Resistente nel tempo

e i miei amici io li ho chiamati piedi
perché ero felice solo quando si partiva...
(analfabetizzazione - claudio lolli)




sabato 27 novembre 2010

Padri, amori di tipo verticale

Amici miei, cari piedi di blog e dal vivo, come ormai sapete di tanto in tanto mi piace tornare su uno dei miei argomenti più cari, che in un modo o nell'altro ha a che fare con uno dei miei padri verticali, appunto Claudio Lolli. Nei suoi concerti c'è un duplice argomento del quale Claudio non tralascia mai di parlare, quello dell'amore, che lui distingue appunto in orizzontale e verticale. Il primo culmina con il bellissimo pezzo "Da zero e dintorni" nel quale pronuncia la splendida parola compagna un numero di volte indefinito, o con una delle sue ultime canzoni, "Bisogno orizzontale" (sta nell'ultimo album "La scoperta dell'America"), che purtroppo rarissime volte ha cantato, ma che quando la canta (questa non la legge) ti fa venire la pelle d'oca a mille per quanto è bella. Il secondo tipo di amore, quello verticale, riguarda i suoi padri. Uno di sangue, rappresentato dalla canzone "Quando la morte avrà", una delle sue più belle secondo me e che piace moltissimo a Maria, canzone che ha sempre cantato in tutti i concerti. Gli altri due amori verticali per Claudio sono il grandissimo Piero Ciampi, cui lui ha dedicato le "quattro quartine" intitolate "I musicisti di Ciampi" (questa la legge) e l'altrettanto grande Giancarlo Cesaroni, fondatore di quel Folkstudio (che dà appunto titolo alla canzone che canta sempre) dove io purtroppo, non avendo vissuto a Roma in quegli anni, non sono mai riuscito ad entrare.

Anch'io come Lolli ho i miei amori di tipo verticale. La mia amica Ilias mi ha ispirato questo post, che conterrà una parte di me che sono molto felice di condividere.

Fra questi c'è sicuramente il papà di Maria, mancato qualche anno fa, a cui ho voluto molto bene senza chiedergli nulla in cambio, e lo stesso ha fatto lui con me. Mi mancano molto quei momenti passati insieme, fra cui quel "Pigliammoce o' ccafè!", o quel "vaje vaje ca nun ce sta nusciune" detto a un semaforo rosso in un incrocio dove veramente non c'era nessuno! Il mio Don Vincenzo! Così era conosciuto, soprattutto per come aveva sempre combattuto con tutte le sue forze contro certi poteri forti a Napoli, non piegandosi mai a nessun prepotente, chiunque esso fosse! L'ha sempre pagata, e tanto! Però proprio per questo sono orgoglioso di aver camminato per qualche anno (troppo poco) insieme con lui.

Fra questi padri c'è sicuramente il professore che mi diede la tesi trent'anni fa, che si chiama Piergiulio Corsini e che ora insegna a Udine da tanti anni, che sono felice di aver conosciuto nella mia vita. Anche lui, come mio suocero, aveva combattuto con rabbia contro quei poteri forti dell'Università, dove c'era un "traffico di esami" molto forte, al quale lui non si è mai piegato, guadagnandosi la mia stima incondizionata.



Di Claudio Lolli e del bene che gli voglio ho già detto abbastanza, e continuerò a dire in futuro!



Poi c'è il mio padre naturale, scomparso l'anno scorso, al quale ho voluto bene più della mia vita. E' grazie a papà che sono quello che sono. Mi ha insegnato che si può essere altruisti senza chiedere nulla in cambio. Che si può essere presenti in silenzio, senza ostentarlo. Che si possono cercare gli altri a prescindere dal fatto che gli altri ti cerchino. Che si può dare amore in maniera incondizionata. Che la sofferenza ci può far crescere. Queste sono soltanto poche delle cose che mi ha insegnato. Sicuramente c'è gran parte di mio padre nell'uomo che sono adesso e che alcuni di voi conoscono, e questo me lo fa mancare molto di più di quello che si possa immaginare.

I primi due padri di cui ho messo le fotografie probabilmente li avevate potuti capire. Il terzo padre invece è più difficile da individuare, anche se sicuramente Maria lo intuirebbe subito. Qualche volta ne ho parlato, qualche volta mi è scappato di commentare nei vari blog con quel soprannome che lui, fin dal primo giorno, mi aveva affettuosamente dato.



Esatto, il mio soprannome è Giuan, e il padre verticale di cui sto parlando è Luciano Stipiti, che ha gestito per tanti anni la "Trattoria Toscana Da Aldo" in Viale Sarca 187 a Milano. La trattoria sicuramente più comunista di Milano. La trattoria che ha ospitato gli operai della Breda, che ha ospitato le lotte sindacali quando i sindacati erano veri sindacati. La trattoria in cui hanno mangiato Dario Fo o Gian Pieretti. La trattoria nella quale sono appese tranquillamente fotografie di Che Guevara o manifesti con scritto "Viva la figa", nella quale una signora impellicciata non può entrare perché le viene detto che non c'è posto. La trattoria che ha ospitato tanti raduni di gucciniani negli anni in cui abitavo a Milano (eravamo sempre io e il mio amico Massimo a organizzarli, per cui da quando ce ne siamo entrambi andati da Milano questi raduni sono preticamente terminati). La foto del mio profilo è stata scattata lì. Luciano ha rappresentato molto per me, con la sua umanità, il suo grande affetto, il suo essere semplice e nello stesso tempo incazzato, il suo essere duro su tante cose che lui considerava storte e contemporaneamente romantico quando succedevano cose tipo quella che tempo fa avevo raccontato, il suo offrire sempre un buon caffè o un grappino a tutti i poveri che entrano nella sua trattoria. Per tutte queste cose io e Maria gli vogliamo molto bene. E' tanto che non andiamo, quasi un anno, quando invece eravamo da lui almeno una sera a settimana durante i nostri anni milanesi. So che presto avrebbe dovuto chiudere. Nel prossimo fine settimana andremo qualche giorno a Como con Maria, e sicuramente una tappa fissa sarà Viale Sarca 187 a Milano.

A presto, ciao e...scusate la lunghezza! Vi assicuro che dal vivo parlo molto meno :-)
Nico

13 commenti:

  1. Nico,
    ti confesso che post lunghi non sempre riesco a leggerli. Te, sì, ho letto d'un fiato.
    Come non essere coinvolta dal tuo amore per Claudio Lolli: grande ammirazione per lui da sempre, con calma andrò ad ascoltare-riascoltare le segnalazioni...
    Ma anche, come non essere coinvolta dal racconto di tutti i tuoi amori verticali e non...
    Come dice Ross: commozione.
    grazie!
    g

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  2. te continua a scrivere :) non preoccuparti delle righe!

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  3. Questo commento non posso non farlo con la mia e-mail collegata al soprannome Giuan! :-)
    Ho notato che nell'ultimo racconto che vi ho riportato, successo alla Trattoria Toscana da Aldo e che avevo scritto parecchi anni fa sul newsgroup di Guccini, parlo sempre di Aldo. Ovviamente mi riferisco sempre a Luciano, mentre Aldo è in realtà suo padre, che negli anni 50 aveva aperto la trattoria, cosa che all'epoca del post non sapevo ancora.
    Dopo varie lotte, Luciano è riuscito a farsi riconoscere dal comune di Milano la sua trattoria come bottega storica milanese. Mi meraviglio che Luciano abbia dovuto pure lottare per qualcosa che doveva essere automatico da parte del Pirellone!
    Nico

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  4. Grazie Ross, grazie! Dare commozione a ragazzi splendidi come te è bellissimo. Sono emozioni anche queste, no?

    Quale onore collega matematica! :) Mi fa molto piacere Giovanna quello che mi scrivi. Visto che ti piace Lolli, vale la pena ascoltare i pezzi che ho riportato. In quelli registrati a Campiglia il 2 ottobre c'ero anch'io!

    Ho sorriso Alessandra quando ho letto il tuo commento, grazie. Mi aiutate tutti a non smettere, non potrei privarvi di tutto questo :-) Scherzi a parte, anche se non sono uno che scrive tutti i giorni, come fanno molti dei miei piedi di blog e dal vivo (a cui va uno "chapeau", indubbiamente), sta' certa Ale che leggerai ancora qui.

    Un abbraccio a tutte e tre!

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  5. Doppia commozione nel vedere tuo padre così somigliante al mio, sia interiormente sia (in modo più vago) come lineamenti.
    Un saluto caro a lui (ovunque sia, di sicuro nel tuo cuore c'è), e a te, e a tutti coloro cui vuoi bene e che ti vogliono bene!

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  6. ps. è il mio ufficio :) bello vero???

    buona domenica Nico!
    Ale

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  7. Quoto tutti i commenti precedenti al mio, ho letto con piacere questo post anche se più lungo del solito (tra noi bloggger, si usa saltare di qua e di là senza sosta, ed è un male, si perde la concentrazione: forse è questo che il sistema vuole, ma è un altro discorso ...). Che aggiungere? Quando un post sulle madri?

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  8. La parola di conferma di prima era polis ...

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  9. Caro zio, sei molto caro a riportarmi di queste belle somiglianze fra i nostri papà. Del resto come avrebbero fatto a uscire due bei fiugliuoli come noi? :-)))

    Caro Dieguito Pibe de oro ;-) mi fa piacere che tu abbia letto tutto. E' vero, in genere fra blogger si tende a saltare in fretta da una parte all'altra, solo che io non son capace! Per questo preferisco leggere prima con calma, e magari ritornarci su e commentare dopo qualche giorno.
    Carina quella del post sulle madri eheheh... :-)

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  10. Nico, sei un grande. Questo tuo raccontare i tuoi amori mi ha commosso e fatto pensare ai miei. E' bello avere affetti così forti, avere padri e amori verticali e orizzontali. Sai, a quest'età apprezzo stare in compagnia dei miei cari amici, davanti una ricca tavola e del buon vino. Sono fortunati i tuoi amici!! Un bacio

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  11. Cumino, i tuoi commenti sono sempre bellissimi e incredibilmente affettuosi, ti vedo molto simile a me anche leggendo il tuo blog, e questo crea un filo sottilissimo che ci unisce, e non solo per il passato in IBM, ma anche per il modo di essere, di pensare e di porsi.
    Hai citato gli amici...sabato sera saremo come spesso accade qui a casa per una buona cena e del buon vino.
    Ricambio il bacio con grande affetto

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  12. Non è vero che dal vivo parla menooooooo...ahahah .... fratellone bellissima questa pagina ... :)! Confermo tutto quello che hai detto su quei padri che ho conosciuto anche io ... Un emozione speciale per il nostro adorato papà che manca tantissimo anche a me ...

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