti la mia compagna di scuola mi aveva detto che voleva proporlo come serie TV 😂 Ti abbraccio 🤗

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  4. Molto interessante, anche perché in questi anni di merda, proprio infermieri e medici hanno pagato il prezzo più alto, da malattie e morti professionali, ad obblighi assurdi ai quali sono sottoposti ora forse solo ora (mi riferisco al famigerato gp). Una lettura di sicuro interesse, per i temi che hai sottolineato.

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    1. Grazie Diego! Sì, come ricordi tu e come ha detto Claudia, questa lettura è importante perché racconta queste vicende vissute dall’interno. Ma non è solo per questo. Quando Donatella mi disse per la prima volta del libro pensavo esattamente a questo, ovvero al racconto di episodi tipici da strutture dì soccorso…e invece mi ha stupito più di quanto pensassi perché è riuscita a farne uscire un bellissimo romanzo. E ti confesso che l’aspetto politico, antirazzista e anticorruzione è forse quello che mi è piaciuto di più 🤗

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  5. Bravo Nico, un'importante testimonianza diretta,sicuramente realistica e non retorica. Quanta forza d'animo ci vuole in taluni contesti!

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    1. Grazie Saretta, hai proprio ragione, so che Donatella non si è risparmiata, come tutti coloro che lavorano nelle strutture di soccorso. Lei inoltre ha un carattere forte che la fa sembrare appunto dura, come il personaggio del suo libro, ma è una persona che dà molta importanza alle persone, e dà tutta sé stessa per gli altri.

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    2. Ci vuole una robusta corazza per affrontare taluni contesti!

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    3. E già, assolutamente Sara! Io non ne sarei mai capace di riuscire a mantenere quella lucidità necessaria.

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  6. Molto bella questa tua recensione caro Nico.
    Ho avuto modo di vedere come si lavora in questo campo. Personalmente vissuto in mille esperienze personali e perché ho conoscenti ed amici che ci lavorano. Ma spesso non hanno voglia di parlare di ciò che accade in questo settore e li comprendo. Quanto non sappiamo.
    Complimenti alla tua amica per questo suo libro.
    Buona serata ed abbraccio.

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    1. Grazie cara Pia! 🤗 La mia compagna di scuola mi ha detto che questa è la recensione più bella che lei abbia ricevuto, il che mi ha lusingato tantissimo, soprattutto detta da un medico con animo umanistico a un matematico come me 😊

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  7. un ruolo fondamentale Nico, spesso dimenticato dalla Stato, messo all’ultimo posto. Grazie a tutti coloro che si danno da fare per farlo funzionare.

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    1. Mi unisco totalmente al tuo ringraziamento caro Luca! Nonostante molti ipocriti abbiano sfruttato il loro lavoro solo per fini propagandistici, quello che resta sono le storie di ogni persona che loro hanno contribuito a salvare!

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  8. Bella recensione! Invoglia la lettura.
    Gli operatori sanitari sono stati "tirati per la giacchetta" da più parti e sono diventati prima eroi e poi reietti. Il loro preziosissimo ruolo, la loro professionalità maturata con lo studio e con i sacrifici, è banalizzato e squalificato. Mi unisco ai ringraziamenti di @Ernest

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    1. Grazie amica mia per esserci sempre! E' stato bello assaporare la parte "romanzo" di vicende personali che, collocate all'interno di un contesto duro come quello vissuto ogni giorno dalle strutture sanitarie e che nel libro si percepisce, ne alleggeriscono la durezza!

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