Resistente nel tempo

e i miei amici io li ho chiamati piedi
perché ero felice solo quando si partiva...
(analfabetizzazione - claudio lolli)




domenica 11 dicembre 2016

Liceali e futuro

Volevo raccontarvi di un'esperienza appena vissuta, che definirei decisamente entusiasmante oltre che incredibilmente commovente.

Il mese scorso una cara amica, con cui siamo cresciuti insieme e che ora è professoressa in un liceo scientifico di Lanciano in provincia di Chieti, mi ha prospettato l'idea di fare due chiacchiere con i suoi studenti parlando loro della mia esperienza lavorativa e del loro futuro. Io, che ho sempre amato la scuola come professore, cosa che avrei voluto fare da grande, grazie agli insegnamenti di mio padre che ha vissuto la sua esistenza per la famiglia e per la scuola diventando uno dei professori più amati di sempre a Chieti, ho accettato volentieri di incontrare i suoi ragazzi.  L'idea di Emanuela poi con i giorni è cresciuta, e così ho ricevuto un invito ufficiale da parte della sua scuola come relatore a una conferenza che avrebbe ospitato non solo le classi di Emanuela, ma anche tutte le altre terze della scuola, il Liceo Scientifico Galilei di Lanciano, uno dei più frequentati in tutto l'Abruzzo.  Scoprii poi che il tutto è partito da alcuni miei video che si trovano con una semplice ricerca su Google, in cui ci sono alcuni miei interventi presso Università italiane e straniere e presso l'IBM Academy of Technology :)

E così martedì scorso, fra l'entusiasmo mio e di Emanuela, dopo aver lavorato anche di notte nei giorni precedenti per preparare del materiale che potesse essere gradito dai ragazzi, sono andato a Lanciano per fare questa conferenza.  Confesso che un po' di timore c'era, 16 anni è un'età di protesta, con la quale il gap generazionale è quasi sempre evidente.  Sarebbe stato difficile parlare e dimostrare di essere dalla loro parte, scendendo dal facile piedistallo in cui spesso si rischia di salire e su cui, sono certo, molti sono saliti in questo tipo di eventi.  Ma io sono fatto così, pur sapendo di avere l'età che ho amo parlare da pari a pari con i ragazzi, mi piace metterli subito a loro agio facendomi dare del tu come io faccio con loro.  Ma queste accortezze sarebbero piaciute ai ragazzi?  Gli altri professori avrebbero gradito?  Ho deciso quindi di non pensarci, e di entrare tranquillo nell'Auditorium predidposto per l'evento dalla BPER di Lanciano, da cui sono stato accolto in maniera impeccabile.  Fra l'altro BPER è da sempre un mio cliente, e a Modena con loro ho condiviso tantissimi successi.

Prima sorpresa...l'aula comincia a poco a poco a riempirsi, fino a raggiungere quasi la capienza massima!



L'emozione ormai era alle stelle! Per BPER ci ha accolto Linda Zulli, che ringrazio di cuore, mentre la responsabile della conferenza, Annamaria Mililli, mi ha presentato ai ragazzi spendendo per me parole molto belle e generose.  Dovevo solo iniziare.

Ho cominciato a parlare della mia passione per la matematica fin da piccolino, quando conoscevo le targhe delle macchine e i numeri di telefono di tutti i parenti e amici, poi ho raccontato della parentesi al Liceo Classico, in cui paradossalmente oltre alla matematica mi piacevano anche il greco e il latino, e di come fra pallacanestro e musica iniziava a nascere la mia triade, basket chitarra e matematica, che poi avrebbe dato il nome a questo blog.  Ho parlato dell'Università di Matematica, del libro di problemi di scacchi pronto per la pubblicazione, ma di cui prestai la bozza che non mi è mai più tornata indietro :-(  Poi, per introdurre un argomento caldo per il loro futuro, e cioè quello di annotarsi sempre tutto ciò che si fa, ho parlato degli scacchi e della modalità di annotazione delle mosse, e ho poi tirato fuori dal cilindro un bell'esempio, quello di come ai tempi dell'università imparai scientificamente come risolvere il cubo di Rubik.


Voglio raccontarlo anche qui :-)  Quando lo comprai, stetti giorni e giorni interi a cercare di risolverlo, ma più di una faccia non si riusciva a fare. Dopo diversi giorni che continuavo a girare e a girare (ci scrissi su anche una canzone, pensate come stavo messo eheheh), mi venne in mente una genialata.  Fra me e me mi dissi: "Ma poi se lo dovessi risolvere, cosa che succederà, sicuramente non mi ricorderò come ho fatto!!!" :-)  E così decisi di cominciare a scrivermi le mosse che facevo, un lavoraccio ve lo assicuro, anche per capire con che notazione scriverle.  Dopo diversi giorni lo risolsi e...mi studiai tutte le mosse che mi ero annotato, capendo da lì quali fossero le mosse chiave per la risoluzione.  E così diventò un gioco da ragazzi poi risolverlo.  I ragazzi stavano in silenzio, e mi accorsi che mi guardavano quasi tutti in faccia, in gran parte sorridendo.  Il messaggio credo sia stato recepito benissimo, ovvero annotare ciò che si fa nella vita lavorativa è fondamentale per la propria crescita professionale, qualsiasi tipo di lavoro si scelga o ci si trovi a dover fare.

Pensavo di finire in un'ora, io che sono sempre abbastanza veloce quando presento, e invece dopo un'ora e mezzo stavo ancora parlando, con i ragazzi sempre più interessati, come dimostra quello che hanno fatto alla fine e che poi vi dirò.  Ho parlato di quello che faccio in IBM, di professioni, di eminence e di un modo per misurarla facendo una ricerca di sé stessi su Google, di mentoring, di IBM Academy of Technology e di comunità tecniche di eccellenza, di Mainframe, di Batch e di Transazionale, di sistemi operativi, di Cognitive, di Social Media e di come diventa ogni giorno più importante per il proprio futuro farne un utilizzo mirato e importante, della lingua inglese e di quanto sia diventata fondamentale nel mondo in cui viviamo, di come l'IBM promuove e valorizza i giovani, e su quest'ultimo punto nella preparazione del materiale mi hanno aiutato due ragazzi giovani a cui voglio molto bene e di cui sono uno dei tutor, Silvia Peschiera e Paolo Malavolta.

Sono rimasto impressionato e appagato, i ragazzi hanno ascoltato la mia conferenza con interesse e maturità, e anche i professori più qualcuno di BPER credo siano rimasti contenti e soddisfatti. L'applauso finale, lungo e sentito, mi ha letteralmente commosso e mi ha ripagato di tutte le nottate precedenti.

Altre due cose volevo ricordare qui prima di chiudere, che ormai non ne potete più di questo post così lungo :-)  La prima è che, fra le tante domande che mi hanno fatto, c'è quella di un ragazzo che mi ha chiesto quali sono le maggiori soddisfazioni che si possono avere nel mondo lavorativo, e che quindi io ho avuto.  La risposta è stata semplice.  Gli ho detto che le maggiori soddisfazioni, più che il lavoro stesso, sono le persone con cui si lavora, il feeling che si riesce a instaurare, il loro affetto e il loro apprezzamento, il dare sé stessi.  Esattamente come quello che stava succedendo lì con loro in quell'aula.  La seconda cosa invece, che mi ha commosso e emozionato tantissimo, è stata quella dei saluti finali.  I ragazzi hanno cominciato a salire sul palco per salutarmi, facendo tutti la fila per farsi una foto o un selfie con me, regalandomi emozioni incredibili!  Non ci ero abituato!  Mi sembrava di essere Robert De Niro :-) Queste sono le vere soddisfazioni, ragazzi!  Un'esperienza indimenticabile. Grazie a tutti voi!

20 commenti:

  1. Grandissimo! Sono sicura che li hai conquistati! Ma ora ti dovremmo chiamare prof.?!

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    1. Saretta! :) Bello questo tuo commento così veloce :) Grazie! In effetti hai colto nel segno. Il professore è proprio quello che avrei voluto fare da grande, l'ho detto pure ai ragazzi (che mi chiamavano professore eheh), ma dicendo loro anche che comunque l'informatico è stata la migliore possibile seconda scelta :) Un bacio grande

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  2. Bellissimo, tutto ciò!
    Ho avuto la fortuna di conoscere simili sensazioni al Festival di Bra, anche se con numeri leggermente ridotti (la Letteratura in Italia è sempre cosa per pochi, ma con che meraviglioso entusiasmo mi hanno accolto!)
    Grandi ragazzi!
    E grande tu. :)

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    1. Zione caro, amico mio, anche tu avresti fatto un effetto simile nel tuo campo, per il modo in cui racconti aneddoti e in cui ti poni nei confronti delle persone, da pari a pari. Grazie Nick, lo sai che i complimenti che arrivano da te valgono sempre doppio!

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  3. p.s. Intanto sono felice di aver di nuovo incrociato la fantastica Sara, grazie a questo post. Vado subito a mettere il suo nuovo blog nel mio blogroll (però sono MOLTO geloso nel vederla comparire qui da te e non da me... :D)
    Un abbraccissimo, Saretta!!

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    1. Anche io sono stato contento di vedere questo commento di Sara così immediato! E il blogroll lo avevo già cambiato da un po'. Mi hai fatto schiattare con la storia della gelosia...anche perché ho visto la tua faccia burbera, che conosco benissimoi, davanti a me :) Sei un grande anche tu!

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  4. grazie tnt.... di cuore....sn genitore e cittadina del mondo alla ricerca di PERSONE umili che sappiano regalare tempo e gioiose di vivere autenticamente la vita.....si intrattenga spesso e cerchi anche altri luoghi per e da condividersila sua persona......grazie ancora.....sn molto rinfrancata di conoscere belle persone....perchè ci sono lo so lo sappiamo.....fateci il regalo di incrociare i nostri sentieri.....ci istighi alla conoscenza....grazie....franca umile idealista

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    1. Cara Franca, la ringrazio moltissimo di questo bellissimo commento e dell'apprezzamento, sono molto felice di averle trasmesso questi bei sentimenti. Ha ragione, queste sono esperienze che rinfrancano, ed è stato così anche per me. Se ha voglia mi contatti sui social, è bello essere idealisti e mi fa piacere condividere. Un abbraccio

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  5. E mi unisco anch'io nella sfera dei tuoi ammiratori , scolara " un po' più attempata " ma sempre attenta a te e a quello che ci insegni...
    Veramente tanto e così naturalmente che tutto diventa normale e semplice..anche la matematica..con la quale non vado molto d'accordo..
    Applauso a scena aperta mio caro ..
    Bacione!

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    1. Grazie Nellina sei sempre tanto cara quando passi di qua! Mi piacerebbe tanto poter scambiare due chiacchiere di persona con te, ti farei tante domande sulla musica più nascosta, certo che mi toglieresti ogni dubbio :) Un abbraccio

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  6. Caro Nico, capisco e condivido le soddisfazioni del rapporto con i ragazzi in "età da protesta", di cui scrivi;
    sono le stesse che arricchiscono e motivano il mio lavoro.
    Un grande abbraccio caro prof!

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    1. Mi piace tanto quel caro prof, è una cosa che mi è mancata un po' nella mia vita cara Berica :) Grazie di esserci sempre e anche di essere sempre, come direbbe Lolli, dalla parte del torto :) Un bacio

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  7. Nico, umilmente aggiungo il mio commento perché anche io penso tu sia una bellissima persona, veramente in gamba nel tuo lavoro ma sempre moderata al punto giusto. Magari ci incontriamo ogni tanto in ufficio ma non c'è mai tempo per due chiacchiere ed un apprezzamento �� un abbraccio!

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    1. Che bello trovarti qui sul mio blog Lucia, grazie di cuore per le belle parole che mi dici! Hai ragione, è tantissimo che non facciamo due chiacchiere insieme come una volta, occorre recuperare assolutamente! Caffè pagato prima di Natale :) Un bacio

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  8. Insegnare è il lavoro più bello del mondo, ma anche il tuo non è male mio caro gironzolino
    Anna

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    1. Grazie maestra Anna :-))) Nessuno più di te può dirlo e può raccontare le grandi soddisfazioni che si hanno :) Sì, anche il mio non è male, sto sorridendo pensando a tutti i tuoi "ti odio Chillé" quando posto qualcosa dai posti in cui vado. Un bacione e la prossima volta che vieni a Roma dobbiamo fare di tutto per vederci, sia voi che noi. Ultimamente con l'ospedale in casa è stato un po' complicato:( Un bacio

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  9. Invidio la tua passione per il lavoro (anche se, mi piacerebbe vedere una società che supera il bisogno del lavoro, con lo slogan: lavorare tutti, lavorare meno, sempre, sempre meno ...), e non so quanto sia ancora così importante conoscere l'inglese (se non per capire le canzoni di Dylan, o leggere in originale Carver, Bukowski, Fante), ti faccio comunque i complimenti per questa tua esperienza, e spero tu possa mettere le tue cognizioni al servizio del miglioramento sociale e politico (e ben sai quanto sia sempre più arretrato).
    p.s.
    sempre odiato la matematica

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    1. Caro Diego grazie di questo commento molto bello :) Sfondi una porta aperta quando parli di società che supera il bisogno del lavoro, sarebbe molto bello e mi sarebbe piaciuto molto, ne ho parlato spesso con i miei amici. Così come conoscere l'inglese, sarebbe bello poter superare questa necessità. Purtroppo ormai siamo ben oltre...e allora più che il lavoro stesso diventa importante conviverci nel modo migliore possibile...e questo modo per me è quello di aiutare gli altri, facendo stare gli altri il meglio possibile, rendendo loro la vita migliore, anche con il lavoro. Questi altri spesso sono proprio i giovani. Per quanto riguarda la matematica...piace o non piace, non ce n'è :) Ma spesso il fatto che non piaccia dipende da chi non prova a farla piacere:) Tu mi piaci anche senza matematica Ally :-))) Un abbraccio

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  10. Bellissimo, Nicone! Ecco, vabbeh, hai provato l'ebbrezza di fare il prof :-) E lo hai fatto in un contesto tutt'altro che facile, che meraviglia, davvero bravo. Impagabile l'entusiasmo che trasmetti nel raccontare l'esperienza. Ma hai ragione, il rapporto con i ragazzi (anche lavorando con i più piccoli come me .. ma l'età pur sempre critica) è sempre bellissimo e arricchente. Uuuh, non vedo l'ora di andare in pensione ma loro mi mancheranno, oh se mi mancheranno! Un abbraccione!
    g

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    1. Ti ringrazio Giò delle bellissime parole che mi scrivi, dette da te hanno un valore ancora maggiore :-) Come ho scritto, e come sai da un po', il professore era quello che mi sarebbe piaciuto fare da grande, e quindi è ancora più bello quando poter provare queste emozioni Per questo, anche conoscendo il tuo modo di insegnare, capisco ancora di più quando dici che ti mancheranno. Un abbraccio forte anche a te!

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